dostoevskij

CHE VITA DI MERDA HA FATTO DOSTOEVSKIJ - LA CONDANNA A MORTE COMMUTATA IN LAVORI FORZATI, LA DETENZIONE IN SIBERIA, ASSEDIATO DAI DEBITI E DAL VIZIO DEL GIOCO - NEL SUO EPISTOLARIO “I DEMONI QUOTIDIANI” VIENE FUORI TUTTO IL TORMENTO DELLA SUA ESISTENZA - ANDRÉ GIDE LESSE L'EPISTOLARIO E SCRISSE: “CI SI ASPETTA DI TROVARE UN DIO: CI TOCCA UN UOMO SEMPRE IN PENA”

Andrea Caterini per “il Giornale”

 

DOSTOEVSKIJ

Il 22 dicembre del 1849, Fëdor Dostoevskij, che allora aveva già pubblicato libri per i quali era stato salutato come il nuovo Gogol' Povera gente, Il sosia e Le notti bianche , scrive a suo fratello Michail una delle sue lettere più commoventi: «Ci hanno portati sulla Piazza Semënov. Lì ci hanno letto la condanna a morte, ci hanno fatto baciare la croce, hanno rotto le spade al disopra delle nostre teste (...) Poi hanno messo i primi tre al palo per l'esecuzione. Ci hanno chiamati a tre a tre, così che io ero nel secondo gruppo e non mi restava da vivere un solo minuto. Finalmente è suonato l'allarme, (...) ci hanno letto che Sua Maestà Imperiale ci aveva fatto grazia della vita (...) Adesso, cambiando vita rinasco in nuova forma».

DOSTOEVSKIJ - I DEMONI QUOTIDIANI

 

La condanna a morte (commutata in lavori forzati) e i quattro anni di reclusione in un campo siberiano (l' accusa era quella di far parte di una società segreta che tramava un attentato a Nicola I), sono state le esperienze più determinanti nella vita del futuro autore delle Memorie dal sottosuolo. La ristampa oggi per Aragno dei due volumi del suo epistolario, I demoni quotidiani (pagg. 930, euro 60), che comprendono lettere dal 1837 al 1880, riproposte nella stessa cura di Ettore Lo Gatto del 1950, ci restituisco la vicenda di un uomo, prima che di uno scrittore, lacerato dentro, assediato dai debiti e dal vizio del gioco, e che senza ritegno si confessa e umilia di fronte al fratello, agli amici, alle mogli.

fedor dostoevskij 9

 

Quando André Gide lesse l' epistolario dell' autore a cui più tardi dedicherà una memorabile monografia, ne rimase deluso: «Ci si aspetta di trovare un dio: ci tocca un uomo malato, povero, sempre in pena». L' aspettativa di trovare svelata tutta la filosofia e le vertigini spirituali che ogni personaggio di Dostoevskij interpreta e incarna, di scoprire insomma quegli interrogativi che complicano e rivelano la vita e che sono pure il marchio di fabbrica del più grande romanziere di ogni tempo, viene inesorabilmente delusa. Ma sarebbe una negligenza interpretativa sottovalutare queste confessioni che il russo non immaginava che qualcuno, fuori dai destinatari, avrebbe letto.

dostoevskij

 

Le lettere sono invece uno strumento fondamentale per comprendere la natura di quelle vertigini che attraversano tutta la sua opera. E il segreto è proprio in quell' umiliarsi dell' uomo, in quell' inginocchiarsi di fronte al mondo mettendosi a nudo senza pudore. È nei momenti in cui depone ogni strumento intellettuale che a Dostoevskij emergono gli interrogativi più radicali.

 

Se non avesse vissuto la miseria economica e il vizio del gioco come avrebbe potuto scrivere Il giocatore e Delitto e castigo? Senza i suoi attacchi epilettici, che chiamava delle vere e proprie estasi, come avrebbe potuto dare vita a Ivan, il più tormentato dei Fratelli Karamazov, colui che con gravità afferma che se Dio non c' è allora tutto è permesso?

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

E senza il suo impeto autodistruttivo come sarebbe potuto nascere lo Stravroghin dei Demoni; e, di contro, senza il suo innato desiderio di fissare nella carne il bene, come avrebbe potuto scrivere il suo libro più cristologico, L' idiota? È nelle lettere che Dostoevskij, pur dicendoci nulla sui suoi capolavori, ci rivela l' urgenza vitale che li ha generati.

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…