infertilita

VILE MASCHIO, NON SERVI PIÙ - SOLO IL 30% DEGLI UOMINI EUROPEI HA UNA QUALITÀ OTTIMALE DI SPERMATOZOI MENTRE IL 10-15% DEVE RICORRERE A TRATTAMENTI PER LA FERTILITÀ - TRA LE CAUSE ANCHE STILE DI VITA E ALIMENTAZIONE

Elvira Naselli per “la Repubblica - Salute”

 

spermatozoospermatozoo

Solo il 30% degli uomini europei ha una qualità ottimale degli spermatozoi. Il 25% appena sufficiente. Una quota tra il 20 e il 30% potrebbe dover aspettare a lungo per diventare padre e un altro 10-15% ha così pochi spermatozoi da dover ricorrere a trattamenti per la fertilità. Un panorama che non sconcerta così tanto gli esperti riuniti a Lisbona, per la trentunesima edizione dell’Eshre, la società europea di riproduzione umana ed embriologia.

 

E questo perché da una meta analisi precedente, che aveva analizzato 50 anni, dal 1940 al 1990, era venuto fuori niente meno che sia negli Stati Uniti che nei paesi europei si era verificato un crollo del 50 per cento della qualità del seme maschile.

 

Niklas Jorgensen, dell’università di Copenhagen, ha presentato a Lisbona uno studio realizzato nella sua città su 4867 ragazzi, età media 19 anni, dal 1996 al 2010. La buona notizia è che è stato registrato un leggero aumento sia della concentrazione che della conta totale degli spermatozoi.

spermatozoi in corsaspermatozoi in corsa

 

La cattiva è che i limiti rimangono comunque molto bassi: solo il 23 per cento dei ragazzi aveva una concentrazione di spermatozoi superiore a 40 milioni per millilitro, soglia minima secondo molti studi per avere molte possibilità di concepire.

 

C’è da dire, però, che per l’Oms un campione è classificato come normale se la concentrazione spermatica è di almeno di 15 milioni per ml, il numero di spermatozoi morfologicamente normali è uguale o superiore al 4 per cento e il 32 per cento ha buona motilità. D’altro canto non è scontato che chi ha parametri superiori riesca subito a diventare padre e, al contrario, che chi li ha al di sotto di questa soglia non ci riesca naturalmente.

sperm dietsperm diet

 

La strada della fertilità, maschile ma anche femminile, è- per dirla con un editoriale di Human Reproduction- una strada rocciosa, piena di ostacoli. Il declino documentato della fertilità maschile - le percentuali più alte si registrano in Norvegia, Danimarca e Germania - è legato infatti a molti fattori.

 

Uno dei più studiati è l’esposizione durante la vita fetale - in particolare tra l’ottava e la dodicesima settimana di gestazione - ai cosiddetti interferenti endocrini, inquinanti ambientali chimici che appunto possono “interferire” con lo sviluppo testicolare portando poi da adulti a cattiva qualità del seme, rischio aumentato di cancro al testicolo e possibile riduzione nella produzione di testosterone, con maggiore rischio di nascite con criptorchidismo, la mancata discesa di un testicolo nel sacco scrotale, e ipospadia, una malformazione congenita dei genitali.

 

Inoltre sono ipotizzati effetti avversi sulla funzione testicolare anche con l’esposizione da adulti mentre è limitata l’attenzione posta agli stili di vita, benché alcuni studi invece la ritengano importante. «In ogni caso un alto consumo di grassi trans - ricorda Jorgensen - e di alcol, e i disturbi del sonno influiscono negativamente sulla qualità del seme. Mentre l’attività fisica e la vitamina D la influenzano positivamente».

SPERMATOZOISPERMATOZOI

 

La situazione complessiva diventa ancora più grave se si pensa che in quasi tutti i paesi europei le donne posticipano la prima gravidanza ben oltre i 30 anni. Le due cose insieme - ritardo delle donne e scarsa qualità e conta spermatica degli uomini - provoca, secondo Human Reproduction , l’aumento dei problemi di fertilità in tutti i paesi.

 

Problema che riguarda le coppie ma che comincia ad incidere anche sui singoli Stati che non riescono più a mantenere in attivo il bilancio tra i morti e i nati. E - ribadisce la rivista - la risposta non può essere la procreazione assistita. La risposta è fare i figli prima. E non dipende solo dalle donne. Ma dalle politiche sociali che, almeno in Italia, certo non aiutano.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?