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CHE DIO SALVI L'INGHILTERRA PERCHÉ I PISCHELLI NON LO FARANNO - NEL REGNO UNITO LA MAGGIORANZA DEI RAGAZZI TRA I 19 E I 27 ANNI NON È ORGOGLIOSA DEL PROPRIO PAESE E NON PRENDEREBBE LE ARMI PER DIFENDERLO - IL PATRIOTTISMO E LA DEMOCRAZIA SONO ROBA DA BOOMER: UN ALTRO SONDAGGIO RIVELA CHE IN UK UN GIOVANE SU CINQUE NON CREDE PIÙ NELLA SOVRANITÀ POPOLARE. IL 21% DEI MILLENNIAL E DELLA GEN Z PREFERIREBBE UN SISTEMA BASATO SU UN LEADER FORTE...
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IN GRAN BRETAGNA UN GIOVANE SU CINQUE NON CREDE PIU NELLA DEMOCRAZIA
(ANSA) - La maggioranza dei giovani cittadini britannici, di età compresa fra i 18 e i 27 anni, non è orgogliosa del proprio Paese e - potendolo evitare - non prenderebbe le armi per difenderlo o per combattere in suo nome. Lo testimonia una ricerca del Times, fondata sulle risposte a un sondaggio condotto dall'istituto YouGov fra la cosiddetta generazione Z.
Il giornale di Rupert Murdoch, storica testata di riferimento dei benpensanti d'oltre Manica, ne riferisce in prima pagina in toni allarmati. Ciò che sembra emergere da questo studio è una perdita di credibilità del modello di patria loro proposto: con appena il 41% degli intervistati che si dice fiero di appartenere al Paese, quasi metà che lo considera razzista, una maggioranza che lo ritiene fin troppo ancorato al passato. Mentre solo un 15% è convinto di far parte di un Regno davvero unito o capace di offrire pari opportunità; e addirittura non più del 10% si dichiara pronto a indossare la divisa e a rischiare la vita in una "guerra per la patria".
"Se non siamo disposti a combattere per le nostre libertà e per il nostro stile di vita, come abbiamo sempre fatto nella storia, diventeremo prede in un mondo di predatori", è insorto a nome dell'establishment militare il generale Patrick Sanders, capo di stato maggiore della difesa, subito interpellato dal Times per un commento. Mentre la leader dell'opposizione conservatrice, Kemi Badenoch, ha definito i risultati della ricerca alla stregua di "una sveglia" dando la colpa di questi sentimenti a coloro che promuovono "una narrazione divisiva" del Paese e della società.
manifestazioni nel regno unito 14
Più articolata appare invece l'interpretazione di Bobby Duffy, direttore del Policy Institute al King's College di Londra, il quale attribuisce il malcontento dei giovani a un sistema che li espone a precarietà, disuguaglianza e "alla stagnazione" delle prospettive di retribuzione; oltre che all'inserimento di nuovi fattori "culturali" nella valutazione dei modelli politici.
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