FACCIAMO CHIAREZZA SUGLI EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI - IN ITALIA 30MILA PERSONE HANNO SEGNALATO UN PROBLEMA DOPO LA SOMMINISTRAZIONE: FEBBRE, STANCHEZZA, DOLORI ALLE OSSA O NEL PUNTO DELL'INIEZIONE - IL 93,6% DEI DISTURBI È STATO TRASCURABILE. CIRCA 3 REAZIONI SU 4 HANNO COLPITO I PIÙ GIOVANI, SOTTO AI 60 ANNI. I PROBLEMI PIÙ GRAVI SONO STATI 1.800. I DECESSI AVVENUTI DOPO L'INIEZIONE 40 (ETA’ MEDIA 86 ANNI), MA IN NESSUN CASO È STATA TROVATA UNA CORRELAZIONE CON IL VACCINO…
Estratto dell’articolo di Elena Dusi per “la Repubblica”
In Italia 30mila persone hanno segnalato un problema dopo il vaccino: febbre, stanchezza, dolori alle ossa o nel punto dell' iniezione (tantissimi di più hanno sopportato senza fare la segnalazione). Il 93,6% dei disturbi è stato trascurabile. Circa 3 reazioni su 4 hanno colpito i più giovani, sotto ai 60 anni. I problemi più gravi sono stati 1.800. I decessi avvenuti dopo l' iniezione 40, ma in nessun caso è stata trovata una correlazione con il vaccino.
Sono i dati dell' ultimo rapporto di farmacovigilanza dell' Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Arrivano fino al 26 febbraio, con 4,1 milioni di dosi somministrate: 87% di Pfizer-BioNTech, 4% di Moderna e 9% di Astra-Zeneca. «Le segnalazioni sono tante, 729 ogni 100mila dosi, più di altri vaccini» conferma Vittorio Demicheli, l' epidemiologo che guida il Comitato scientifico per la sorveglianza dei vaccini contro il Covid. «Producono più reazioni avverse. Ma è anche vero che attorno a loro c' è enorme attenzione».
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[…] I decessi avvenuti dopo l' iniezione (entro 21 giorni) in Italia sono stati appunto 40. Per 10 morti è la stessa scheda di segnalazione a escludere un rapporto di causa-effetto con il vaccino. Gli altri casi vengono esaminati uno a uno dalla commissione di farmacovigilanza. «Ora immunizziamo anziani e fragili, è normale avere numeri simili» dice Demicheli. L' età media delle vittime è 86 anni. «Se la famiglia accetta, si dispone l' autopsia». Correlazioni con i vaccini non sono emerse. «Ma ci vuole tempo per un' analisi completa».
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I dati a disposizione su deceduto vengono immessi in un algoritmo creato dall' Organizzazione mondiale della sanità che offre tre possibili risultati: la causa della morte è correlabile con il vaccino, non correlabile oppure indeterminata. «Molto spesso - si legge nel rapporto Aifa - il decesso è legato a cause cardiovascolari in pazienti che avevano già patologie».
Mai finora ci sono state morti da shock anafilattico o reazioni allergiche importanti, che sono le conseguenze più temute del vaccino. Per evitare questi problemi - che si riscontrano in genere nella prima mezz' ora - l' iniezione può avvenire solo in contesti medici preparati a gestire le emergenze e i vaccinati vengono invitati ad attendere un quarto d' ora dopo l' iniezione. […]