riccardo patrese

FORMULA PATRESE: "NEL 1982 DOPO LA VITTORIA A MONACO HO BALLATO CON LA PRINCIPESSA GRACE. LEI MI DISSE: “NON TI PREOCCUPARE, QUESTA SERA GUIDO IO” – L'EX PILOTA RICCARDO PATRESE SI RACCONTA IN UN LIBRO E A “RADIO DEEJAY” - L'INCIDENTE MORTALE A MONZA NEL '78 ("LE RIPRESE ALL'EPOCA ERANO PRIMITIVE, NON È STATA COLPA MIA"), I RAPPORTI PESSIMI CON JAMES HUNT, IL MANCATO PASSAGGIO IN FERRARI: "NON SE N'È FATTO NULLA PERCHÉ VILLENEUVE VINSE A MONTREAL. FACEVA INCIDENTI PAZZESCHI. ERA MOLTO CRITICATO. FERRARI VOLEVA CAMBIARLO E AVEVA PUNTATO SU DI ME, MA…” – VIDEO

Da deejay.it

 

riccardo patrese 55

Nel paddock ora ti annoi un po’. La Formula 1 è sempre bellissima, c’è il glamour, ma i piloti non li vedi più, sono sempre dentro nei motorhome. I giornalisti sono pochi, perché finché non danno il ring dove possono fare l’intervista non si vedono. Prima ogni tanto qualcuno veniva e diceva “Riccardo, posso parlarti?”, invece ora è molto più controllato.

 

Parola di Riccardo Patrese, uno che il paddock lo ha vissuto per tanti anni, fino a scrivere il record di presenze in Formula 1. L’ex pilota, che in carriera ha corso per Shadow, Arrows, Brabham, Alfa Romeo, Williams e Benetton (come compagno di Michael Shumacher), ha pubblicato il suo libro F1 Backstage, dove racconta la sua storia e il funzionamento del mondo delle corse.

 

Ospite a Deejay Chiama Italia, il programma di Radio DEEJAY condotto da Linus e Nicola Savino in onda ogni mattina feriale dalle 10 alle 12, l’ex pilota racconta alcuni aneddoti, dalle gare vinte al passaggio in Ferrari sfumato all’ultimo momento.

 

riccardo patrese cover

 

 

Riccardo Patrese sull'incidente a Monza nel '78: "Le riprese all'epoca erano primitive, non è stata colpa mia"

Passato in Formula 1 nel 1977 con la Shadow, Riccardo Patrese ha corso nella massima categoria automobilistica fino al 1993, suo unica stagione alla Benetton. Quell’anno il suo compagno di squadra era un giovane pilota tedesco in rampa di lancio, un certo Michael Schumacher:

 

Con tutti i piloti con cui ho avuto relazioni sono rimasto in buonissimi rapporti. L’unico con cui non mi sono lasciato proprio bene è James Hunt. Mi ha sempre un po’ trattato male.

 

Nei tantissimi anni di carriera, un episodio in particolare è rimasto impresso nella memoria di Riccardo Patrese e del pubblico della Formula 1: l’incidente a Monza nel 1978 dove perse la vita Ronnie Peterson, pilota svedese della Lotus.

 

riccardo patrese 43

Con le immagini dell’epoca, poco affidabili e sfocate, Patrese fu a lungo accusato di essere stato causa del maxi incidente. In realtà il pilota italiano fu poi scagionato da alcune foto (uscite solo più avanti, forse per timore che scoppiasse un caso sull’ex campione del mondo James Hunt). Ma nel libro F1 backstage l’episodio è raccontato chiaramente da Patrese, che anche a Radio DEEJAY spiega:

 

Le riprese all’epoca erano primitive, c’era un teleobiettivo che riprendeva da molto distante e schiacciava molto le immagini. Si vede quella manovra mia, da destra verso sinistra, e nel momento in cui la faccio si innesca l’incidente. Quello che non si vede da queste immagini è che io ero due o tre macchine davanti, per cui tutti hanno iniziato a pensare che l’incidente fosse stato innescato da quella manovra. Poi è stato dimostrato che non era così.

 

 

Riccardo Patrese: "Nella mia Formula 1 c'era molta inventiva"

riccardo patrese 11

In tutto Riccardo Patrese ha corso in Formula 1 per 17 stagioni, prendendo il via in 256 Gran Premi con 6 vittorie e 37 podi. Per tanti anni è stato il pilota con più corse in F1, fino a quando nel 2008 Rubens Barrichello (compagno di scuderia di Schumacher in Ferrari) gli ha tolto il record.

