vasco rossi

VOGLIO UNA TRUFFA SPERICOLATA – SAREBBE STATO IL BANCO BPM A PROPORRE A VASCO ROSSI L’ACQUISTO DI DIAMANTI AL CENTRO DELL' INCHIESTA SUI PREZZI GONFIATI - I CONSIGLI DEL DIRETTORE DI BANCA: "SUI GIOIELLI NON CI SONO RISCHI" - E IL ROCKER HA PAGATO CON TRE BONIFICI - SECONDO I PM, GLI ISTITUTI DI CREDITO INVOGLIAVANO I CLIENTI AD ACQUISTARE DIAMANTI AL DOPPIO DEL VALORE

Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”

 

vasco rossi

Quando il cliente è molto speciale, è il direttore della banca che si muove e va di persona a chiudere un affare che si preannuncia lucroso.

 

Ma il 17 luglio del 2009 Vasco Rossi non c' è negli uffici della Giamaica, la sua società di «Edizione di registrazioni sonore» a un chilometro dalla stazione centrale di Bologna.

Ha delegato la sua segretaria a investire il primo milione di euro in diamanti. Gli costerà caro. Come altre migliaia di investitori, rischia di rimetterci la metà.

vasco rossi

 

«L' investimento mi è stato proposto per diversificare il portafoglio titoli di Vasco Rossi mediante l' acquisizione di un bene rifugio», dichiara a verbale l' assistente del cantante, la signora Daniela Fregni, nell' inchiesta della Procura di Milano per truffa aggravata e altri reati che ha portato al sequestro di oltre 700 milioni di euro a carico di cinque banche e due società.

 

Secondo il pm Grazia Colacicco e l' aggiunto Riccardo Targetti, gli istituti di credito invogliavano i clienti ad acquistare diamanti al doppio del valore dalla Intermarket Diamond Business e dalla Diamond Private Investment incassando commissioni altissime, fino al 18%. Il direttore del Banco popolare, poi confluito in Banco Bpm, «mi presentò il prodotto come un investimento sicuro, non soggetto a oscillazione di valore e anzi in grado di garantire un rendimento molto elevato nel tempo», aggiunge la segretaria.

 

federica panicucci

«Mi è stato fatto capire che l' importo corrisposto costituisse espressione del valore del bene acquistato» aggiunge precisando poi che «né io né Vasco Rossi abbiamo mai avuto rapporti con agenti o funzionari di questa società», la Idb. È una delle testimonianze-chiave che dimostra, a parere dell' accusa, come le banche fossero disposte a ingannare i propri clienti pur di incassare anche in un periodo di forte crisi. In poco più di due anni il rocker di Zocca investirà la bellezza di oltre due milioni e mezzo.

 

Quanto ha incassato la banca? «Il 15%, alla filiale sono arrivati 150 mila euro» e solo per il primo milione, spiega agli inquirenti Guido Traldi, ora ex direttore della filiale indagato in compagnia dei vertici della banca e di quelli di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Banca Aletti. Traldi conferma che l' istituto «spingeva» a proporre quell' investimento. I clienti, ha accertato la Guardia di finanza, erano indotti a investire credendo in un rendimento del 5% annuo.

simona tagli

 

In realtà, la metà dei loro risparmi se ne andava tra commissioni, Iva e oneri vari.

Anche la conduttrice tv Federica Panicucci sarebbe stata convinta a ottobre del 2016, nel suo caso da Mps, a investire poco meno di 55 mila euro.

Lo fece spontaneamente?

«Assolutamente no, anzi ignoravo persino la possibilità di tale investimento», risponde, aggiungendo che «l' opportunità mi è stata prospettata a più riprese e con molta insistenza».

 

Nella richiesta di sequestro, autorizzato dal gip Natalia Imarisio, l' accusa riporta anche il caso «emblematico» di una signora di Verona che aveva sborsato 90 mila euro.

vasco rossi

Quando la trasmissione tv Report si occupò del caso diamanti, lei si presentò alla Popolare di Verona (divenuta Banco popolare) chiedendo indietro i soldi e minacciando che altrimenti avrebbe usato le carte «compromettenti» sull' investimento. Ottenne subito il rimborso totale.

 

simona tagli

Unicredit, evidenziano i pm, ha deciso di risarcire i propri clienti riacquistando le pietre al prezzo venduto. Rimborsi arrivano anche da Mps e da Intesa Sanpaolo la quale, in una nota, spiega di stare collaborando con la magistratura «per chiarire la correttezza del proprio operato» e che già da un anno ha dato ai suoi clienti la disponibilità a rimborsare il prezzo pagato. Il 60% è stato già soddisfatto.

 

2. TRUFFA DEI DIAMANTI, ECCO I TRE BONIFICI DI VASCO

 

C. Gu. per "il Messaggero"

foto di vasco rossi di guido harari

 

Ha venduto oltre 30 milioni di dischi e riempie gli stadi, ma in banca il rocker di Zocca è un risparmiatore come tanti. Sarebbe stato il Banco Bpm a proporre a Vasco Rossi l' acquisto di diamanti al centro dell' inchiesta sui prezzi gonfiati. E il cantante, come risulta dagli atti, ha pagato con tre bonifici: 1,043 milioni il 20 luglio 2009, 520 mila euro il 22 marzo 2010 e oltre un milione il 14 ottobre 2011. I preziosi, stando alle indagini, sarebbero stati comprati attraverso la Idb (amministrata da Claudio Giacobazzi, suicidatosi nel maggio 2018 da indagato) che insieme a Dpi avrebbe fatto acquistare diamanti a investitori e correntisti senza le necessarie informazioni, gonfiando anche del doppio il valore rispetto a quello di mercato.

 

E per raggiungere l' obiettivo Idb ha elargito «una serie di regali ai vertici del Banco Bpm e di Unicredit», scrive il gip, nonostante «negli accordi si prevedesse espressamente» che nessun dipendente della banca potesse riceverli. Gli uomini della Gdf hanno calcolato in «almeno 99 mila euro» gli omaggi: soggiorni in alberghi per tutta la famiglia, «voucher regalo» del valore di 845-950 e «oggetti di archeologia» per due manager particolarmente raffinati. E ancora: «orecchini di diamanti» dai 250 ai 900 euro, «smartphone da 800 euro».

VASCO ROSSI

 

Nel computer di Giacobazzi gli investigatori hanno trovato gli elenchi dei beneficiari e cartelle denominate «Lista regali di Natale». I risparmiatori caduti in trappola, secondo il giudice, sono «decine di migliaia», con un «picco» nell' area di Verona. I clienti hanno raccontato di essere stati indotti «in errore» con il «contributo determinante dei consulenti finanziari o dei direttori delle filiali» che «da anni» conoscevano, di cui si fidavano e da cui avrebbero ricevuto «informazione false» e «fuorvianti».

 

UN VERO AFFARE In più, l' acquisto dei diamanti «veniva proposto a volte in modo insistente, occupandosi il bancario in prima persona» delle trattative. «Nella mia carriera ed esperienza bancaria non ho mai visto alcun prodotto che garantisse alla banca un rendimento del 15%», ha messo a verbale un direttore di filiale del Banco Popolare. Con «l' investimento in diamanti», ha ribadito un bancario di Unicredit, «la banca aveva un ritorno del 18%, nove volte maggiore» rispetto ad altri prodotti. Un affare grazie al quale gli istituti di credito avrebbero «irrobustito» i bilanci in una fase di crisi.

 

 

 

federica panicuccidiana braccoVASCO ROSSIVASCO ROSSI

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...