eleonora giorgi angelo rizzoli

ELEONORA GIORGI HA CAMPATO COI SOLDI (OLTRE 5 MILIARDI DI LIRE) A LEI LASCIATI DA ANGELO RIZZOLI ALL'ATTO DEL DIVORZIO - UN ARTICOLO DEL 27 GIUGNO 1987 DI "REPUBBLICA" RACCONTA LA VITTORIA IN TRIBUNALE DELL'ATTRICE SCOMPARSA IERI: METÀ DELLE AZIONI DELL’EX MARITO TORNARONO NEL SUO PORTAFOGLIO – LA GIORGI SCARICO’ RIZZOLI QUANDO LUI FU TRAVOLTO DALLO SCANDALO DELLA P2 E INCARCERATO: “QUEI GIORNI TERRIBILI MENTRE STAVA IN PRIGIONE SONO STATI MOLTO DURI. HO COMINCIATO A PENSARE E RIFLETTERE E MI SONO RESA CONTO DI…”

Leonardo Coen per “la Repubblica” – articolo del 27 giugno 1987

https://www.repubblica.it/dossier/cultura/cinquanta-anni-di-repubblica/2025/03/04/news/eleonora_giorgi_tribunale_patrimonio_rizzoli_1987_coen_50_anni_repubblica-424040192/?ref=RHLF-BG-P6-S1-T1

 

eleonora giorgi angelo rizzoli

E alla fine la tenace, conturbante Eleonora Giorgi l'ha spuntata sull'ex marito Angelo Rizzoli, dal quale ha avuto un figlio di nome Andrea ma non l' asse patrimoniale che spetta a chi si separa dopo un matrimonio in regime di comunione dei beni.

 

Davvero sfortunato l' ex editore, dopo i guai della P2, la prigione, Tassan Din e la vendita dell'azienda alla cordata di Gianni Agnelli e Mediobanca ora questo nuovo colpo. Ieri mattina, infatti, il tribunale civile di Milano gli ha dato torto: metà delle azioni Rizzoli acquistate durante il suo matrimonio con l'attrice, dal 15 dicembre 1979 al 15 aprile dell'83, devono ritornare in tasca alla ex moglie. Mica briciole.

 

eleonora giorgi angelo rizzoli

A tutela dei creditori dell'istituto i magistrati erano riusciti a recuperare e quindi avevano affidato ai custodi giudiziari 3.294 mila azioni della Rizzoli editore, 1.080 mila azioni della calcografica e cartevalori, 995.800 azioni della «Finriz» e ventimila quote della «Vega» srl. Quanto vale tutto ciò? La metà che interessa alla Giorgi supera i cinque miliardi di lire: per l' esattezza, 9 miliardi e 948 milioni sono stati pagati per le azioni e i diritti di opzione della «Rizzoli editore», mentre la calcografia era stata ceduta per un miliardo e 371 milioni.

angelo rizzoli con eleonora giorgi e il figlio andrea

 

Un dubbio ora diventa legittimo: Eleonora Giorgi avrebbe potuto partecipare alle trattative di vendita del Corriere; della Gazzetta dello Sport e di tutto il gruppo editoriale, il secondo in Italia? Avrebbe dovuto, comunque, dare l' attrice il proprio benestare a quest'operazione?

 

Il Tribunale civile, presieduto da Giacomo Caliendo (relatrice Anna Maria Beschiera) ha ricostruito i complicati passaggi di proprietà dei pacchetti azionari della casa editrice e di Angelo Rizzoli, fino al momento in cui il banchiere Roberto Calvi, tramite la finanziaria «Centrale», elargì il famoso finanziamento ottenendo in questo modo il 50 per cento del pacchetto azionario.

 

Fu Andrea Rizzoli nel '77, a garanzia di un credito ottenuto da soggetto diverso a trasferire fiduciariamente allo Ior di Marcinkus 2.400 azioni Rizzoli, pari all'80 per cento del capitale. I titoli vennero depositati presso il Credito Commerciale, col diritto di essere ripresi entro il 31 giugno del 1981 (pagando però 35 miliardi), oppure entro i quattro anni successivi pagando 55 miliardi.

 

giorgi rizzoli

Insomma, un vero e proprio escamotage per nascondere la brutta crisi finanziaria del gruppo. Ma Andrea muore e Angelo diventa l' erede. Nell'aprile '81 che succede? Angelo rientra in possesso delle azioni. Però le paga carissime. Ecco che allora gli viene «in soccorso» Calvi, amico di Marcinkus (e buon socio del monsignore banchiere del Vaticano): in cambio del finanziamento da parte della Centrale, Angelo deve trasferire nella cassaforte di Calvi il 50 per cento delle azioni.

 

Di fatto, da quel momento la Centrale assume un peso sempre più rilevante. Anche perché il giovane Rizzoli si sarebbe accollato questa la versione dei magistrati milanesi i pesanti passivi del bilancio, ben 11,6 miliardi di lire.

 

eleonora giorgi angelo rizzoli

Tradotta in percentuale di quota, il pacchetto azionario in possesso di Angelo equivaleva ad un 39,8 per cento del capitale. Ebbene, accogliendo le richieste avanzate tre anni fa dall'attrice (una serie di procedimenti giudiziari che sono stati raggruppati in un'unica causa), il Tribunale civile di Milano ha stabilito che tutti questi movimenti di azioni, così come i successivi incrementi del numero delle azioni per gli aumenti di capitale, sarebbero avvenuti mentre vigeva il regime di comunione dei beni fra l'editore ed Eleonora.

 

Denaro che l' attrice ha detto di volere nell'interesse del piccolo Andrea, un capitale che nel corso degli anni ha anche fruttato altri interessi, maturati grazie agli accorti investimenti fatti dai custodi giudiziari. Beh, il denaro forse non affluirà subito nel portafoglio di Eleonora: è facile prevedere che la causa verrà impugnata dai difensori di Rizzoli. A suo tempo l' ex editore aveva parlato di «arrampicata sugli specchi», di ipotesi che «non regge». Né potrà consolarlo il fatto che, comunque, la cifra da restituire all'ex moglie verrà prosciugata della quota recuperata finora fra i vari imputati per rifondere i creditori danneggiati dal fallimento del vecchio Banco Ambrosiano. Si tratta di ulteriori complicazioni contabili e di problemi assai più complessi.

 

ANGELO RIZZOLI E ELEONORA GIORGI NEL

E' altresì facile prevedere nuove polemiche: la sentenza di ieri potrebbe avere dei riflessi sulla vicenda del Corriere, e sui nuovi assetti proprietari del gruppo. Chissà. Vale la pena ricordare certe dichiarazioni dell'attrice, l'indomani della clamorosa separazione da Angelo: «Sì, è vero; la mia vita sta cambiando. La brutta esperienza vissuta da Angelo, quei giorni terribili mentre stava in prigione sono stati molto duri. Ho cominciato a pensare e riflettere e mi sono resa conto di aver sposato non tanto un uomo quanto le sue scelte, le stesse che più tardi non corrispondevano alla mia personalità...». Appunto.

 

 

RIZZOLI GIORGIgiorgi int x RIZZOLI GIORGI 1

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…