le maschere di prigozhin e putin

“LA MORTE DI PRIGOZHIN ESALTA L'EVOLUZIONE DELLA RUSSIA IN UNO STATO MAFIOSO” – IL “WALL STREET JOURNAL” SI DEDICA AL KILLERAGGIO DI PUTIN, PARAGONATO A UN BOSS DELLA MAFIA: “LA RIBELLIONE DI PRIGOZHIN È STATA STRAORDINARIAMENTE INSENSATA ED È STATO SCHIACCIATO VELOCEMENTE. LO STATO MAFIOSO DI PUTIN NON CORRE IL RISCHIO DI DISFARSI. HA PASSATO PIÙ DI DUE DECENNI A COSTRUIRSI MURI INTORNO E I SUOI STRUMENTI PER IL CONTROLLO POLITICO E SOCIALE SONO FORMIDABILI…”

Estratto dell’articolo di Michael Kimmage per “The Wall Street Journal” pubblicato da “La Stampa”

 

VLADIMIR PUTIN SI CUCINA PRIGOZHIN – POSTER BY MACONDO

La morte molto pubblica dello sgherro di Putin, Yevgeny Prigozhin, mette in luce l'evoluzione della Russia in uno Stato mafioso tenuto insieme dalla violenza e incapace di esercitare una leadership globale. Alla sua morte in un incidente aereo, Prigozhin è diventato il simbolo della traiettoria criminale dello Stato russo. Negli anni '80 era stato imprigionato nell'Unione Sovietica, dopo di che ha vissuto una trasformazione "dalle stalle alle stelle", da venditore ambulante nella Russia post-sovietica a stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin.

MEME SULLA MORTE DI PRIGOZHIN

 

Il ragguardevole giro d'affari di Prigozhin andava dal catering d'élite all'ingerenza nelle elezioni negli Stati Uniti, al comando del Gruppo Wagner, un apparato militare privato finanziato dal governo. Il Gruppo Wagner ha proiettato, all'occorrenza, la forza russa in Ucraina e in Siria. In Africa non ha operato con lo zelo ideologico e la speranza di sviluppo economico che un tempo l'Unione Sovietica aveva sostenuto, acquisendo per l'Urss reti di lealtà e cooperazione. Wagner, invece, ha messo in piedi una vasta impresa criminale, un racket di protezione su scala continentale, che offriva sicurezza a dittatori e signori della guerra disponibili. In cambio ha ottenuto l'accesso alle risorse che ha usato per arricchire sé stessa. La stella professionale di Prigozhin è salita ulteriormente con l'invasione russa dell'Ucraina del 2022.

 

PUTIN APPRENDE DELLA MORTE DI PRIGOZHIN - MEME DI OSHO

[…] Lo strano apice della carriera di Prigozhin è stato l'ammutinamento che ha capeggiato alla fine di giugno. Prima ha denunciato l'intero staff generale russo, accennando, a volte, al giudizio discutibile dello stesso Putin. La rivolta della Wagner è andata avanti senza opposizione finché Prigozhin non è stato convinto a mettervi fine, consegnandosi al purgatorio politico. La sua morte, due mesi dopo l'ammutinamento può essere stata un incidente, ma le agenzie di intelligence statunitensi non la pensano così. Prigozhin era l'alter ego di Putin. Entrambi avevano legami con San Pietroburgo. Entrambi erano self-made men che parlavano volentieri il gergo di strada e si atteggiavano a tipi tosti. È noto che, agli inizi del suo mandato, Putin ha promesso di "far fuori" i terroristi in una latrina, se necessario.

 

VLADIMIR PUTIN ALLA COMMEMORAZIONE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE MENTRE VENIVA ABBATTUTO IL JET DI PRIGOZHIN

[…] Le sfumature mafiose di queste manifestazioni di potenza bruta non sono casuali. Il loro scopo è intimidire, mostrare che lo Stato russo non si fermerà davanti a nulla per proteggersi. Sono al cuore del regime. La Russia di Putin non ha lo slancio europeo e la perspicacia diplomatica dell'Impero russo. Non ha l'attrattiva rivoluzionaria dell'Unione Sovietica. La sua economia è pesantissima, con imprese di proprietà dello Stato e si oppone all'innovazione, e la sua politica estera ha isolato inutilmente la Russia dall'Occidente. Ciò in cui Putin eccelle è la generazione di ricchezza per lo Stato e la conversione di tale ricchezza in forza coercitiva. Questo era l'approccio del Gruppo Wagner in Africa un microcosmo del governo che Prigozhin serviva.

