IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? AVETE LA PRIMA TV DI UN BUON DRAMMONE REALISTICO SUI RAPPORTI TOSSICI COI MASCHI “MIA”. ALTERNATIVE? "IL SECONDO TRAGICO FANTOZZI", IL CLASSICONE “PREDATOR” E “CASINO ROYALE” - IN SECONDA SERATA TROVATE IL FONDAMENTALE "OMICIDIO ALL'ITALIANA" UNA INCREDIBILE PARODIA SUI DELITTI ITALIANI E IL LORO RAPPORTO TOSSICO CON LA TV, “LA MADRE”, OTTIMO FILM DI FANTASMI QUASI TUTTO AL FEMMINILE, CHE IN AMERICA FUNZIONÒ MOLTISSIMO… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera in chiaro? Rai Due alle 21, 20 si butta in una prima tv di buon livello con “Mia”, drammone realistico sui rapporti tossici coi maschi diretto da Ivano De Matteo con Greta Gasbarri, Edoardo Leo, Milena Mancini, Riccardo Mandolini, Alessia Manicastri. Roma. Quartiere Marconi. Piccola borghesia. Sergio e Valeria, cioè Edoardo Leo e Milena Mancini, hanno una figlia quindicenne troppo bella, Mia, l’inedita Greta Gasbarri, che cade nella trappola di un ventenne bulletto e possessivo, oggi si dice tossico, di classe più alta, Riccardo Mandolini, che la vuole tutta per sé. Mia sarai sempre mia, le scrive sotto casa.
Si spingerà troppo in là, esasperando un’altra tossicità, quella paterna. Con “Mia” Ivano De Matteo torna al cinema sociale attento ai turbamenti delle classi medie della borghesia italiana e ai conflitti fra padri e figli che De Matteo, che, assieme alla sua cosceneggiatrice Valentina Ferlan, ha già trattato con eccellenti risultati fin dai tempi di “La bella gente”, “Gli equilibristi”, “I nostri ragazzi”.
greta gasbarri edoardo leo mia
Un cinema che unisce la ricerca delle piccole storie di tutti i giorni al mélo familiare ai conflitti di classe. In “Mia” l’elemento nuovo è la tossicità dei rapporti fra ragazzi, dove una quindicenne fragile e ancora ragazzina può venir rovinata da un bullo più grande che non solo le impone nuove regole, ovviamente sue e non condivise, ma la vede ancora come facile preda da sottomettere. Il modello, insomma, è ancora un intreccio di soprusi e reazioni da mélo matarazziano, che sopravvive ancora nei tempi di cellulari e social. Ma Ivano De Matteo lavora benissimo sia sulla scrittura dell’intreccio, sia sui diversi strati sociali, sia sulla geografia della Roma che descrive, sia sui cambiamenti umorali che attraversano i suoi personaggi.
il secondo tragico fantozzi la corazzata potemkin
Alternative? Intanto avete “Il secondo tragico Fantozzi” di Luciano Salce con Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Liù Bosisio, Antonino Faà Di Bruno, Giuseppe Anatrelli, Cine 34 alle 21, 05. Come spiega il titolo è il secondo film della saga, ma anche l’ultimo, ahimé, diretto da Salce. Non che non fossero riusciti quelli diretti da Neri Parenti, che portò avanti egregiamente la serie, ma i due primi film di Salce sono imbattibili.
Qui abbiamo numeri come la vacanza in montagna di Fantozzi dalla Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare e la grande trovata della proiezione della Corazzata Potemkin per il cineclub aziendale diretto dal critico Guidobaldo Maria Ricciardelli di Mauro Vestri che si accavalla alla finale della partita della Nazionale di calcio in tv.
Tanto da far gridare l’inno di liberazione di tutti i Fantozzi italiani “La Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!”. Cosa che fece scrivere ai difensori di Ejzenstein cose del tipo “Gioca coi fanti, ma lascia stare i santi” (la lessi su L’Unità del tempo). Qualche anno fa feci una presentazione a Roma della Corazzata Potemkin in una notte romana sotto a Palazzaccio proprio con Paolo Villaggio in formissima.