 

Per l’occasione, Patrese è tornato a guidare una Formula 1, appunto del 2008. La differenza con le monoposto guidate fino a 15 anni prima per il pilota è stata subito evidente:

 

Quando sono salito su una Formula 1 dopo 15 anni il mio primo pensiero è stato: “Ma questa roba va davvero forte”. Dieci giri dopo ero già a mio agio. Il grande vantaggio è l’efficienza dei freni, ancora migliore dei miei tempi, un’aerodinamica incredibile e tanti aiuti che io non avevo, come l’idroguida, l’assistenza alla frenata e altre cose. Rispetto alle mie, che avevano uno sforzo fisico enorme, erano più confortevoli.

 

Un altro cambiamento rispetto all’inizio della sua carriera è il pit stop:

patrese monza 1978

Quando correvo io all’inizio non c’era il cambio gomme. Verso fine carriera sì, il pit stop durava 10” perché c’era anche il rifornimento del carburante. Venivano sparati 100 litri di benzina in 2 secondi, quindi era pericoloso. In quella Formula 1 c’era molto inventiva, dove tutti cercavano il pelo dell’uovo per non andare nell’irregolare.

 

Il primo pit stop con cambio gomme e rifornimento benzina è stato fatto a Zeltweg nel 1982 dalla Brabham, che calcolò il vantaggio di correre con due treni diversi di pneumatici e la macchina più leggera con solo mezzo serbatoio rispetto al tempo perso per la sosta e la percorrenza della pit lane.

 

Nella Formula 1 di oggi, non è più possibile effettuare il rifornimento di carburante per motivi di sicurezza. I pit stop dunque durano di norma 2 o 3 secondi, il tempo di sostituire le gomme. Anche in questo caso, le corse automobilistiche si sono evolute in maniera netta.

 

Riccardo Patrese ricorda anche un episodio di vita non da tutti, ovvero il ballo con la principessa Grace Kelly dopo il successo al Gp di Monaco nel 1982:

 

patrese monza 1978 1

Vittoria nell’ ’82 a Monaco c’è un incontro galante, con la principessa Grace. Non c’è più un galà di questo tipo dedicato al vincitore del Gran Premio, il principe, la principessa d’allora. È stato molto bello, l’unica cosa difficile è che hanno annunciato che dovevo ballare il valzer con la principessa. Si è vista la disperazione nei miei occhi. La principessa Grace ha detto “Non ti preoccupare, questa sera seguimi che guido io”. Nell’autunno di quell’anno lei ha avuto l’incidente.

 

Riccardo Patrese ricorda poi gli anni della sua carriera, segnati da un gran ritorno (prima in Brabham e poi in Williams) dopo le difficoltà con l’Alfa Romeo:

 

A fine ’83 vinco l’ultimo Gran Premio in Sudafrica. Purtroppo però con Bernie non rinnovo per l’ ’84 e vado in Alfa Romeo, che si affidava a una scuderia, l’EuroRacing. Lì è stato un po’ pesante perché non sono arrivati i risultati. Dopo l’ ’85 sarei potuto restare a casa per sempre. Bernie Ecclestone, che è sempre stato un mio tutor, mi riprende in Brahbam. Lì c’è stata una ripresa di risultati e di morale. Bernie allora raccomanda a Williams di provarmi, nell’ ’87, in un test a Imola, perché secondo lui ero un pilota valido e potevo valere un ingaggio in Williams. Mi hanno preso e ho fatto 5 anni lì.

patrese 5

 

 

 

Riccardo Patrese e il mancato passaggio in Ferrari: "Non se n'è fatto nulla perché Villeneuve ha vinto a Montreal"

Infine Riccardo Patrese racconta un aneddoto sul suo mancato passaggio in Ferrari: In Ferrari? Sono quelle cose che non capitano giuste, gli incastri che non vanno. Non se n’è fatto nulla perché Gilles Villeneuve ha vinto l’ultimo Gran Premio a Montreal. Era molto sotto esame, faceva incidenti pazzeschi. Era molto criticato. Ferrari doveva avere una possibilità di cambiarlo e aveva puntato su di me, ma Gilles era anche un gran pupillo di Ferrari perché lo aveva scelto lui. Nel momento in cui ha vinto a Montreal, nell’ultimo Gran Premio, in Canada, a casa sua, lo ha riconfermato. Sembrava che fosse arrivato il momento, ma non si è avverato.

RICCARDO PATRESE AYRTON SENNA

 

Un rimpianto in una carriera ricca di grandi soddisfazioni e di successi in Formula 1, di fianco e contro alcuni dei migliori piloti della storia.

RICCARDO PATRESE AYRTON SENNAgrace kellyriccardo patrese 22riccardo patresericcardo patrese michael schumacher riccardo patrese ayrton sennariccardo patrese ayrton senna riccardo patrese 9riccardo patrese 8riccardo patrese 7riccardo patrese 6riccardo patrese 5riccardo patrese 4riccardo patrese 3riccardo patrese 2riccardo patrese 14RICCARDO PATRESE AYRTON SENNA

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…