 

VLADIMIR PUTIN E EVGENIJ PRIGOZHIN - VIGNETTA

L'errore di Prigozhin, a giugno, è stato sferrare un colpo non fatale contro il boss. Il caos potrebbe caratterizzare lo Stato mafioso di Putin e la guerra mal gestita in Ucraina sicuramente ha scosso i "vertici del potere" in Russia, riorganizzando le gerarchie anteguerra. Senza la guerra, un avventuriero come Prigozhin non avrebbe comandato un esercito privato in grado di agire contro il Cremlino. Eppure, la ribellione di Prigozhin è stata straordinariamente insensata. Non era a capo dei servizi di sicurezza in Russia, non aveva alleati autentici nell'élite russa e le sue numerose tirate sui social media non costituivano un programma coerente per la rivoluzione.

 

vladimir putin

Essendosi arreso alla sua propria mitologia auto-celebrativa, Prigozhin pensava di poter sfidare il padrino al centro di questa impresa criminale. Invece, è stato schiacciato velocemente. Lo Stato mafioso di Putin non corre il rischio di disfarsi. Ha passato più di due decenni a costruirsi muri intorno. I suoi strumenti per il controllo politico e sociale sono formidabili […] Putin ha talento per gestire la Russia come uno Stato mafioso e la guerra lo ha rispecchiato e rafforzato. Ma il rischio per l'immagine internazionale del Paese sta crescendo.

 

VLADIMIR PUTIN CON EVGENIJ PRIGOZHIN

Si potrebbe presumere che tale immagine sia già stata distrutta dai molteplici abusi dei diritti umani durante la guerra in Ucraina e dall'incompetenza dell'esercito russo. […] l'invasione dell'Ucraina nel 2022 non aveva lo scopo di convincere l'Occidente. Al contrario, era un assalto premeditato non solo al territorio ucraino, ma al potere occidentale in quanto tale. Putin voleva che la guerra aiutasse la Russia ad allinearsi con i Paesi non occidentali, a mostrare il vuoto della potenza occidentale e a dimostrare che la Russia è destinata a essere un arbitro importante dell'ordine internazionale.

 

[…] Se la guerra fosse andata bene, Putin avrebbe tentato di dividere l'Europa dagli Usa. Non ha abbandonato questo obiettivo e intraprenderà una lunga guerra per logorare il supporto occidentale all'Ucraina, o per assicurarsi che l'Ucraina, invitata a entrare in istituzioni come la Nato e l'Unione Europea, sia uno stato fallito. Il sogno di Putin in Ucraina è dimostrare la realtà del declino americano che per lui equivale all'ascesa russa. Cosa significa per il futuro di Putin e per la Russia la morte di Prigozhin? Nei giorni scorsi, Putin ha parlato al summit Brics a Johannesburg.

 

LE MASCHERE DI PRIGOZHIN E PUTIN

Il Brasile, l'India, la Cina e il Sud Africa, i partner Brics della Russia, non sono entusiasti della guerra contro l'Ucraina, ma continuano a commerciare con la Russia, dando a Mosca un'ancora di salvezza in un momento di sanzioni occidentali senza precedenti. Dal 2014 Putin ha anche coltivato buoni rapporti con la Cina. I due Paesi dovrebbero essere i perni di un ordine internazionale post-americano, un mondo multipolare liberato dai saccheggi del militarismo americano e dalla promozione della democrazia. Raggiungere questo fine è il grandioso obiettivo strategico della Russia.  

VLADIMIR PUTIN E EVGENIJ PRIGOZHIN - VIGNETTA MEME SU PUTIN E PRIGOZHIN BY EMILIANO CARLI PUTIN E PRIGOZHINprigozhin minaccia putinvladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhinIL FALO DI CONFRONTO TRA VLADIMIR PUTIN E EVGENY PRIGOZHIN PRIGOZHIN E PUTINil volo di evgeny prigozhin atterra a minsk VLADIMIR PUTIN E EVGENIJ PRIGOZHIN - ILLUSTRAZIONE

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...