UNA CITTA' IN CATENO - IL VIMINALE DENUNCIA IL SINDACO MESSINA, CATENO DE LUCA, PER VILIPENDIO DELLA REPUBBLICA E DELLE ISTITUZIONI - "LA DECISIONE È STATA ASSUNTA DAL MINISTRO LAMORGESE, A SEGUITO DELLE PAROLE GRAVEMENTE OFFENSIVE, E LESIVE DELL’IMMAGINE PER L’INTERA ISTITUZIONE CHE LEI RAPPRESENTA, PRONUNCIATE PUBBLICAMENTE DAL SINDACO DE LUCA CON TONI MINACCIOSI E VOLGARI"
"Sono stati segnalati all’autorità giudiziaria i comportamenti tenuti dal sindaco di Messina perché censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice penale (vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)". Lo fa sapere in un nota il Viminale sottolineando che "la decisione è stata assunta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari".
"Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione, le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini, e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore, alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti", prosegue il Viminale.