
IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – CHE VEDIAMO IN STREAMING? SU DISNEY+ “DYING FOR SEX”, STRANISSIMA MA AFFASCINANTE SERIE CON UNA STREPITOSA MICHELLE WILLIAMS NEL RUOLO DI MOLLY, MALATA TERMINALE INCURABILE CHE HA SCOPERTO IL SESSO E VUOLE CAPIRNE DI PIÙ, CON SITUAZIONI DA HARD (È TUTTO SOFT, A PARTE IL PISELLO DI UN TIZIO) ABBASTANZA ASSURDE PER UNA SERIE DISNEY - OCCHIO CHE SU AMAZON HANNO APPENA INSERITO IL BERLUSCONI MOVIE CHE NESSUN DISTRIBUTORE HA MAI VOLUTO MOSTRARE NELLE SALE, “LA BRUTTA COPIA”, FILM MALEDETTO DI MASSIMO CECCHERINI DEL 2002. MALEDETTO PERCHÉ… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ho visto su Sky la prima puntata della seconda stagione di “The Last of Us”, attesissima serie ideata, scritta e in parte diretta da Neil Druckmann e Craig Mazin. Vabbé, scenografie perfette, un mare di attori. Ma, francamente, un po’ deludente.
L’azione si scalda solo dopo 40 minuti, quando la Ellie di Bella Ramsay e la Abby di Kaitlyn Dever, che diventerà la sua amica del cuore, entrano in contatto con un paio di infetti e decidono di affrontarli col coltello. Pedro Pascal, che interpreta Joel, il protagonista, ciondola un po’ senza senso tutto il tempo col problema di farsi psicanalizzare da Catherine O’Hara. Ma ti pare che l’eroe della storia va a farsi psicanalizzare…
Questi sceneggiatori non hanno proprio voglia di inventarsi nulla. Inoltre la psicanalista non lo vuole. Joel gli ha ucciso il marito, infettato, ma perché dovrebbe aiutarlo. Occhio, che Pedro mi sembra un po’ invecchiato. Bella Ramsey è in forma, è una specie di Rambo e, almeno nella prima puntata, conta solo lei. Aspettiamo la seconda, però…
Intanto mi sono quasi finito su Disney+ “Dying for Sex”, stranissima ma affascinante serie ideata da Kim Rosenstock e Elizabeth Meriwether, quasi interamente scritta e diretta da donne con una strepitosa Michelle Williams nel ruolo di Molly, malata terminale di un cancro all’anca incurabile che da malata ha scoperto il sesso e vuole capirne di più.
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Dopo aver mollato quel moscione del marito, passa attraverso situazione da hard (è tutto soft, a parte il pisello di un tizio) abbastanza assurda per una serie della Disney. C’è quello che gli piace un bel calcio nelle palle.
Quello che si veste da cane e vuole che Molly gli pisci addosso. Quelli che vogliono essere sottomessi e il loro pisello chiuso in una gabbia di fil di ferro (ma è troppo grande e Molly non sa come infilarcelo dentro). Lei sviluppa il desiderio di diventare una dominatrice e prende lezione da una lesbica che ha un negozio di tessuti.
L’idea, insomma, è quella di mischiare una situazione drammatica, un cancro alle ossa, con una situazione di ricerca della propria sessualità da commedia. Sempre mediato dalla presenza dell’amica Nikki, Jenny Slate, della protagonista.
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Michelle Williams è bravissima nel saper mantenere la giusta distanza da tutto, dramma, commedia, sesso. Anche nelle situazioni più scabrose, ad esempio quando deve pisciare in faccia all’uomo-cane e la madre, la stupenda Sissy Spacek, apre la porta del cesso. Proprio la presenza di Sissy Spacek nella sesta puntata darà senso alla serie, perché vengono fuori i non detti della vita di Molly, una violenza sessuale del compagno della madre a sette anni, una sessualità mai pienamente vissuta.
Capisco che possa darvi qualche fastidio già per il titolo, ma è un’ottima serie. E anche piuttosto divertente.
Occhio che su Amazon hanno appena inserito il Berlusconi movie che nessun distributore ha mai voluto mostrare nelle sale, “La brutta copia”, film maledetto di Massimo Ceccherini del 2002 con lo stesso Cecche, Carlo Monni, Rocco Papaleo. Maledetto perché Cecche ebbe la buona idea di documentare la campagna di Berlusconi del 1996 “meno tasse per tutti”, ricordate?, inserendo nelle strade piene di manifesti la fuga di tre malati di mente, Cecche, Papaleo e Monni, che pensano che Berlusconi sia un alieno.
Ma solo lui è in grado di guarirli e lo vogliono incontrare. Il bello è che quando i tre arriveranno a Arcore, superata una sfilata di olgettine che riescono a concupire facilmente solo pronunciano le frasi storiche di Silvio (“vieni con me, sono un presidente operaio!”), scopriranno che Berlusconi è davvero un extraterrestre, una specie di cervello luminoso, e nominerà proprio loro tre direttori di Rete 4, Italia 1 e Canale 5.
la brutta copia di massimo ceccherini 1
Cecchi Gori glielo produsse il film al Cecche, ma quando si trattò di distribuirlo, non ebbe né la voglia né il coraggio. Diciamo. Ufficialmente il film si perse nei disastri produttivi del gruppo Cecchi Gori e poi del fallimento della società, ma mentre, anche se con ritardo, i film diretti quello stesso anno da Sergio Rubini, Paolo Virzì e Vincenzo Salemme, alla fine uscirono, quello del Ceccherini non ha mai visto la luce.
“Cecchi Gori non me lo ha mai fatto uscire”, diceva qualche anno fa il Cecche, che è rimasto ferocemente attaccato al suo film, che riteneva un piccolo capolavoro. Come lo pensavano i suoi attori principali, Carlo Monni e Rocco Papaleo. “Mi è rimasta solo ’sta cassettina marcia in casa... Io lo ritengo un capolavoro. Se lo doveva nascondere allora non me lo doveva far proprio girare”.
massimo ceccherini in la brutta copia
Anche se non c’è satira pesante o battute volgari, solo il fatto di vedere i tre pazzi di fronte ai suoi manifesti giganti e di sentirli fare commenti sulla grandezza dell’alieno rende il film imperdibile e di grande comicità. Non parliamo poi di quando i tre, per pagarsi il biglietto del treno per Milano, raccattano soldi solo proclamando gli slogan miracolosi di Forza Italia. Capolavoro o meno, è uno dei pochi film che si siano fatti in Italia su Berlusconi e meriterebbe di essere visto non fosse altro che per la sua originalità.
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DAL FILM La brutta copia
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