volodymyr zelensky donald trump

ZELENSKY SI AGGRAPPA A TRUMP – IL PRESIDENTE UCRAINO REGISTRA UN NETTO CALO DI CONSENSO TRA LA SUA POPOLAZIONE: OGGI IL 52% DICE DI FIDARSI DI LUI, NEL 2023 ERA IL 77% – LA “SLINGUAZZATA” A “THE DONALD” (CHE NON L’HA INVITATO ALLA CERIMONIA D’INSEDIAMENTO DEL 20 GENNAIO): “MI DÀ FIDUCIA SULLA FINE DELLA GUERRA. CI SIEDEREMO CON TRUMP, TROVEREMO UN ACCORDO E OFFRIREMO GARANZIE DI SICUREZZA, ASSIEME ALL’EUROPA, E POI POTREMO PARLARE COI RUSSI…

1. SONDAGGIO IN UCRAINA, POPOLARITÀ ZELENSKY IN NETTO CALO NEL 2024

Volodymyr Zelensky - foto LaPresse

(ANSA-AFP) - KIEV, 07 GEN - Dopo quasi tre anni di invasione russa, gli ucraini continuano a sostenere le azioni del presidente Volodymyr Zelensky, che tuttavia registra un drastico calo di consensi nel 2024 rispetto all'anno precedente, secondo i risultati di un sondaggio pubblicato oggi. L'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev (Kiis) ha condotto una ricerca telefonica su 2.000 persone che vivono nel territorio controllato dall'Ucraina tra il 2 e il 17 dicembre, circa un mese dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi.

 

volodymyr zelensky emmanuel macron donald trump

Secondo i risultati, alla fine del 2024 il 52% degli ucraini intervistati ha dichiarato di "fidarsi" di Zelensky, una cifra significativamente inferiore rispetto alla fine del 2023 (77%), a dimostrazione di un calo del sostegno al presidente ucraino. L'attuale sostegno al capo dello Stato ucraino, in carica dal 2019, è più marcato nell'Occidente (60%) e nel Centro (52%) del Paese - regioni relativamente risparmiate dalla guerra - rispetto all'Oriente (solo il 42%) e al Sud (46%), dove si svolgono la maggior parte degli scontri.

 

Ora, secondo questo sondaggio, quasi 4 ucraini su 10 (39%) affermano di "non fidarsi" di Volodymyr Zelensky, quasi il doppio rispetto al dicembre 2023 (22%). Il presidente ucraino è stato eletto nell'aprile 2019, promettendo in particolare di lottare per la pace con la Russia. Il suo indice di gradimento è poi diminuito, prima di risalire a circa il 90% dopo l'invasione russa su vasta scala del 2022.

 

2. ZELENSKY: PRONTO A SEDERMI CON TRUMP PER CHIUDERE LA GUERRA

Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”

 

VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK

Scortesie per gli ospiti. All’insediamento di Joe Biden, quattro anni fa, Volodymyr Zelensky non venne invitato più che altro per protocollo: c’era ancora in ballo il «Kievgate», lo scandalo delle telefonate di Donald Trump perché Kiev indagasse sugli affari del figlio di Biden, e insomma non era il caso che il leader ucraino comparisse in primissima fila alla Casa Bianca. Stavolta, nemmeno la forma.

 

The Donald vuole raggiungere subito una tregua e meglio non sbilanciarsi con una stratta di mano allo «spocchioso bastardo» Zelensky, come lo definisce sprezzante il Cremlino: dunque, niente chiamate per la cerimonia del 20 gennaio.

 

volodymyr zelensky donald trump

«Se Trump m’invita, verrò», dice «Ze», ma finora nessuno s’è fatto vivo e anche se «ci sono leader abituati a presentarsi senza essere stati invitati, basti vedere Putin in Ucraina, io no, non posso permettermelo: per via della guerra e delle misure di sicurezza che sarebbero necessarie». […]

 

Tace il telefono. E certe forme diventano sostanza. Specie quando Zelensky non fa che ripetere come un Trump «forte» possa chiudere la guerra. Il leader di Kiev si premura di soprassedere sugli sgarbi e si spertica in elogi pure sul consigliere trumpiano Elon Musk, che in passato ha fornito all’Ucraina sistemi di difesa: «Troveremo un accordo e offriremo garanzie di sicurezza, assieme all’Europa, e poi potremo parlare coi russi». Dopo, non prima: «Penso che il 25 gennaio, non m’importa se è il mio compleanno, ci siederemo innanzitutto con Trump».

 

VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - DONALD TRUMP - MEME BY OSHO

Quanto al Cremlino, «conto davvero su di lui, ha abbastanza potere per fare pressione su Putin». In un’intervista di tre ore al podcaster americano Lex Fridman, registrata a Kiev a fine dicembre con domande in russo e risposte in ucraino, Zelensky recita la parte dell’ottimista: «Quando parlo con Trump, di persona o al telefono, i leader europei mi chiedono: “Com’è andata?”. Questo dimostra quanto conti. Questo non è mai successo con un presidente americano. E mi dà fiducia sulla fine della guerra».

 

Tanto ottimismo non è condiviso da tutti. Perché la controffensiva lanciata domenica nel Kursk è uno scontro feroce villaggio per villaggio. E le parole del presidente francese, Emmanuel Macron, vanno in tutt’altro senso: non ci sarà nessuna soluzione «rapida e facile» e Zelensky dovrà comunque affrontare «discussioni realistiche su questioni territoriali» che «solo gli ucraini possono condurre».

 

VOLODYMYR ZELENSKY NELLA FABBRICA DI MUNIZIONI A SCRANTON IN PENNSYLVANIA

La fine degli aiuti americani a Kiev è un problema che l’Ue non sa ancora affrontare, ammette l’Eliseo, ma Trump sa bene che «gli Usa non ci guadagneranno nulla se l’Ucraina perde», così come gli europei. […]

URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY CHARLES MICHELMEME TIME - VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMPvolodymyr zelensky giorgia meloni charles michel foto lapresse

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