DAGOREPORT - ANZICHÉ OCCUPARSI DI UN MONDO SOTTOSOPRA, I NOSTRI SERVIZI SEGRETI CONTINUANO LE LORO LOTTE DI POTERE - C’È MARETTA AL SERVIZIO ESTERO DELL’AISE, IL VICE DIRETTORE NICOLA BOERI VA IN PENSIONE. CARAVELLI PUNTA ALLA NOMINA DEL SUO CAPO DI GABINETTO, LEONARDO BIANCHI, CHE È CONTRASTATA DA CHI HA IN MENTE UN ESTERNO – ACQUE AGITATE ANCHE PER IL CAPO DELL’AISI, BRUNO VALENSISE: IL SUO FEDELE VICE DIRETTORE CARLO DE DONNO VA IN PENSIONE, MENTRE L’ALTRO VICE, GIUSEPPE DEL DEO, USCITO SCONFITTO DALLA CORSA PER LA DIREZIONE, SCALPITA – MENTRE I RAPPORTI CON PALAZZO CHIGI DELLA DIRETTORA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, SI SONO RAFFREDDATI…
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alfredo mantovano giorgia meloni
Anziché occuparsi di un mondo geopoliticamente sottosopra, dissestato da due guerre in corso e da crescenti ed esplosive tensioni internazionali (il probabile ritorno di Trump alla Casa Bianca), i nostri Servizi Segreti continuano, nella loro sede romana di piazza Dante, a destabilizzarsi tra lotte di potere e trame di sopravvivenza.
Una situazione che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autorità delegata per l’intelligence, Alfredo Mantovano, controlla sempre meno.
C’è maretta al servizio estero dell’Aise, guidato dal 2020 dal generale di corpo d’armata dell’Esercito Giovanni Caravelli, che ha in mano il dossier Libia, cruciale il governo Meloni in chiave energia e immigrazioni.
(Il recente e oscuro sequestro da parte della Finanza, avvenuto nel porto di Gioia Tauro su un cargo Msc di Aponte, di una partita di droni destinata al leader libico Haftar ha creato molti problemi a Caravelli e di conseguenza alla Meloni).
Ora Caravelli si ritrova sulla scrivania la patata bollente di trovare un sostituto di uno dei suoi due vicedirettori: Nicola Boeri va in pensione.
Già capocentro a Mosca e direttore del reparto analisi, sponsorizzato dalla capataz del Dis, Elisabetta Belloni, in chiave anti-Caravelli (rapporti pessimi tra i due), Boeri ottenne l’incarico appena un anno e mezzo fa. L’altro vice, Carlo Zontilli, generale dell’Esercito, è descritto come uomo di fiducia di Caravelli (entrambi sono stati ai vertici dell’artiglieria contraerea).
A quando si vocifera, Caravelli punta alla nomina del suo capo di gabinetto all’Aise, il finanziere Leonardo Bianchi, che è ovviamente contrastata da chi ha in mente la scelta di un esterno.
Acque agitate anche per il neo capo dell’Aisi, agenzia per l’interno, Bruno Valensise: il suo fedele vice direttore, il generale dei Carabinieri Carlo De Donno, ai Servizi fin dai tempi del Sisde dove arrivò dal Ros, ha deciso anche lui di andare in pensione, malgrado le pressioni di Valensise che era pronto a rinnovare il suo incarico.
Ora il buon Valensise sta cercando di capire chi può essere il sostituto, mentre l’altro vice direttore dell’Aisi, Giuseppe Del Deo, uscito sconfitto dalla corsa per la direzione, si sfoga con il caposcorta della Melona, anche lui agente dell’Aisi, nonché marito della segretaria personale della premier, la potentissima Patrizia Scurti.
giorgia meloni tra patrizia scurti e il marito capo scorta
Se le due agenzie sono alle prese con la soluzione di tosti problemi, anche per la suprema e abilissima direttora del Dis, Elisabetta Belloni, i rapporti con Palazzo Chigi si sono raffreddati.
A partire da Mantovano per finire con la Ducetta che, dopo averla nominata sherpa del G7 con tanto di sede a piazza San Silvestro a Roma, non ha granché gradito l’incoronazione sui vari quotidiani (“Repubblica” compreso) della Belloni “Lady G7” che, con la sua astuta arte diplomatica, era riuscita a trasformare l’evento di Borgo Egnazia in un successo.
ELISABETTA BELLONI - G7 DI BORGO EGNAZIA
GIOVANNI CARAVELLI BRUNO VALENSISE - GIUSEPPE DEL DEO - SALVATORE LUONGO
giorgia meloni tra patrizia scurti e il marito capo scorta
PATRIZIA SCURTI E ALFREDO MANTOVANO ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DI GIORGIA MELONI