coronavirus ospedale morti

“POCHI OSPEDALI SONO PRONTI ALLA SECONDA ONDATA DI COVID” - WALTER RICCIARDI: “SARÀ FONDAMENTALE CREARE IN TUTTI I PRONTO SOCCORSO PERCORSI SEPARATI TRA I PAZIENTI CHE HANNO I SINTOMI DEL CORONAVIRUS RISPETTO AGLI ALTRI. È ESSENZIALE SCONGIURARE OGNI TIPO DI CONTATTO E COMMISTIONE, SI È VISTO A FEBBRAIO E MARZO QUALI POSSONO ESSERE LE CONSEGUENZE - SE CI SARÀ UNA SECONDA ONDATA SARÀ DECISIVO AVERE I PRONTO SOCCORSO ORGANIZZATI SECONDO TUTTI I PROTOCOLLI…”

Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

 

walter ricciardi

«I soldi ci sono, oltre 200 milioni di euro per mettere in sicurezza i pronto soccorso. Il problema ora è spenderli in tempo per la fine dell'estate, per farsi trovare pronti alla possibile seconda ondata. La verità è che oggi pochissimi ospedali si sono adeguati: meno di uno su 10».

 

Walter Ricciardi, super consulente del Ministero della Salute e rappresentante del nostro Paese al Consiglio dell'Oms, è convinto che la sfida per la sanità italiana nella fase 2 passi da una rivoluzione nelle unità d'emergenza degli ospedali. Una rete che, soprattutto nelle zone più funestate dal Covid, ha mostrato spesso la corda. Ora che l'epidemia sembra finalmente concedere una tregua ai reparti, tocca intervenire per attrezzarli al meglio in vista di un possibile ritorno dei contagi su larga scala. La seconda ondata che il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha descritto come «un dato obiettivo».

ospedale coronavirus

 

Professor Ricciardi, come dovranno attrezzarsi i pronto soccorso per la nuova fase dell'epidemia? L'Iss dice che in autunno, peraltro, il Covid si potrà confondere con altre malattie respiratorie e che anche per questo servirà un'attenzione particolare.

«Sarà fondamentale creare in tutti i pronto soccorso percorsi separati tra i pazienti che hanno i sintomi del coronavirus rispetto a tutti gli altri. È essenziale scongiurare ogni tipo di contatto e commistione, si è visto a febbraio e marzo quali possono essere altrimenti le conseguenze.

 

ospedale bergamo coronavirus

Il ministro Speranza, con grande sforzo, è riuscito a ottenere lo stanziamento di 200 milioni di euro soltanto per i lavori nelle unità d'emergenza, più un miliardo e mezzo di euro per il rafforzamento della medicina territoriale. Mi preoccupano però i tempi della burocrazia. Fino ad ora tante strutture non sono nemmeno riuscite a far partire i bandi. Per paradosso, alcuni ospedali privati sono riusciti a trasformare i pronto soccorso, allestendo corsie separate, e aspettano di poter ricevere un contributo pubblico, mentre tanti ospedali pubblici, che pure avrebbero i soldi, non fanno partire i lavori».

 

Quanti ospedali si sono adeguati?

«Pochissimi, meno del 10 per cento. Qualcuno è riuscito ad attrezzarsi, per esempio in Emilia Romagna, dove nuove strutture dovrebbero essere inaugurate a breve. Penso anche a grandi complessi privati come il policlinico Gemelli a Roma o l'Humanitas di Milano: si è riusciti in tempi record a creare percorsi di accoglienza separati per i pazienti Covid o con sintomi riconducibili al virus. Ma in tanti altri ospedali, soprattutto al Sud, non è così. E questo è preoccupante».

coronavirus Ospedali del sud

 

Perché?

«Nessuno se lo augura, ma se ci sarà una seconda ondata sarà decisivo avere i pronto soccorso organizzati secondo tutti i protocolli. Quindi ingressi diversi e terapie intensive con posti letto ancora rafforzati, lo stesso vale per le terapie subintensive».

 

Come si interverrà nella cosiddetta zona grigia, aree cuscinetto dove trattare pazienti come se fossero affetti dal Covid, per evitare rischi?

«Anche quelle andranno rafforzate. I pronto soccorso saranno decisivi per quest'attività iniziale, perché poi l'obiettivo sarà trasferire i pazienti affetti dal coronavirus nei Covid hospital, dovrebbero essere curati principalmente lì. Infatti la rete dei Covid hospital non sarà smobilitata. Questi interventi sono importanti anche per un altro motivo».

 

Quale?

«Serviranno a non interrompere l'attività degli ospedali normali, che dovranno poter continuare a curare i pazienti non Covid, senza sospendere le operazioni e l'assistenza negli ambulatori».

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…