antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

UN EVENTUALE RIMPASTO ANDREBBE DI TRAVERSO ANCHE A TAJANI – IL MINISTRO DEGLI ESTERI REPLICA PICCATO A SALVINI, CHE CONTINUA A MANIFESTARE IL SUO SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE: “NON C’È BISOGNO DI NESSUN RIMPASTO. PIANTEDOSI STA LAVORANDO BENISSIMO, SALVINI MI PARE CHE ABBIA UN ALTRO LAVORO. SI OCCUPI DEL PONTE SULLO STRETTO” – IL FORZISTA NON POTREBBE AMMETTERE IL RITORNO DEL LEGHISTA AGLI INTERNI SENZA COMPENSAZIONI PER IL SUO PARTITO (NE HA GIÀ CHIESTE DIVERSE, SENZA OTTENERNE MEZZA)

Articoli correlati

DAGOREPORT - MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHE ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”

antonio tajani matteo salvini meme by edoardo baraldi

 

“No, il rimpasto no...”. Antonio Tajani, vicepremier, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, scuote la testa. Si è presentato al Senato all’ora di pranzo e ha convocato i giornalisti per parlare dell’arresto a Teheran della giornalista Cecilia Sala Dichiara pubblicamente solo sulla politica estera.

 

[…] Quando si spengono le telecamere, però il vicepremier decide di rispondere al Fatto anche sulla politica interna. Pochi minuti prima, fuori da Palazzo Madama, il collega leghista Matteo Salvini ha rilanciato sul rimpasto di governo rivendicando ancora una volta il ministero dell’Interno, dopo l’assoluzione a Palermo sul caso Open Arms.

 

antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

“Ne parlerò con Meloni e Piantedosi...” dice il leghista. Ma il vicepremier forzista alza subito il muro: “Rimpasto? Non c’è bisogno di nessun rimpasto – dice Tajani al Fatto – di solito si fa quando le cose non funzionano e questo governo invece sta facendo benissimo, sta lavorando alla grande: al momento non c’è bisogno di cambiare niente”, aggiunge Tajani.

 

Lui però vorrebbe tornare al Viminale dopo l’assoluzione sul caso Open Arms per sequestro di persona. Ma ancora una volta Tajani non è d’accordo: “Al ministero dell’Interno c’è un ministro, Matteo Piantedosi, che sta lavorando benissimo, Salvini mi pare che abbia un altro lavoro...”.

 

Ovvero?

“Beh, è ministro delle Infrastrutture e sul suo tavolo ha dossier molto importanti e impegnativi”.

 

Cioè quali?

FORZA ITALIA DA' DEL PARACULETTO A SALVINI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

“Salvini si dovrà occupare di iniziare a costruire il Ponte sullo Stretto: già questo mi sembra un compito parecchio impegnativo e sarebbe già molto importante”.

 

Insomma, niente da fare: il vicepremier forzista non solo non è d’accordo con l’idea del Carroccio di fare cambi significativi nella squadra di governo, ma difficilmente potrebbe ammettere il passaggio del leghista al Viminale senza ottenere concessioni altrettanto importanti. D’altronde Tajani aveva rivendicato il ruolo di Forza Italia come secondo partito della coalizione dopo le elezioni perse in Umbria.

 

Nei giorni della sostituzione di Raffaele Fitto come nuovo vicepresidente della Commissione Europea, Tajani aveva fatto trapelare la volontà di poter mettere bocca sul nuovo ministro per gli Affari Europei e il Pnrr, ma senza riuscirci granché. Si era parlato del capo del Dis, Elisabetta Belloni, ma Tajani aveva espresso le sue perplessità proponendo un nome politico per l’ex segretaria generale della Farnesina.

 

MATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINI

Alla fine, in poche ore, Meloni ha scelto Tommaso Foti senza coordinarsi con i suoi vicepremier. In Forza Italia fino a pochi giorni fa si sperava nel “mini-rimpasto” che Meloni dovrà fare a inizio anno per sostituire i tre sottosegretari dimissionari: Augusta Montaruli (Università), Vittorio Sgarbi (Cultura) e Galeazzo Bignami (Infrastrutture). I forzisti avrebbero voluto una propria figura al posto del neo capogruppo di Fratelli d’Italia alle Infrastrutture, ma tutto si è fermato. […]

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI RAI CANONEI PALETTI DI GIORGIA MELONI A SALVINI E TAJANI- VIGNETTA DI ITALIA OGGI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?