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HAI VOLUTO LA BOMBOLETTA? E MO' PULISCI! - A BOLLATE, IN PROVINCIA DI MILANO, UN WRITER 17ENNE È STATO BECCATO A IMBRATTARE I MURI: INVECE DELLA DENUNCIA, OLTRE A PAGARE LA MULTA DOVRÀ RIPULIRE GRAFFITI PER ALMENO UN MESE, A SPESE SUE - DAL COMUNE SPIEGANO CHE "LA DECISIONE È STATA QUELLA DI AIUTARLO A RIFLETTERE SULL'ACCADUTO, NELLA SPERANZA CHE IN FUTURO NON SI RENDA PIÙ PROTAGONISTA DI EPISODI DEL GENERE..."

Lucia Landoni per www.repubblica.it

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È stato fermato dalla Polizia locale mentre, bomboletta spray alla mano, imbrattava la città e ora dovrà ripulirne i muri per almeno un mese: è la strategia adottata dal Comune di Bollate (nell'hinterland milanese), d'intesa con la famiglia, per responsabilizzare un writer 17enne.

 

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Invece di optare per una denuncia, l'amministrazione comunale ha preferito una soluzione rieducativa: il ragazzo, oltre a pagare la multa che gli è stata comminata, nel suo tempo libero aiuterà i volontari del gruppo della Velostazione di Bollate, coordinati da Alessandro Parisi, nella pulizia e nelle riparazioni di beni pubblici imbrattati o vandalizzati. Il tutto a sue spese, nel senso che dovrà pagare di tasca propria i materiali necessari al lavoro.

 

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Gli agenti della Polizia locale hanno notato il 17enne intorno alla mezzanotte di sabato 28 agosto mentre stava scrivendo sulla parete esterna di un edificio in via Vittorio Veneto, nel centro cittadino.

 

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Subito un agente è sceso dall'auto di servizio per l'identificazione, ma il ragazzo è scappato. A quel punto è intervenuta una seconda pattuglia, avvisata via radio, che l'ha bloccato.

 

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Identificato dagli agenti, il giovane bollatese è stato convocato la mattina seguente insieme al padre presso il comando. Ad attenderli, oltre agli ufficiali e agli agenti della Polizia locale, c'erano anche il sindaco Francesco Vassallo e l'assessore alla Sicurezza Alberto Grassi.

 

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"Dalla ricostruzione della dinamica dei fatti e dalla documentazione fotografica acquisita, è risultato subito evidente che non si trattasse di un episodio sporadico - spiegano dal Comune -. Una denuncia avrebbe finito per segnargli la vita, quindi la decisione è stata quella di aiutarlo a riflettere sull'accaduto, nella speranza che in futuro non si renda più protagonista di episodi del genere".

 

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