1. L’ABBIAMO SCAMPATA BELLA. TUTTI QUANTI. POTEVA SUCCEDERE IL PEGGIO. UNA NOTTE PULP DAVVERO. IN PURO STILE TARANTINIANO. IL FESTONE DOPO-FILM IN ONORE DI QUENTIN TARANTINO E DEL SUO NUOVO, SPETTACOLARE “DJANGO UNCHAINED” NELLE CATACOMBE DEL NUR BAR È STATA UN DISASTRO, UN INGORGO DISUMANO A RISCHIO VITA 2. TANT’È CHE IL DIVO PIÙ ATTESO, TARANTINO, NON SI È FATTO VEDERE MANCO IN FOTOGRAFIA E HA DATO BUCA A TUTTI, PREFERENDO RIEMPIRSI LA PANCIA AL RISTORANTE 3. IN MEZZO ALLA CALCA, LA POVERA URSULA ANDRESS HA AVUTO UN ATTACCO DI PANICO 4. NELLA “BARA” DEL NUR BAR, LA BEVUTA ERA GRATIS, FIGURATEVI GLI SCROCCONI ROMANI CHE HANNO POTUTO FARE, BERSI ANCHE I TAVOLINI, TANTO CHE ERA FINITA PURE L’ACQUA!

Foto di Andrea Arriga per Dagospia
Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

METTI UN TARANTINO A ROMA STRAPPONA


Gabriella Sassone per Dagospia

L'abbiamo scampata bella. Tutti quanti. Poteva succedere il peggio. Una notte pulp davvero. In puro stile tarantiniano. Come al solito tocca a noi, raccontare quello che gli altri non vi hanno raccontato. Se il successo di una serata si vede dalla folla oceanica, dalla gente che preme ore alla porta d'ingresso di un locale pur di mettere il muso dentro, dal casino che si crea in strada e dentro, dal rimanere incastrati come topi in gabbia senza riuscire nemmeno a respirare e fare un passo, allora sì, il festone sola in onore di Quentin Tarantino e del suo nuovo spettacolare, attesissimo "Django Unchained" è stato un successone.

Ma se il successo si determina, come siamo abituati a fare noi, dal divertimento, dallo stare a proprio agio in mezzo a bella gente che non vedi tutti i giorni al supermercato o al bar sotto casa tua, dal fatto di riuscire a scambiare due parole, fare nuove amicizie, bere un drink o ballare scatenati in pista senza che nessuno ti infili un gomito nello stomaco e ti acciacchi i piedi, allora la serata al Nur Bar è stata un vero disastro.

Per non dire un flop. O una sola vera e propria. Visto che lo stesso regista e star della serata Tarantino non si è fatto vedere manco di striscio e ha dato buca a tutti, preferendo riempirsi la pancia (che lui, si sa, ha come un frigorifero: è insaziabile!) all'Antica Pesa con il suo cast stellare (la sera prima si era rifocillato al Bolognese di piazza del Popolo).

Tutta Roma, anche quelli che non erano invitati all'Adriano alla première della pellicola (anche lì le sale erano stracolme e qualche presenzialista che muore per esserci si è dovuto sorbire 3 ore di film in piedi) è arrivata davanti al "Nur Bara", che era stato requisito nelle ampie sale di sotto dalla Warner Bros.

Il capo della security del locale, il bel Camillo Maria Rebecchi, coadiuvato dai suoi uomini, ha avuto un gran da fare a respingere gli assalti di tutti quelli che fremevano per entrare nel club, anche quando, causa overbooking, è stato intimato di bloccare gli ingressi e non far passare più nessuno. Armata di telecamera si aggirava in strada la jena Sabrina Nobile in cerca di attori da sfrugugliare.

Nella "bara" del Nur, la bevuta era aggratise, con open bar, figuratevi gli scrocconi romani che hanno potuto fare, bersi anche i tavolini, tanto che al bar del primo piano non si trovava neanche più un bicchiere pulito e un goccio di rum o coca cola. Roberto D'Agostino, che avrebbe dovuto esibirsi in consolle, dopo aver visto i due dj resident che discutevano tra loro litigandosi il mix, ha fatto dietro front e se n'è andato. Alterato. E impaurito dalla folla. Come molti altri che si chiedevano: "Ma ci sono le uscite di sicurezza?".

Sì, nel locale le uscite di sicurezza ci sono ed erano anche presidiate dai security man di Francesco Palazzi, che dovevano vigilare sugli attori del film. Ma vai a capire dove stavano, in quel baillamme di anime perse. Al Nur, alla fine, si son fatti vedere solo due dei protagonisti: la bellissima Kerry Washington e il fighissimo Jamie Foxx. Di Christoph Waltz, Samuel L. Jackson e Tarantino, che avevano già goduto del bagno di folla e dell'assalto dei fans all' Adriano, neanche l'ombra.

Eppure tutte le fanciulle dello showbiz erano corse lì per lui, per il mito Quentin, sognando forse chissà una particina hollywoodiana nel suo prossimo film. Tanto che Anna Falchi, le sorelle de Grenet e la rediviva Manuela Arcuri scortata da Letizia Filippi, hanno marcato stretto tutta la sera il bel Nicola Maccanico, boss della Warner Bros, asserragliato nella sala Vip.

Franco Nero, l'original Django, che appare in un pessimo cameo nel film, osannato da Tarantino anche sul palco dell'Adriano, è entrato e uscito alla velocità della luce dal locale, scortato dalla sua storica press-agent Patrizia Brandimarte, che ha curato anche con Antonio Flamini il parterre da urlo dell'anteprima Vip, ricevendo le congratulazioni di tutta la Warner Bros e di tutti i presenti.

Così hanno fatto tutti gli altri ospiti Vip. La Brandimarte ha dovuto fare da badante anche agli altri divi accorsi: Giancarlo Giannini, che si era perso fuori del cinema, Ursula Andress in grande spolvero (per firmare autografi ha lasciato le chiavi di casa su un motorino fuori del locale ed è stata una fortuna che le ha ritrovate poco dopo).

Patrizia, la bionda press-agent tutto pepe ha accolto al cinema anche Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, Dario Argento (che con Tarantino ha pranzato il giorno dopo e si è scambiato almeno una decina di mail affettuosissime), i mitologici Enzo Castellari, il premio Oscar Gianni Quaranta, Giuliano Gemma, Edwige Fenech, Gloria Guida, George Hilton, Riz ortolani, Caterina Caselli che scortava Elisa.

Altro giro: i registi Fausto Brizzi, Tonino Valeri, Pappi Corsicato, Matteo Garrone con la bombastica moglie Nunzia, Alessio Vinci, Enrico Brigano, Rocco Papaleo e Alessandro Haber che si erano acconciati come i barboni della stazione Termini. Cartellino timbrato anche per Margherita Buy; Isabella Ferrari col marito Renato De Maria; Marco Travaglio con l'ad del "Fatto" Cinzia Monteverdi, la lugubre Delfina Delettrez Fendi, il cantante Scialpi ben botulinato, il rapper e attore G Max e tanti tanti altri.

In sala, prima della proiezione, Ennio Morricone ha premiato Tarantino alla carriera, sotto l'egida e lo sguardo un po' imbambolato di Paolo Ferrari e Marco Muller, deus ex machina del Festival del Cinema di Roma. E poi, via alle immagini, per sognare col western riveduto e corretto di Tarantino. Dio ce ne scampi e liberi di un'altra serata così... con tutto l'affetto per Tarantino, Maccanico e compagnia cantando...

 

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