biancaneve

LA "FLOPPATA" È FATTA: IL REMAKE DI "BIANCANEVE" È UN DISASTRO AL BOTTEGHINO - IL FILM, COSTATO CIRCA 330 MILIONI DI DOLLARI TRA PRODUZIONE E MARKETING, NE HA INCASSATI SOLO 143 NELLE PRIME DUE SETTIMANE - UNA CATASTROFE ANNUNCIATA: I PIPPARDONI WOKE E TURBO-FEMMINISTI, LE POLEMICHE PER LE DICHIARAZIONI PRO-GAZA DELLA PROTAGONISTA RACHEL ZEGLER, LE PROTESTE DELLE PERSONE AFFETTE DA NANISMO (NON HANNO APPREZZATO L'USO DELL'IA PER RAPPRESENTARE I SETTE NANI), HANNO ALIENATO IL PUBBLICO - LA SVOLTA POLITICALLY CORRECT DELLA DISNEY HA FATTO PIÙ DANNI DELLA GRANDINE: QUEST'ANNO HA PERSO IL 16% IN BORSA - UN CLASSICO CASO DI  "GO WOKE, GO BROKE" (CHI DIVENTA WOKE, FALLISCE) - VIDEO

Articoli correlati

ANCHE 'BIANCANEVE' SI E INGAZATA - IL CASO DEL REMAKE DISNEY CON LO SCONTRO POLITICO TRA LE ATTRICI

Estratto dell'articolo di Giuseppe Timpone per www.investireoggi.it

 

rachel zegler biancaneve

Un crollo dei due terzi ai botteghini americani e di un terzo sul piano mondiale. E’ questo il bilancio della seconda settimana di proiezione di Biancaneve, la versione politicamente corretta di Walt Disney che sta ricevendo un’ondata di critiche dal pubblico. Stando ai dati al 30 marzo scorso, sono stati incassati 143,1 milioni nel mondo, di cui 67 milioni sul mercato nordamericano. Troppo pochi per una produzione costata non meno di 250 milioni e il cui dato complessivo per New York Times, comprese le spese di marketing, lieviterebbe a 330 milioni.

 

Gal Gadot - regina cattiva di biancaneve

CULTURA WOKE NEL NOME DELL’INCLUSIONE

[…] Biancaneve è stato un capolavoro di zizzania. Walt Disney da anni ha abbracciato la cultura woke nel tentativo di mostrarsi una media company inclusiva. Note le diatribe con il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis. Nello specifico, l’attrice Rachel Zegler, che ha origini sudamericane, non è così chiara di carnagione come da favola tradizionale. Al contrario, ha un colorito mulatto che di per sé stona con la visione che tutti abbiamo della protagonista. […]

rachel zegler biancaneve

 

I sette nani scompaiono dal titolo, perché si tratterebbe di “body shaming”. E il principe azzurro che bacia Biancaneve non è più il momento centrale della storia; anzi, quasi si sorvola per non urtare la sensibilità di quanti intravedono nel gesto un atto di violenza contro l’inerme giovane avvelenata dalla strega cattiva. […]

 

Gal Gadot - regina cattiva di biancaneve

WALT DISNEY PESANTE IN BORSA

Walt Disney in borsa perde quest’anno il 16%, ben più del 5% dell’indice S&P 500. […] Il mercato teme che intestardirsi sulle politiche D&I (Diversity and Inclusion) alieni definitivamente le simpatie di parte del pubblico, oltre che dell’amministrazione Trump. Il presidente americano ha scritto ai CEO delle società quotate per chiedere loro di non seguire più tali pratiche, che negli anni avevano portato ad un clima esasperante già in fase di selezione dei lavoratori.

gal gadot rachel zegler biancaneve

 

Le assunzioni sono avvenute in molti casi seguendo criteri etnici per inseguire questa o quella minoranza e accontentare il gentil sesso. Se i numeri daranno conferma del flop, Biancaneve sarà solo l’ennesimo caso di quel “go woke, go broke” di cui si parla da tempo a Wall Street. […]

 

[…] 2. LA NUOVA BIANCANEVE E IL PARADOSSO DEI NANI DIVENTATI INVISIBILI A HOLLYWOOD: STEREOTIPI E UNA TEORIA DEL COMPLOTTO, COSA SUCCEDE. «LA CULTURA WOKE CI DANNEGGIA»

Estratto dell'articolo di Giacomo Fasola per www.corriere.it

 

rachel zegler biancaneve

Biancaneve senza i nani. Il nuovo remake della Disney, al cinema da giovedì 20 marzo, ha eliminato i sette nani dal titolo: Biancaneve, punto. E li ha sostituiti sullo schermo con delle creature realizzate in computer grafica. Una scelta che ha fatto arrabbiare gli attori e l’intera comunità delle persone nane (circa 2.000 persone in Italia). Marco Sessa, presidente dell’associazione delle persone con acondroplasia, la forma di nanismo più comune, la definisce senza mezzi termini «una fesseria che rischia di farci diventare ancora più personaggi e ancora meno persone».

