cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

DAGOREPORT

CECILIA SALA

A che punto è la notte di Cecilia Sala? Buio fitto, purtroppo. Sul risultato della trattativa incrociata sull’asse Roma-Teheran-Washington per la questione Abedini-Sala, non si hanno ovviamente notizie (il presidente in carica degli Stati Uniti è ancora Joe Biden e l’eletto Trump per insediarsi alla Casa Bianca deve aspettare il 20 gennaio).

 

Secondo Agenzia Nova, la decisione di Elisabetta Belloni di dare le dimissioni sarebbe stata presa proprio "dopo un diverbio con il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, nato attorno alla vicenda di Cecilia Sala".

 

Mohammad Abedini najafabadi

La faccenda si ingarbuglia. A che titolo la premier ha parlato con Trump di soggetti il cui trattamento è affidato in via esclusiva alla magistratura penale italiana, fintanto che non si esprime il ministro della Giustizia? Come può essere oggetto di ‘mediazione politica’ un caso giudiziario soggetto solo alla legge?

 

Dopo il parere negativo della Procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, alla richiesta degli arresti domiciliari presentata dalla difesa di Mohammad Abedini, l'iraniano arrestato lo scorso 16 dicembre all’aeroporto Silvio Berlusconi (già Malpensa) di Milano, il prossimo 15 gennaio la parola passa ai giudici della Corte di Appello di Milano.

 

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

“Esiste anche una possibile seconda via per la scarcerazione”, aggiunge “Repubblica”: “Lo può fare il ministero della Giustizia sulla base di un articolo del codice di procedura penale, il 718, che al comma 2 prevede che, in caso di arresto con richiesta di estradizione, «la revoca è sempre disposta se il Guardasigilli ne fa richiesta»”.

 

“L'intenzione dell'esecutivo - aggiunge “La Stampa” - è però di trovare una strada per evitare l'estradizione di Abedini, e di farlo il più presto possibile. Oggi il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha la delega ai servizi segreti, riferirà maggiori dettagli della vicenda in Parlamento, in un'audizione davanti al Copasir. Non si esclude nulla, nemmeno che il ministro Carlo Nordio possa disporre la revoca delle misure cautelari, anche prima del 15 gennaio”.

 

ELISABETTA BELLONI - G7 DI BORGO EGNAZIA

Soprattutto, prima del 20 gennaio, quando si insedierà Donald Trump e l’approccio della Casa Bianca sarà molto diverso. In questo senso, la reazione del tycoon di ieri potrebbe essere stata opposta dalle aspettative della premier.

 

La politica, però, è solo uno dei poteri in campo, e ha grossi limiti. Innanzitutto perché affari riservati come la “gestione degli ostaggi”, sono prerogativa esclusiva dell’intelligence e non dei leader di partito.

 

CARLO NORDIO ALFREDO MANTOVANO

Il protocollo sull’estradizione è previsto dal codice di procedura penale e la “trattativa” è in mano agli 007. Non si scappa: quella della sora Giorgia, che ha provato a disintermediare due fondamentali corpi dello stato, bypassandone le prerogative, è una forzatura che rischia di peggiorare lo stato delle cose. Peraltro Trump non si è ancora insediato come presidente degli Stati Uniti. Fino al 20 gennaio, alla Casa Bianca c’è Joe Biden, che il prossimo weekend sarà a Roma per incontrare Papa Francesco (e il giorno dopo Giorgia Meloni). E vabbè che è “Rimbam-Biden”, ma, come Dago-dixti, di fronte a un tale sgarbo istituzionale, un “fuck you!” sarà capace ancora di spararlo…

Mohammad Abedini najafabadialfredo mantovano giorgia meloniDONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGOcecilia sala 8INCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONIINCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI - DONALD TRUMP - ELON MUSK - IMMAGINE CREATA CON L IA E PUBBLICATA DA ANDREA STROPPAGIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROKDONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - MARCO RUBIO CECILIA SALA CECILIA SALA

 

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGOCECILIA SALA CECILIA SALA STORIES CECILIA SALA AI TEMPI DEL LICEO A PIAZZAPULITACECILIA SALA AI TEMPI DEL LICEO A PIAZZAPULITAMohammad Abedini najafabadi

 

CECILIA SALA

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…