claudio descalzi eni neptune energy

ENI A TUTTO GAS! – IL CANE A SEI ZAMPE HA MESSO NEL MIRINO LA SOCIETÀ BRITANNICA “NEPTUNE ENERGY”, CHE POTREBBE VALERE TRA 5,5 E 6 MILIARDI DI DOLLARI. COSÌ DESCALZI RIUSCIREBBE AD ACCELERARE NEL SUO OBIETTIVO DI MIGRARE IL 90% DELLA SUA PRODUZIONE DI IDROCARBURI SUL METANO ENTRO IL 2050 – UN SOLO GIORNO DI PRODUZIONE DELLA “NEPTUNE” EQUIVALE AL 7,4% DI QUELLO CHE IN MEDIA ENI ESTRA QUOTIDIANAMENTE DAI SUOI GIACIMENTI...

Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

NEPTUNE ENERGY 2

Eni mette nel mirino la britannica Neptune Energy, colosso del gas (74% della sua produzione totale) con un forte baricentro in Norvegia e Olanda, che secondo gli analisti potrebbe valere tra 5,5 e 6 miliardi di dollari.

 

L'operazione piace al mercato perché permetterebbe a Eni di accelerare nel suo obiettivo di migrare il 90% della sua produzione di idrocarburi sul gas entro il 2050, e di farlo con un'azienda molto concentrata sull'Europa, e quindi poco esposta al rischio geopolitico.

 

CLAUDIO DESCALZI OSPITE DI ATREJU

Neptune realizza infatti il 35% della sua produzione giornaliera di idrocarburi (130 mila barili al giorno, con l'obiettivo di arrivare a 165 entro il 2023) in Norvegia, il 16% in Olanda, un altro 16% in Indonesia, il 14% in Germania, il 12% in Uk e solo il 7% nel Nord Africa. Un giorno di produzione della società britannica equivale al 7,4% di quello che in media Eni estrae quotidianamente dai suoi giacimenti.

 

Neptune è stata fondata nel 2015 da Sam Laidlaw, ex amministratore delegato del leader britannico del gas Centrica, con il sostegno dei fondi di private equity Carlyle (30,6%) e Cvc (20,4%).

 

NEPTUNE ENERGY

Nel 2017 la società, di cui Laidlaw è presidente esecutivo, ha poi acquisito le attività della francese Engie attraverso un accordo che ha portato il fondo sovrano China Investment Corporation a diventare il suo maggior azionista con il 49%.

 

Negli ultimi anni i soci di Neptune hanno cercato una via d'uscita, tentando senza successo di quotarla in Borsa (allora la valutazione era di circa 8 miliardi di euro) e nel 2021 studiando una potenziale vendita di alcuni asset; poi Cvc, Carlyle e China Investment hanno sospeso le trattative, anche per cavalcare il positivo momento di mercato del settore.

NEPTUNE ENERGY

 

Nei primi nove mesi del 2022 il gruppo ha infatti registrato un utile operativo record di 2,29 miliardi di dollari e profitti netti per 852 milioni di dollari, con un debito netto che a fine settembre era sceso a 654 milioni.

 

Secondo Banca Akros i giacimenti di gas e petrolio Neptune hanno ancora riserve per i prossimi 13 anni (604 milioni di barili), pertanto Eni sarebbe capace di creare valore con l'operazione. Per Equita, Eni e Neptune insieme potrebbero infatti realizzare notevoli sinergie sul gas, essendo presenti in molti degli stessi mercati.

claudio descalzi

 

Infine per Bestinver, anche ipotizzando che Eni paghi 6 miliardi di dollari Neptune, sarebbe un buon affare: stando ai risultati dei primi nove mesi l'utile operativo di Eni insieme a Neptune salirebbe del 16% e il valore d'impresa della sua divisione di Estrazione & Produzione aumenterebbe del 10%.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…