ZELENSKY SARÀ DISPERATO MA NON È FESSO: HA CAPITO CHE L’UNIONE EUROPEA È TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO – AL CONSIGLIO EUROPEO DI BRUXELLES, IL PRESIDENTE UCRAINO: “È MOLTO DIFFICILE SOSTENERE L'UCRAINA SENZA L'AIUTO DELL'AMERICA. LE GARANZIE DI SICUREZZA EUROPEE NON SARANNO SUFFICIENTI: PER NOI LA VERA GARANZIA È LA NATO” – È UN MODO PER BLANDIRE TRUMP E COCCOLARE IL SUO EGO. PECCATO CHE CON IL TYCOON ISOLAZIONISTA ALLA CASA BIANCA, UN EVENTUALE DISPIEGAMENTO DI FORZE DI “PEACEKEEPING” IN UCRAINA SPETTEREBBE AGLI STATI DELL’UE (CHE NEL FRATTEMPO, IN ASSENZA DI ARMI DA INVIARE, CONTINUANO A SGANCIARE MILIARDI…)
ZELENSKY, 'LE GARANZIE EUROPEE PER NOI NON SUFFICIENTI'
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
(ANSA) - "Io credo che le garanzie di sicurezza europee non saranno sufficienti per l'Ucraina: per noi la vera garanzia, ora o nel futuro, è la Nato e la Nato dipende dalle decisioni prese da europei e americani". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al termine dell'incontro con i leader Ue.
ZELENSKY, 'SPERO TRUMP CAPISCA E CI AIUTI A FERMARE PUTIN'
(ANSA) - "Voglio condividere" con Trump "più dettagli: conto di avere tempo per parlare, pensare, ascoltare la sua visione e mostrargli la nostra. Spero che mi capirà, perché penso che siamo solo persone e abbiamo le stesse emozioni". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa al Consiglio europeo. "Trump è una persona forte, è importante che sia dalla nostra parte" e "ci aiuti a fermare la guerra", ha aggiunto, sottolineando l'importanza di "avere unità tra gli Stati Uniti e i leader europei".
volodymyr zelensky donald trump
ZELENSKY CERCA GARANZIE DI SICUREZZA A BRUXELLES MA L'UE RESTA DIVISA
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin e Federico Capurso per “La Stampa”
All'indomani del vertice ristretto a casa di Mark Rutte, Volodymyr Zelensky ripete per ben due volte lo stesso concetto. Di buon mattino, entrando all'Europa Building prima del Consiglio europeo, spiega che «dobbiamo contare ancora sull'unità tra gli Stati Uniti e l'Europa perché è molto difficile sostenere l'Ucraina senza l'aiuto dell'America».
E poi, in modo ancor più esplicito, all'uscita dalla riunione con i Ventisette: «Le garanzie di
sicurezza europee non saranno sufficienti per l'Ucraina: per noi la vera garanzia, ora o nel futuro, è la Nato e la Nato dipende dalle decisioni prese dagli europei e dagli americani».
L'idea che l'Europa possa sopperire da sola a un eventuale disimpegno di Trump, dunque non prende piede.
MEME TIME - VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP
Anche alla cena informale di mercoledì sera a Bruxelles, organizzata nella lussuosa residenza privata di Rutte, Zelensky ha cercato proprio quelle «garanzie di sicurezza per l'Ucraina, per oggi e per domani». Senza però trovarle.Giorgia Meloni, pur frenata da una forte influenza - che anche ieri le ha fatto lasciare il Consiglio europeo prima della consueta foto di famiglia - alla cena è arrivata solo al momento del tè e della piccola pasticceria, accompagnata dal suo consigliere diplomatico Fabrizio Saggio.
Ha preso posto alla destra di Zelensky e alla sinistra del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ma dopo quasi tre ore di confronto, il presidente ucraino ha lasciato la grande sala da pranzo, i suoi camini in marmo e le sue pareti arricchite da decorazioni in stile coloniale cinese, con un gusto amaro in bocca e la consapevolezza che le rassicurazioni cercate non possono essere fornite dalla sola Europa.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, durante la cena ha confermato il prestito da 18,1 miliardi di euro che verrà erogato a rate nel corso del 2025, con la prima rata a gennaio.
VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - DONALD TRUMP - MEME BY OSHO
Si tratta di parte del contributo Ue al prestito G7 da 45 miliardi, ottenuti dagli extraprofitti sui beni russi congelati. Ma non basta. Zelensky ha bisogno di missili, munizioni, di «19 sistemi di difesa aerea aggiuntivi» per proteggere la rete elettrica presa di mira dall'esercito russo. E l'Italia, per dire, può solo offrire un rifornimento di munizioni per i sistemi antimissili Samp/T, oltre a un intensificarsi dell'addestramento di truppe ucraine in territorio italiano, come quello già svolto nelle basi di Monte Romano per la fanteria o di Taranto per le forze anfibie.
Meloni, alla fine della cena, deve constatare che «c'è stanchezza». Ed è uno sfinimento che non si riferisce solo alle parti in guerra ma anche allo sforzo del governo italiano nel suo sostegno all'Ucraina e alla percezione dell'opinione pubblica.
Volodymyr Zelensky viktor orban – vertice Comunità politica europea a Budapest
[…] L'Europa ha bisogno degli Stati Uniti. E quindi, di Donald Trump. Per questo, al termine della cena, Rutte ha lasciato intendere che cercherà di incontrare il presidente in pectore prima del suo insediamento alla Casa Bianca, fissato il 20 gennaio. Ha bisogno di accelerare per mandare un segnale a Kiev, così come a Mosca, di compattezza del fronte Nato. Fretta che sente anche Scholz, che in una pausa dei lavori del Consiglio europeo di ieri si è allontanato per telefonare a Trump, con il quale si è detto d'accordo: «La guerra in Ucraina dura da troppo tempo» e, quindi, «è importante intraprendere il percorso verso una pace giusta per l'Ucraina il prima possibile». La sfida, ora, sembra dunque essere quella di ottenere la miglior posizione negoziale possibile. […]
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