epatite

PATITE PER L’EPATITE - IN ITALIA OGNI ANNO MUOIONO 12 MILA PERSONE A CAUSA DELL’EPATITE VIRALE. SIAMO IL PRIMO PAESE IN EUROPA PER DECESSI CAUSATI DALL’INFIAMMAZIONE DEL FEGATO – LA BESTIA NERA È LA “C”, CI SONO ALMENO 240MILA PERSONE CHE L’HANNO CONTRATTA, NON SANNO DI AVERLA E…

Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”

 

epatite 5

L' Italia resta lo Stato europeo in cui l' epatite virale fa più paura. E non è di grande consolazione il fatto che l' Eurostat registri una lieve diminuzione percentuale dei decessi (2,5 casi in meno ogni milione di abitanti). Poiché alcune ricerche riferiscono un dato impressionante: 12mila morti ogni anno, per patologie direttamente o indirettamente collegate proprio all' epatite. Un' ecatombe.

 

E dunque, per tornare ai dati dell' ufficio statistico di Bruxelles, con 37,7 decessi ogni milione di abitante proprio l' Italia guida la (triste) classifica europea di malati di epatite. Basti pensare che la media comunitaria si attesta a 12,6 casi per milione di persone, cioè esattamente un terzo di quelli protocollati dai nostri ospedali.

epatite 6

 

In valori assoluti significa che, se nel resto d' Europa si calcolano 6.610 vittime dell' epatite, 2.745 di queste sono italiane (ben il 41,5%). Consola poco, quindi, pensare che negli ultimi quattro anni abbiamo segnato 75 decessi in meno. Il tasso, purtroppo, resta ai livelli d' allarme.

 

L' epatite è un' infiammazione nel fegato che, nei Paesi industrializzati come il nostro, è spesso causata dall' abuso di alcolici. Si divide in almeno quattro categorie (indicate da dottori e scienziati con le prime quattro lettere dell' alfabeto: A, B, C e D). Generalizzare, come sempre, è poco corretto: a seconda del tipo variano i giorni di incubazione, i possibili vaccini e persino le (eventuali) complicazioni.

 

epatite a

Ma restano i numeri complessivi, che ci dicono come, a rischio, sembrerebbero esserci più gli uomini delle donne (tra i maschi i decessi raggiungono quota 42,5 per milione e tra le femmine 32,9: tra l' altro, dal 2014 a oggi, la sforbiciata maggiore sulle morti per Epatite ha riguardato proprio il gentil sesso).

 

E se in Slovenia e in Finlandia se la passano decisamente meglio (entrambi i Paesi raggiungono a fatica la cifra di una sola morte ogni milione di abitanti), da noi tocca ricorrere alla profilassi con più assiduità.

 

La bestia nera è l' Epatite C, conosciuta sui manuali di medicina anche con l' acronimo internazionale "Hcv". Le infezioni italiane di Epatite C sono a ora stimate intorno all' 1,5%, ma al Sud raggiungono persino il 5% nei pazienti che hanno più di 65 anni.

Tanto per avere le idee chiare: negli ambulatori e nei pronto soccorso nazionali, ogni anno, si effettuano qualcosa come 60mila ricoveri ospedalieri con una cartella clinica che referta la famigerata "Hcv".

epatite c

 

Il resto va di conseguenza: secondo la multinazionale americana AbbVie che opera nel settore della biofarmaceutica, i casi di cirrosi sarebbero in rialzo del 67% e quelli del carcinoma epatocellulare primitivo (il tumore al fegato più comune) addirittura del 291. Gli analisti di AbbVie sostengono pure che, contando le complicazioni attribuibili all' infezione da epatite C, i decessi annui correlati a questa patologia potrebbero salire persino alla cifra record di 12mila, 3mila dei casi proprio per cirrosi. Correre ai ripari, insomma, pare sia il minimo.

epatite 4

 

Con un aspetto ancora più preoccupante: da noi c' è un "sommerso" di circa 240mila malati. Tradotto vuol dire che, in Italia, si stima la presenza di 240mila persone che hanno contratto l' Epatite C e non sanno di averla. A dirlo è Epac Onlus, un' associazione lombarda. «La stima del sommerso è molto difficile - commentava qualche settimana fa il presidente della Simit (la Società italiana di malattie infettive e tropicali), Massimo Galli, ai microfoni dell' Ansa -, ma sappiamo che sono tantissimi e molti di loro vanno incontro a cirrosi o al cancro al fegato». Appunto.

epatite 3

 

«Oggi abbiamo a disposizione una terapia di poche settimane senza alcun rischio, così efficace da assicurare nella quasi totalità dei casi l' eradicazione dell' infezione». Con una piccola nota positiva: in Italia c' è, è vero, il maggior numero di casi di epatite in Europa, ma il nostro è anche il Paese più virtuoso del Vecchio Continente per il numero di persone curate. Ad aprile scorso, per esempio, ben 178mila persone avevano iniziato o concluso il ciclo di trattamento antiretrovirale necessario per sbarazzarsi del virus. Almeno quello.

epatite 2SOVALDI - EPATITE Cepatite c farmaciEPATITE Cepatite Cepatite cepatite cepatite cepatite cEPATITE C EPATITE CEPATITE C EPATITE C FEGATO EPATITE CEPATITE CEPATITE C - 4EPATITE C SOVALDIVIRUS EPATITE B 2EPATITEVIRUS EPATITE Bepatite c 1epatite 7

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…