giorgia meloni antonio tajani marina berlusconi alessandro morelli matteo salvini rai viale mazzini

DAGOREPORT - A PALAZZO CHIGI IL BORDELLO CONTINUA! CHIUSE CON TANTI RINVII LE NOMINE CDP E FERROVIE, ORA SUL TAVOLO DELLA MELONI RESTA DA RISOLVERE QUELL’ETERNO PASTICCIO RAI - ED ECCO SPUNTARE SALVINI COL COLTELLO TRA I DENTI, CHE NON PERDE UN’OCCASIONE PER OPPORSI ALL’AUTORITARISMO SENZA LIMITISMO DELLA DUCETTA. IL PLENIPOTENZIARIO RAI DEL “CAPITONE”, ALESSANDRO MORELLI, INCROCIA LE LAME CONTRO L’AD IN PECTORE, IL MELONIANO ROSSI, CHE NON INTENDE SPARTIRE LA TORTA CON IL CARROCCIO (ALLA PRESIDENZA ANDRÀ LA FORZISTA SIMONA AGNES) - AI RODIMENTI DI CULO DI SALVINI, OCCORRE AGGIUNGERE LE INSOFFERENZE DELL’ALTRO ALLEATO DI GOVERNO, FORZA ITALIA, NELLA PERSONA DELLA “PROPRIETARIA” DEL PARTITO: MARINA BERLUSCONI. LA “CAVALIERA” HA FATTO PRESENTE A TAJANI CHE LUI SERVE MA NON APPARECCHIA. IN SOLDONI: CARO ANTONIO, È LA FAMIGLIA CHE PRENDE LE DECISIONI, NON I TUOI AMICI ROMANI -  INCAZZATA PER L’ATTACCO SUL ‘’CORRIERE” DI MARINA B, LA “PSICONANA” (COPY GRILLO) CHIAMA PIER SILVIO….

DAGOREPORT

giorgia meloni e matteo salvini alla camera

Posticipando di vari mesi le fatali nomine di Cdp, Ferrovie e Rai al dopo il voto delle europee, Giorgia Due-Meloni si era illusa di far abbassare le penne all’ex gallo cedrone lombardo ed espandere la presa del potere di Fratelli d’Italia.

 

Invece, nonostante il trionfo del 9 giugno, con una Lega che malgrado i 500mila voti di Vannacci è stata sorpassata da Forza Italia, la Ducetta si ritrova davanti un Salvini col coltello tra i denti, che non perde un’occasione che è una per opporsi all’autoritarismo senza limitismo della “Fiamma Magica” di Palazzo Chigi, capitanata da Scurti e Fazzolari.

 

GIORGIA MELONI MARINA BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Ai rodimenti di culo di  Salvini, occorre aggiungere insofferenze e malcontenti dell’altro alleato di governo, Forza Italia, nella persona della proprietaria del partito: Marina Berlusconi.

 

In occasione dei recenti festeggiamenti meneghini per i 50 anni de “Il Giornale”, dove si sono scapicollati ministri, boss delle partecipate di Stato, poteri militari, ma erano del tutto assenti i rappresentanti della magistratura (il giornale di Sallusti è a favore di Nordio e della riforma della giustizia), Tajani ha approfittato dell’Angelucci-day per andare a baciare la pantofola alla Regina Marina.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

Arrivato baldanzoso sulle ali dell’ottimo esito delle europee, al termine dell’udienza Ciccio Tajani si è ritrovato sgonfio e ammaccato. Marina ha fatto presente all’ex monarchico che lui serve ma non apparecchia. In soldoni: Caro Antonio, è la Famiglia che prende le decisioni di Forza Italia, non i tuoi amici romani alla Barelli.

 

Quindi, in caso di nomine governative come Rai, Ferrovie e Cdp, pregasi portare alla nostra attenzione uno “specchietto” con i nomi dei candidati e informarsi se abbiamo qualche nostra richiesta.

 

pier silvio marina berlusconi

A seguire, l’altro giorno, Marina si è travestita da Elly Schlein e ha rilasciato la bombastica intervista al "Corriere della Sera", picchiando in testa alla Regina di Coattonia e contestualmente, tra le righe, sbattendo al muro Tajani: ti devi inginocchiare davanti a me, non strisciare ogni giorno sotto i piedi della premier coatta, chiaro?.

 

(In overdose di snobismo, Marina malpensa di sostituire Tajani con la new entry Lady Mestizia Moratti, una che è dotata dell’empatia della regina Marina Antonietta quando disse: “Se non hanno più pane, che mangino brioche”).

 

alessandro morelli foto di bacco

Ovviamente “Io so’ Giorgia”, davanti alla paginata del “Corriere” in cui veniva “marinata”, le è partito l’embolo e si è attaccata al telefono con Pier Silvio (con Marina, che la trova “cheap”, non c’è rapporto, l’interlocutore è sempre stato il numero uno del Biscione). Il secondogenito dilla buonanima di Silvio l’avrebbe presa per il culo con frasi del tipo: Giorgia stai tranquilla, Marina non ce l’aveva con te… bla-bla.

 

LETIZIA MORATTI ANTONIO TAJANI

Chiuse in qualche modo e con tanti rinvii le partite di Cdp e Ferrovie, ora sul tavolo della Meloni resta da risolvere quell’eterno pasticcio chiamato Rai. Ed ecco Salvini che si mette di traverso. Il suo plenipotenziario agli impicci di Viale Mazzini, l’ex direttore della "Padania", Alessandro Morelli, si è schierato contro le decisioni dell’Ad in pectore, il meloniano Giampaolo Rossi.

 

L’ex “gabbiano” di Fabio Rampelli, specializzato in Tolkien, pare che non voglia spartire la torta del potere con la Lega, visto che alla presidenza andrà la forzista in quota Gianni Letta, Simona Agnes.

 

giampaolo rossi roberto sergio

Ora Rossi, fatto fuori il tappabuchi Roberto Sergio a cui aveva promesso la poltrona di Dg, che vuole destinare nelle mani fidate del capo del personale Felice Ventura, sta battagliando con il tosto Morelli che pretende un posto apicale per il Carroccio.

 

E punta sulle competenze di antica data di Antonio Marano (ex direttore di Rai2, già vice direttore generale, poi presidente di Rai pubblicità).

 

antonio marano 1

Non solo: Morelli ringhia all’ex moroso di Debora Bergamini di aver lasciato nelle mani dei dirigenti in quota Pd gran parte dell’apparato della tivù di Stato: Coletta a capo dei coordinamenti, Calandrelli inamovibile a Rai Cultura, Ammirati confermata a Rai Fiction, Del Brocco re di Rai Cinema, etc. Di più: secondo Morelli, Rossi pretende pure di scegliere il consigliere del Cda in quota Lega, Alessandro Casarin.

 

Essì, aveva ragione il grande Enzo Jannacci quando cantava: “La television la gh'ha 'na forza de leon / La television la gh'ha paura de nissun / La television è una gran rottura de 'n cojon”.

IL BACIO TRA GIORGIA MELONI E MARINA BERLUSCONI - MARTA FASCINAletizIa moratti antonio tajaniletizIa moratti antonio tajani

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...