ANCHE IL DURO "DON FABIO" HA UN CUORE - FABIO CAPELLO RACCONTA QUELLA VOLTA CHE DIEDE LE DIMISSIONI PER AMORE: "MI CHIAMARONO IN CINA, MA MIA MOGLIE NON POTEVA SEGUIRMI. COSÌ SONO ANDATO DAI CINESI A INFORMARLI CHE FABIO CAPELLO SI SCUSAVA TANTISSIMO, MA NON POTEVA RESTARE ALL’OMBRA DELLA GRANDE MURAGLIA" - IL RAPPORTO CON SILVIO BERLUSCONI: "GLI DEVO TANTISSIMO. NON HO MAI LITIGATO CON LUI MA CI FU UNA VOLTA CHE NON MI DIEDE RETTA. ERO AL REAL MADRID E DECISI DI VENDERE RONALDO: NON AVEVA PIÙ LA TESTA, ORGANIZZAVA SEMPRE FESTE CON BALLERINE. A UN CERTO PUNTO…"

fabio capello

Estratto dell'articolo di Salvatore Riggio per www.corriere.it

 

Sia da giocatore sia da allenatore Fabio Capello ha fatto la storia del calcio italiano. Da tecnico ha vinto tanto e ovunque, una sola volta ha lasciato lui: «Nella mia carriera di allenatore ho dato le dimissioni una volta sola. Ma non per mancanza di risultati. L’ho fatto per amore di una donna. Mia moglie…», ha raccontato nell’intervista rilasciata a Il Giorno.

 

«Ho conosciuto Laura quando ero un ragazzo. Dal Friuli ero arrivato a Ferrara, mi aveva acquistato la Spal. Ero timidissimo, parlavo poco. Poi ho incontrato lei, emiliana di San Giovanni Persiceto», ha aggiunto. Raccontando i particolari: «Mai senza di lei. Che si è sacrificata molto: un giocatore, come un mister, ha sempre la valigia in mano. Ho perso il conto dei traslochi che le ho inflitto. Tranne uno. A un certo punto mi hanno chiamato in Cina, ad allenare la squadra del Suning, il gruppo che all’epoca in Italia controllava l’Inter.

fabio capello e la moglie laura ghisi

 

 Mia moglie non poteva seguirmi, la Cina mica è dietro l’angolo. E anche io ho capito. Ho capito che non potevo stare senza di lei. Ci sentivamo al telefono tutte le sere, ma non era cosa. Così sono andato dai cinesi a informarli che Fabio Capello si scusava tantissimo, ma non poteva restare all’ombra della Grande Muraglia. Per una ragione sentimentale, emotiva. Loro hanno compreso e buona lì». Se non è amore questo. […]

 

CAPELLO E BERLUSCONI: «QUELLA VOLTA CHE NON MI ASCOLTÒ...»

Nell’intervista Capello ha raccontato anche il suo rapporto con Silvio Berlusconi: «Io al Cavaliere debbo tantissimo. […]

 

fabio capello silvio berlusconi

Se ho mai litigato con lui? No, però ci fu una volta che non mi diede retta. Nel 2006 ero tornato ad allenare il Real Madrid. In organico avevo Ronaldo, non il portoghese, il brasiliano che era stato all’Inter. Fantastico, ma non aveva più la testa da atleta, organizzava sempre feste con ballerine. Io convinsi i dirigenti del Real a venderlo perché sfasciava lo spogliatoio con le sue abitudini. Un giorno mi chiama Silvio e mi fa: “Fabio, davvero vendi Ronaldo? E io: sì presidente ma per carità non lo compri, a me sta sempre a cuore il Milan, non faccia questo errore, non si metta in casa uno che pensa solo alle veline e allo champagne”.

FABIO CAPELLO

 

Berlusconi al telefono mi dà ragione, mi giura che seguirà il mio consiglio. Il giorno dopo apro il giornale e c’è un titolo a caratteri cubitali: “Ronaldo è del Milan”. Io a Madrid senza il Fenomeno ho conquistato lo scudetto, invece il Milan l’ha perso…».

fabio capelloFABIO CAPELLO FABIO CAPELLOFABIO CAPELLO fabio capello dito medioFABIO CAPELLOfabio capellofabio capellofabio capello

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…