Rai Movie alle 21, 10 passa un kolossal anni 60 come “I cannoni di Navarone” diretto da J. Lee Thompson, scritto e prodotto da Carl Foreman e tratto dal romanzo di Alistair Maclean, con Gregory Peck, David Niven, Anthony Quinn, Irene Papas, Anthony Quayle, Stanley Baker, Richard Harris, Gia Scala, grande film di guerra, costato all’epoca la bellezza di 6 milioni di dollari, con la missione impossibile del piccolo gruppo, come far saltare i potenti cannoni tedeschi della fortezza di Navarone in Grecia con soli sei uomini addestrati e truccati da simpatici pescatori.
Il film, anche se vinse un solo Oscar, per gli effetti speciali, con quattro nomination, aveva un titolo super-mecojoni, al punto che un Sergio Leone non ancora maestro di western propose a un produttore la parodia “I cannoni di Frosinone”, e piacque davvero agli spettatori di tutto il mondo. “Inglorious Bastards”, ma anche “Quella sporca dozzina” gli devono moltissimo. Sembra che Peck e Quinn non andassero d’accordo sul set, mentre Niven e Peck funzionavano bene grazie alla passione comune del brandy.
Peck e Baker lo fecero anche per la forte carica antimilitarista e pacifista del film, dovuta alla sceneggiatura di Foreman, già membro del Partito Comunista ai tempi della Guerra di Spagna, blacklisted in patria e rifugiato in Inghilterra. Carica che un po’ si perse nella visione collettiva. Foreman, anche produttore, cacciò una settimana prima dell’inizio delle riprese, per divergenze artistiche, il regista ufficiale, il geniale Alexander Mackendrick, che venne sostituito col più docile J. Lee Thompson.
Su Canale 20 alle 21, 10 abbiamo Will Smith contro il suo doppio in “Gemini Man”, fantascientifico diretto da Ang Lee con Will Smith, Mary Elizabeth Winstead, Clive Owen, Benedict Wong. Non piacque a nessuno quando uscì. Will Smith, al suo 51° anno di età e alla sua 72° missione, è un killer, scopre che qualcuno ha pagato un altro killer per ucciderlo. E il suo killer è il suo doppio, più giovane e più forte. Minchia!
Su Tv2000 alle 21, 15 un film che ci riconcilia con la musica, “La mélodie” di Rachid Hami con Kad Merad, Samir Guesmi, Renély. Meno romantico “Coraggio fatti ammazzare” di e con Clint Eastwood con l’ex moglie Sondra Locke, Bradford Dillman, Pat Hingle, Paul Drake, Audrie Neenan, l’unico Callaghan diretto dal suo protagonista e quello di maggior successo in assoluto (fece guadagnare a Clint 30 milioni di dollari di allora). E’ qui che Callaghan pronuncia la frase "Go ahead, make my day", scritta, pare, da Charles B. Pierce.
Il film nasce come progetto per Sondra Locke, quindi fuori dal mondo di Callaghan. Lo script venne rivisto da Joseph Stinson quando diventò un film della saga. Fu anche l’ultimo film da protagonista di Sondra Locke. Venne prodotto un po’ casualmente dalla Warner Bros che stava per distribuire “Mai dire mai” con Sean Connery e aveva bisogno di un successo immediato. Per questo presero il copione scritto per Sondra Locke e ne fecero un Callaghan.
Su Mediaset Italia 2 in prima visione alle 21, 15 assoluta trovate l’horror “Separazione” di William Brent Bell con Rupert Friend, Brian Cox, Madeline Brewer, Mamie Gummer, Violet McGraw, Troy James, dove una bambina di otto anni è divisa in una faida tra la madre avvocato e il padre artista. E quando la madre muore, le cose si complicano e le marionette della bambina iniziano a muoversi per conto proprio. Ha solo il 7% di gradimento su rotten tomatoes. Ahi!
una notte al museo 2. la fuga.
