
“UN LEGHISTA DOPO ZAIA IN VENETO? IO PENSO CHE SI DEBBA SCEGLIERE IL MIGLIOR CANDIDATO” – IL GOVERNATORE DEL FRIULI MASSIMILIANO FEDRIGA VAGHEGGIA IL TERZO MANDATO E INTERVIENE SULLA DISFIDA TRA CARROCCIO E FRATELLI D’ITALIA CHE CHIEDE LA LOMBARDIA (IN CAMBIO DEL VENETO ALLA LEGA): “QUANDO SI PARTE DALLE BANDIERINE SI RISCHIA DI PERDERE. NON VEDO PROBLEMI POLITICI ALL’ORIZZONTE. SI PUÒ AVERE UNA GIUSTA RAPPRESENTANZA TENENDO CONTO DI TUTTI I RUOLI, L’IMPORTANTE E’…”
Cesare Zapperi per il Corriere della Sera - Estratti
Presidente, lei è a poco meno di metà del secondo mandato. Le piacerebbe farne un terzo?
massimiliano fedriga sul palco di pontida foto lapresse
«Sì, mi piacerebbe perché stiamo lavorando bene — risponde Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli-Venezia Giulia —. Ma la scadenza è ancora lontana (primavera 2028, ndr ). Quando sarà il momento dovrò avere l’entusiasmo per continuare l’esperienza».
Però serve una legge. Siete pronti a vararla?
«Ho sempre detto che la decisione spetta al Consiglio regionale. Non faccio forzature.
Se la maggioranza mi chiederà la disponibilità a continuare valuterò il da farsi».
Ad oggi ci pensa?
«Sono ben disposto».
Ma allora ha ragione il suo collega Luca Zaia che lamenta una discriminazione fra Regioni autonome come la sua e ordinarie come il Veneto.
matteo salvini e massimiliano fedriga
«Luca ha giustamente sottolineato che la possibilità di un terzo mandato va concessa a tutti. E d’altra parte, la Corte costituzionale non ha detto che non si può fare in assoluto. Bisogna semmai cambiare la legge perché quella in vigore, approvata nel 2004, mette il tetto dei due mandati».
La differenza tra Regioni, però, è un problema.
«Nei fatti in Friuli-Venezia Giulia prima di me il mandato è stato solo uno. Non perché lo ha stabilito la legge ma perché i presidenti che si sono succeduti (Debora Serracchiani, Renzo Tondo, Riccardo Illy, ndr ) sono durati 5 anni. I cittadini scelgono liberamente se confermare un’Amministrazione uscente».
massimiliano fedriga agorai innovation hub
Tuttavia, si può anche fare altro nella vita e non per forza il presidente di Regione.
«Ma non c’è dubbio. Solo che bisogna lasciare decidere agli elettori. La candidatura di per sé non assicura l’elezione. Vai avanti se la tua comunità ritiene che hai governato bene. Il corpo elettorale è maturo, non possiamo trattare i cittadini come bambini».
Qualche volta succede.
«Beh sì, in Parlamento sono i segretari di partito che decidono chi deve essere candidato e, per via del sistema dei listini bloccati, chi è eletto. Per questo vedo bene la riforma del premierato».
Perché?
«L’elezione diretta del premier è una grande riforma democratica. Dà al cittadino la massima libertà di scelta».
luca zaia e massimiliano fedriga 3
L’uscita di scena di Luca Zaia pone il problema di chi guiderà il Veneto. Dovrà per forza essere un leghista?
«Io penso che si debba scegliere il miglior candidato, non ci devono essere soluzioni precostituite».
La Lega ha candidati migliori di Fratelli d’Italia?
«Ne conosco di ottimi in Veneto, ma non mi permetto di giudicare le scelte che devono essere fatte in un’altra Regione».
Se il Veneto rimane alla Lega, FdI chiede la Lombardia.
massimiliano fedriga giorgia meloni
«Ripeto che bisogna ragionare sulle persone. Se i partiti vogliono guadagnarsi il consenso devono affidarsi a persone capaci, rappresentative di un territorio. Quando si parte dalle bandierine si rischia di perdere ma soprattutto si fa un cattivo servizio alla politica».
La Lega guida Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Qualcosa dovrà cedere.
«Non vedo problemi politici all’orizzonte. Si può avere una giusta rappresentanza tenendo conto di tutti i ruoli (presidente ma anche assessori, ndr ). L’importante è scegliere le persone giuste come a Pordenone e Monfalcone».
Il centrodestra ha stravinto.
«I risultati confermano che la propaganda, il “comitatismo” non paga. La buona politica è stata premiata».
sergio mattarella massimiliano fedriga
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