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QUANDO C’È DA FARE AFFARI, LA MALAVITA FA RETE - È STATA LA ’NDRANGHETA AD AIUTARE COSA NOSTRA A POTENZIARSI NELL’USO DEI CRIPTO-CELLULARI CHE CONSENTIVANO AI PADRINI MAFIOSI, ARRESTATI NEL BLITZ A PALERMO, DI FARE AFFARI, ORGANIZZARE TRAFFICI DI DROGA E GESTIRE LE “FAMIGLIE” AL RIPARO DALLE INTERCETTAZIONI – NELLA RETE RISERVATA DI COMUNICAZIONI DEL BOSS NUNZIO SERIO C’ERA EMANUELE COSENTINO, UOMO D’ONORE DELLA ’NDRINA INCARICATO DI FARE ARRIVARE A PALERMO DALLA SPAGNA LE PARTITE DI STUPEFACENTI – COME FUNZIONANO I CELLULARI DEI BOSS E L’OMBRA DELLE TALPE…
Estratto dell’articolo di L. Sir. per il “Corriere della Sera”
A guidare Cosa nostra nei meandri oscuri della Rete, dove con un clic si assoldano sicari e si acquistano armi, è la ’ndrangheta, un passo avanti ai cugini siciliani nello sfruttare le potenzialità del web e nell’uso criminale delle tecnologie. Come quella dei cripto-cellulari che consentivano ai padrini di Cosa nostra di fare affari, organizzare traffici di droga e gestire le «famiglie» al riparo dalle intercettazioni. Lo racconta l’ultima inchiesta della Direzione Antimafia di Palermo, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, che due giorni fa ha colpito al cuore Cosa nostra.
Ci sarebbero le ’ndrine, che da anni pagano hacker ed esperti informatici di mezza Europa, dunque, dietro la fornitura dei software che rendono impenetrabili i cellulari dei capimafia. Non a caso nella rete riservata di comunicazioni del boss di San Lorenzo Nunzio Serio c’era Emanuele Cosentino, uomo d’onore della ’ndrina di Rosarno, incaricato di fare arrivare a Palermo dalla Spagna le partite di stupefacenti.
«Il calabrese», così veniva chiamato Cosentino in Cosa nostra, dopo essere uscito di galera, aveva fatto tappa a Nizza e poi in Spagna per rifornirsi della cocaina da mandare a Palermo. «Lo vedi che ora arriva a Gioia Tauro, dentro il porto», diceva Serio ai suoi parlando della droga destinata alle piazze di spaccio del capoluogo siciliano. Conversazioni che solo un trojan piazzato in un cellulare in uso al mafioso, non criptato e diventato per gli inquirenti una sorta di microfono, ha consentito di intercettare.
[…] Gli iPhone dei boss si connettevano a internet attraverso l’Apn m2mde.telefonica.com , con tecnologia «No.1BC», una piattaforma di messaggistica criptata a pagamento gestita da una società con sede a Malta, che consente lo scambio di messaggi, note vocali e immagini garantendo un elevatissimo standard di sicurezza e rendendo le comunicazioni di fatto non captabili.
L’abbonamento alla piattaforma durava in media sei mesi, scaduti i quali l’apparecchio veniva cambiato insieme alla sim.
E il know how dei «compari» calabresi sarebbe stato messo a disposizione di Cosa nostra anche per la ricerca di armi da acquistare nel dark web.
[…] I magistrati indagano anche sulla fitta rete di talpe che ha aiutato gli uomini d’onore a sfuggire alle inchieste. Agli atti dell’indagine spunta un avvocato, di cui ovviamente non si fa il nome, che il 26 maggio del 2023 avrebbe avvertito il boss di Partanna Mondello, Giovanni Cusimano, di essere indagato e della presenza delle microspie nella macchina del suo autista. Una delle tante fughe di notizie su cui gli investigatori vogliono vedere chiaro.
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