Su Cielo alle 21, 20 abbiamo un triangolo amoroso finlandese con “The Wait” di Aku Louhimies, tratto dal romanzo di Junahi Aho con Inka Kallén, Andrei Alén, Aku Hirviniemi, Eino Heiskanen, Adeliina Arajuuri. Su Italia 1 alle 21, 20 passa “Una notte al museo 2. La fuga” di Shawn Levy con Ben Stiller, Amy Adams, Owen Wilson, Robin Williams, Hank Azaria, Christopher Guest . Carino. Canale 27 alle 21, 20 offre l’avventuroso “Alaska” diretto dal figlio di Charlton Heston, Fraser C. Heston con Thora Birch, Vincent Kartheiser, Dirk Benedict e lo stesso Charlton Heston.
Su Rai4 alle 21, 20 avrò ancora il suo pubblico “Predator”, classicone diretto da John McTiernan con Arnold Schwarzenegger, Carl Weathers, Elpidia Carrillo, Bill Duke, Jesse Ventura. Se la vede con altri classici della prima serata, come “Casino Royale” di Martin Campbell con Daniel Craig nel suo primo James Bond, Eva Green meravigliosa, Mads Mikkelsen cattivissimo, Judi Dench, Jeffrey Wright, Giancarlo Giannini, Tv8 alle 21, 30. O “The Queen” di Stephen Frears con Helen Mirren, Michael Sheen, James Cromwell, Sylvia Syms, La7D alle 21, 30.
Passiamo alla seconda, che si apre con il favoloso “Predator 2” di Stephen Hopkins con Danny Glover, Gary Busey, Ruben Blades, Maria Conchita Alonso, Bill Paxton, Rai4 alle 23, 10 Non c’è Scharzegger, vero. Cine 34 alle 23, 15 passa il fondamentale “Omicidio all’italiana” di Maccio Capatonda con Maccio Capatonda, Herbert Ballerina, Ivo Avido, Gigio Morra e Sabrina Ferilli come la criminologa televisiva.
Una incredibile parodia sui delitti italiani e il loro rapporto tossico con la tv. “Cogne, Avetrana, Novi Ligure, che hanno più di noi?”, si chiedono Piero e Marino Peluria, sindaco e vicesindaco di Acitrulo, di fronte alla possibilità di risolvere la miseria del loro paesino sperduto fra le montagne abruzzesi con un delitto da esibire in tv nel megashow sanguinoso “Chi l’acciso” condotto dalla superstar Donatella Spruzzone. Poco conta, anche per lei, se non si tratti di un vero delitto (ma ne siamo sicuri?), di fronte all’idea di poter far diventare Acitrulo, “la città della morta ammazzata”.
Anche se non ho mai assaggiato né l’amaraccio, l’imbevibile liquore di Acitrulo, né il babacchione, il dolce tipico del posto, da prendere subito dopo l’amaraccio, posso dirvi che questo Omicidio all’italiana, opera seconda di Marcello Macchia alias Maccio Capatonda, è ancora una bomba. Non c’è solo la parodia dei programmi del dolore alla “Chi l’ha visto?” o alla “Vita in diretta”, c’è la parodia di un intero paese, il nostro, perduto dietro la necessità di sentirsi connessi, di una classe politica che non va oltre le frasi fatte, “uscire dall’euro è stata una sciocchezza”, di intere generazioni rovinate dai selfie e dal gomorrismo televisivo.
“Cosa prova in questo momento?”, continuano a chiedere i giornalisti ai 16 abitanti di Acitrulo, diventata improvvisamente famosa grazie al delitto con dodici coltellate di una contessa. “Tanto dolore”, risponde un vecchietto seduto sulla tazza del cesso, “perché sono stitico”.
Mediaset Italia 2 alle 23, 45 risponde con “La madre”, opera prima dell'argentino Andrés o Andy Muschietti, che lo ha scritto insieme alla sorella Barbara e a Neil Cross, nato sotto l'ala produttiva del grande Guillermo Del Toro ("Il labirinto del fauno", "Hellboy"), ottimo film di fantasmi quasi tutto al femminile, dominato da una Jessica Chastain per una volta mora, rockettara e tatuata, che in America funzionò moltissimo, incassando 48 milioni di dollari con un budget di soli 15 milioni e lanciando Muschietti come regista della saga di “It”.
