E ORA CHE FACCIAMO CON GIANNI CENNI, IL PIZZAIOLO ARRESTATO NEL DONBASS? - IL 51ENNE ITALIANO, CATTURATO DALLE FORZE SPECIALI UCRAINE, SOSTIENE DI ESSERE STATO COSTRETTO A COMBATTERE INSIEME ALL’ESERCITO RUSSO - MA LA SUA E' UNA STORIA CRIMINALE: È STATO CONDANNATO PER L’OMICIDIO DI UN SUO COLLEGA (QUANDO LAVORAVA COME GUARDIA GIURATA NEL 1999) E PER MOLESTIE SESSUALI NEI CONFRONTI DI UNA BIMBA DI SETTE ANNI (NEL 2012) - PER EVITARE DI SCONTARE LA SECONDA CONDANNA, CENNI È FUGGITO PRIMA IN FINLANDIA, POI NELLA CITTÀ RUSSA DI SAMARA, DOVE HA LAVORATO COME PIZZAIOLO...
Donbass, le forze ucraine catturano un italiano che il 13 novembre si è arruolato come volontario nell'esercito russo. Si tratta di Gianni Cenni, pizzaiolo 51enne che lavorava in un ristorante italiano nella città russa di Samara. Nel video pubblicato da @Today_it, il prigioniero… pic.twitter.com/J4uwnGfvyP
— Ultimora.net (@ultimoranet) January 10, 2025
Estratto dell’articolo di Dario Del Porto per "La Repubblica"
La barba è trasandata, il volto scavato. «Mi chiamo Gianni Cenni, sono stato mobilitato illegalmente in Russia per combattere in Ucraina», dice l’uomo che indossa una divisa militare. Poi scuote il capo e aggiunge: «Non voglio combattere, voglio ritornare in Italia».
Fonti informate confermano che Cenni, originario di Napoli, è stato catturato al fronte nella zona di Kharkiv, in Donbass, occupata dalle truppe di Mosca e si trova attualmente sotto la custodia delle forze armate ucraine.
Ma c’è un mondo da raccontare nella storia del nostro concittadino ritratto in questo e negli altri video che circolano sui social. Ha 51 anni e si è trasferito in Russia già da diversi anni. A Samara, sulle sponde del fiume Volga, aveva lavorato come pizzaiolo anche nel locale del console onorario della città.
il tesserino militare russo di gianni cenni
Si capirà solo fra qualche tempo se Cenni sia finito a fare la guerra in Ucraina con l’esercito di Vladimir Putin per scelta oppure perché costretto come sostiene nel filmato. Ma di sicuro alle spalle si è lasciato un passato da romanzo nero segnato da due condanne.
La prima, interamente scontata, per un omicidio commesso nel 1999, quando lavorava come guardia giurata a Milano e fu processato per aver ucciso un collega. La seconda per molestie sessuali commesse tra il 2010 e 2012, quando era in regime di semilibertà, ai danni di una bambina di sette anni, figlia di parenti della sua compagna dell’epoca.
Per questa vicenda, Cenni è stato condannato a 7 anni e due mesi di reclusione. Il verdetto è definitivo, ma la sentenza non è mai stata eseguita perché, nel frattempo, l’uomo ha lasciato l’Italia. Prima di arrivare in Russia era stato segnalato anche in Finlandia. Le ricerche non avevano dato esito ed erano state estese in tutta Europa. […]
Non la pensa così la madre della vittima, che si costituì parte civile in giudizio con l’assistenza dell’avvocata Antonietta Borghese. «Quando un’amica del quartiere mi ha mandato il video ho pensato: ecco, finalmente l’hanno arrestato - dice la donna a Repubblica –
Ero felice, perché non si può comprendere fino in fondo il dolore che questa persona ha provocato a mia figlia e alla nostra famiglia. […] Non so che cosa succederà, ma noi abbiamo paura che possa tornare in Italia: ci ha già minacciato e temiamo che possa farci ancora del male».