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DAGOREPORT! - FAZZOLARI, ABBIAMO UN PROBLEMA: OCCORRE RIEQUILIBRARE LO STRAPOTERE DEI FONDI BLACKSTONE E MACQUARIE CHE HANNO IN TASCA IL 49% DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) CON SOCI INDUSTRIALI ITALIANI. CDP, CHE HA L’ALTRO 51%, IN REALTÀ NON COMANDA NIENTE - LA SCANDALOSA DISTRIBUZIONE DELL’INTERO UTILE COME DIVIDENDO VIENE RIDOTTA DAL 100% AL 75. TAGLIO CHE INNERVOSISCE NON SOLO I DUE FONDI. L’INCONTRO BURRASCOSO TRA FAZZOLARI E L’AD DI ASPI ROBERTO TOMASI CHE COMMETTE L’ERRORE DI FARSI SCORTARE DAL RESPONSABILE DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI, RICCARDO PUGNALIN…

DAGOREPORT

FEZ-ZOLARI - MEME BY DAGOSPIA

Palazzo Chigi, abbiamo un problema: come riequilibrare la presenza di due fondi esteri del calibro di Blackstone e Macquarie che hanno in tasca il 49% di Aspi (Autostrade per l’Italia)? L’altro 51 è in mano alla Cassa Depositi e Prestiti.

 

Il nodo da sciogliere è a dir poco imbarazzante, tenendo presente che l’operazione Aspi fu innescata dalla strage del ponte Morandi di Genova che portò all’estromissione dei Benetton dalla gestione di quella gallina dalle uova d'oro che sono le autostrade.

 

DARIO SCANNAPIECO

Il “fattaccio” lo svelò l’ottimo Giorgio Meletti sulle pagine del “Domani” del 12 ottobre 2022 sbirciando il punto 6.5.1. dei patti parasociali, intitolato “Policy dividendi”: ogni euro di utile diventerà automaticamente un euro di dividendo.

 

Non un solo euro verrà accantonato, e semmai ci fosse una nuova emergenza tipo pandemia saranno di nuovo i contribuenti a versare “ristori” per centinaia di milioni, com’è avvenuto nel 2020 e 2021”.

 

roberto tomasi ad di autostrade

Meletti aggiungeva: “Tanto che l’amministratore delegato di Cdp, Dario Scannapieco, ha già chiesto a Blackstone e Macquarie una revisione dei patti parasociali dopo aver visto le prime avvisaglie del nuovo corso.

 

Il 20 luglio scorso l’assemblea degli azionisti di Aspi ha deliberato di distribuire come dividendo l’intero utile netto del 2021, 682 milioni, che la precedente assemblea, ancora sotto la guida aveva deciso di destinare a riserve. Subito dopo è partito l’assalto agli utili del primo semestre 2022, tuttora in corso. Le autostrade “nazionalizzate” ci faranno rimpiangere l’avidità dei Benetton”.

 

Fazzolari Meloni

Gran finale: toccato il Fondo, scavare! “La Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha speso quattro miliardi di euro per acquisire dalla finanziaria Atlantia della famiglia Benetton la quota di controllo della concessionaria Aspi. Ma in realtà non controlla niente. Comandano i fondi Blackstone e Macquarie, ai quali è bastato comprare il 49 per cento per ottenere i pieni poteri. Decidono tutto loro grazie a un sostanziale diritto di veto su ogni delibera del consiglio di amministrazione di Aspi”.

 

beniamino gavio

Un affare incredibile, che fu apparecchiato dal governo Draghi, comincia a incrinarsi con l’arrivo del governo Meloni. Con la regia dello statalista Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il governo punta a sostituire nell’azionariato i due fondi esteri Blackstone e Macquarie con soci industriali italiani disposti a supportare una politica di investimenti da parte del gruppo autostradale. E sulle cronache spuntano i nomi di Gavio e Dogliani.

 

matterino dogliani - gruppo fininc

Intanto, prima di un socio industriale, occorre sistemare la scandalosa questione dei dividendi. E’ il 13 dicembre 2023 quando il Cda di Aspi delibera un tetto per il pay-out degli utili maturati: dal 100% si scende al 75. Non la prendono con filosofia i vertici italici del fondo australiano Macquarie, da Fulvio Conti a Roberto Sambuco. Meno belligerante Blackstone.

 

Il piano di Fazzolari di ridurre ancor di più la norma spolpa-dividendi e di affiancare un azionista italiano a CDP nel Cda di Aspi innervosisce non solo i due fondi ma anche i vertici di Autostrade, che corrono il rischio di perdere il loro potere con l’arrivo di un socio industriale.

 

riccardo pugnalin

A tale proposito, a palazzo Chigi si racconta di un incontro burrascoso tra Fazzolari e l’ad di Aspi Roberto Tomasi che commette l’errore di farsi scortare dal responsabile delle relazioni istituzionali, Riccardo Pugnalin.

 

Già segretario di Dell’Utri, transitato a Sky Italia con un intermezzo all’American Tobacco, direttore degli Affari esterni di Vodafone, Pugnalin pareva destinato a diventare il capo di gabinetto della Meloni.

 

Il 3 marzo scorso Simone Canettieri su “Il Foglio” informa che Pugnalin, malgrado il suo rapporto con Giorgia Meloni, gna’ fa: "Gli viene preferito Gaetano Caputi… Dicono che non si sia mai preso con Giovanbattista Fazzolari, braccio ambidestro della premier, nonostante l’ottimo rapporto con Alfredo Mantovano, sottosegretario con licenza di riflettere”. (Infatti, il sottosegretario alla presidenza del consiglio lo ritroviamo nel ruolo di presentatore di un libro di Pugnalin alla Luiss).

 

GAETANO CAPUTI

Del resto, la filiera di Pugnalin, che va da Marco Mancini a Luigi Bisignani, da Tavaroli a Bocchino, fino ai servizi segreti (Aise) eccetera eccetera, non è assolutamente la tazza di tè preferita da Fazzolari, che in un’intervista aveva sparato a palle incatenate contro un certo lobbismo de’ noantri: "Con noi è finita l’epoca in cui affaristi e faccendieri avevano voce in capitolo sulle questioni di governo. Ho sentito qualcuno parlare di poteri forti e grandi lobby, nulla di così serio: si tratta piuttosto di forme di accattonaggio molesto dentro i palazzi".

 

A quel punto, come contentino, Meloni chiese a Fazzolari di chiamare l’Ad di Cdp, Dario Scannapieco, e il reietto Pugnalin è finito responsabile delle relazioni istituzionali dell’Aspi.

alfredo mantovano giorgia meloni

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