Guillermo Del Toro era rimasto affascinato da un piccolo cortometraggio, "Mama" appunto, girato da Muschietti nel 2008, dove due bambine, Victoria e Lily, in un solo piano sequenza, si muovono in una casa infestata da una presenza materna fantasma. E' lei la Mama in questione. Partendo da questo cortometraggio, Del Toro ha deciso di far sviluppare a Muschietti, che aveva al suo attivo un paio di corti e una carriera di assistente regista in Argentina, un'intera storia che confluisse in un film vero e proprio.
Le due bambine, che si chiamano ancora Victoria e Lily, vengono trascinate fuori dalla loro casa dal padre, Jeffrey, l'ottimo attore danese Nicolaj Coster-Waldau ("Games of Thrones"), che si presume abbia ucciso la mamma, che non vedremo mai. Jeffrey, totalmente alterato, finisce fuori strada in un bosco innevato e porta le bambine in una casa misteriosa dove da subito ci par di capire che viva un fantasma. Quando il padre cercherà di uccidere Victoria, il fantasma glielo impedirà. Cinque anni dopo, il fratello gemello di Jeffrey, Lucas, non si è ancora dato pace della scomparsa delle ragazzine e del loro padre.
Quando viene avvisato che sono vive, anche se in uno stato selvaggio, farà di tutto per crescerle a casa sua. E qui parte il film vero e proprio, perché le due ragazzine, interpretate dalle fantastiche Megan Charpentier (già una veterana del cinema, "Resident Evil", "Cappuccetto rosso sangue") e Isabelle Nélisse, un misto di dolcezza e violenza, si porteranno dietro, nella casa dello zio, il fantasma che le ha cresciute come una vera madre.
Se i maschi del film, dai due fratelli gemelli allo psicanalista che cerca di risolvere il caso, il dottor Dreyfuss, non riescono a penetrare più che tanto nel mondo delle bambine, la ragazza di Lucas, la chitarrista rock Annabel, interpretata da Jessica Chastain, una volta rimasta sola a casa con loro, visto che il suo uomo è stato corcato di brutto dal fantasma, si ritroverà a dover affrontare la situazione in tutti i suoi aspetti più profondi e assurdi.
Rai Movie a mezzanotte in punta cala “Brothers”, bel drammone diretto da Jim Sheridan con Jake Gyllenhaal, Natalie Portman, Tobey Maguire, Bailee Madison, Mare Winningham. Remake di un film di Suzanne Bier del 2004. Paro paro. Uno dei fratelli ha una moglie e due figli. Quando parte per l’Afghanistan e viene dato per scomparso, il suo posto con la moglie è preso dal fratello. Ma non è affatto morto. Cast strepitoso perché i tre protagonisti erano al massimo del loro successo.
Molto carino anche “Solo un padre” di Luca Lucini con Luca Argentero, Diane Fleri, Claudia Pandolfi, Fabio Troiano, Alessandro Sampaoli. Cine 34 all’1, 290 torna sui classici erotici di Gloria Guida con “La minorenne” di Silvio Amadio con Gloria Guida, Rosemary Dexter, Marco Guglielmi, Luciano Roffi. Taiu Tre/Fuori orario propone all’1, 45 “An Elephant Sitting Still” di Bo Hu con Yu Zhang, Yuchang Peng, Yuwen Wang, Congxi Liu.
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Iris alle 2 propone la commedia francese “Una top model nel mio letto” di Francis Veber con Daniel Auteuil, Gad Elmaleh, Kristin Scott Thomas, Virginie Ledoyen, Alice Taglioni. Faceva ridere. Chiuderei con “Bianca” di Nanni Moretti con Nanni Moretti, Laura Morante, Roberto Vezzosi, Claudio Bigagli e il mitico Remo Remotti, Iris alle 3, 30, perché mi manca Nanni Moretti. Ma scopro alle 5, 05 su Iris un film che non ho mai visto, “Inventiamo l’amore” di Camillo Mastrocinque con Evi Maltagliati, Gino Cervi, Sergio Tofano, Eugenio Cappabianca, Clelia Matania.- Uffa…
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