 

[…] IL GENERE FANTASY

rachel zegler biancaneve

Per decenni le persone nane sono state rappresentate al cinema solo in due modi: o freak, o creature appartenenti al mondo fantasy. Nella prima versione Disney di Biancaneve, datata 1937, i sette nani sono personaggi comici e caricaturali, per certi versi simili a dei bambini, con un nome che ne rispecchia il carattere (Brontolo è burbero, Pisolo assonnato...).

 

Due anni dopo il film Il Mago di Oz, dove il popolo dei Munchkin che Dorothy libera dalla Strega Cattiva dell'Est è interpretato da 124 attori nani provenienti da teatri e circhi, diede origine a una teoria cospirativa secondo cui questi attori erano riuniti in una società segreta che influenzava le scelte di Hollywood. Una teoria a maggior ragione assurda, se si considera che il cinema ha sempre confinato le persone nane in ruoli secondari o degradanti.

 

biancaneve - Rachel Zegler

[…] Solo a partire gli anni Duemila il cinema ha saputo proporre personaggi con nanismo più complessi e meno stereotipati. Buona parte del merito va all’attore americano Peter Dinklage, che oltre a interpretare il ruolo di Tyrion Lannister ne Il Trono di Spade ha recitato da protagonista in diversi film. In Cyrano, per esempio, è un Cyrano de Bergerac caratterizzato non dal naso enorme ma dalla bassa statura.

 

Ma si tratta, purtroppo, di casi isolati. «Questi ruoli di elfi, folletti, gnomi e creature fantastiche sarebbero molto più gradevoli se il ruolo successivo fosse quello di un medico o di un avvocato o di un padre o di un marito o di un interesse amoroso», ha spiegato al Guardian Mark Povinelli, attore ed ex presidente dell’associazione Little People of America. «Ma questo non succede. E non sta accadendo nemmeno adesso».

 

[...]

biancaneve e i sette nani

 

BIANCANEVE, DALL’INIZIO

È stato proprio Peter Dinklage, l’attore con acondroplasia più famoso, il primo a prendersela con il remake di Biancaneve. «Ma stai ancora raccontando la storia di Biancaneve e i sette nani?» disse l’attore nel 2022, quando le riprese del film non erano ancora iniziate, rivolgendosi ai produttori. «Non ha senso per me, stai ancora realizzando quella fottuta storia di una tale arretratezza su sette nani che vivono insieme in una grotta».

 

biancaneve - Rachel Zegler

A Dinklage aveva risposto direttamente la Disney, spiegando di aver adottato un approccio diverso per evitare stereotipi. L’idea iniziale era sostituire i sette nani con creature magiche di etnie e stature diverse. Alla fine il regista Marc Webb ha scelto di usare la CGI: i nani sono stati interpretati da attori di altezza media e poi ricreati in computer grafica.

 

LA POLEMICA DEGLI ATTORI

Gli attori nani, dunque, sono stati esclusi dal film. E non l’hanno presa bene: «Non è giusto, perché non ci sono ruoli per attori della mia statura» ha detto Dylan Postl. «Non posso presentarmi per le parti di Harrison Ford o George Clooney perché non fa per me. Questi ruoli da nani invece sono per persone della mia statura, e ora mi sono stati tolti. Pensate anche agli stuntman o alle controfigure: un sacco di gente ha perso il lavoro».

 

Gal Gadot - regina cattiva di biancaneve

«Il politicamente corretto danneggia le nostre carriere» ha rincarato la dose Choon Tan. «Ci sono molti attori capaci che avrebbero voluto interpretare questi ruoli e l’utilizzo della CGI ci ha portato via una delle poche opportunità che abbiamo. Non la userebbero per un personaggio alto, quindi perché farlo per i nani? Mi sento discriminato».

 

Critico anche Martin Klebba, l'unico attore nano nel cast del remake (ha prestato la sua voce a Brontolo e fatto da consulente). «Non è che i nani possono sparire dalla storia di Biancaneve perché qualcuno non li vuole» ha detto. «Non ho mai capito la questione del "non fare i nani": la storia esiste da sempre ed è un classico. E avrei anche preferito mantenere il titolo originale».

 

Hollywood e il paradosso dei nani, diventati invisibili: esoterismo, stereotipi e un’assurda teoria del complotto. «Il politicamente corretto ci danneggia»

Il nuovo Biancaneve

 

[…] «SEI UGUALE ALL’ATTORE DEL TRONO DI SPADE»

«Io credo che il nanismo sarebbe più capito, e accolto, se ci fossero più film con attori nani come protagonisti» dice Gioele Torresan, 27enne con acondroplasia che ha recitato a teatro. «Quando mi dicono che sono uguale all’attore del Trono di Spade sorrido, perché non ci assomigliamo affatto: abbiamo solo la stessa condizione».

 

rachel zegler biancaneve

«Fino all’adolescenza ho sofferto per il nanismo, poi ho fatto uno switch e oggi lo considero un vantaggio, perché mi permette di interpretare parti che altri non possono fare... Sempre che non decidano di sostituirle con l’intelligenza artificiale com’è accaduto in Biancaneve» dice Gianluca Cofone, nel cast dei film Io sono Babbo Natale e Chi ha incastrato Babbo Natale e prossimamente anche in una serie Netflix. «L’esperienza di Peter Dinklage dimostra che chi è davvero bravo riesce a emergere».

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…