francesco flachi

"LA DROGA MI FACEVA SENTIRE PIÙ FORTE" - FRANCESCO FLACHI RACCONTA I SUOI PROBLEMI CON LA COCAINA E LA NUOVA VITA DOPO LA SQUALIFICA DI 12 ANNI: "IL MALESSERE MI HA PORTATO A SENTIRMI MEGLIO SOLTANTO CON LA DROGA. PENSI SEMPRE DI SMETTERE MA LA TENTAZIONE RIMANEVA" - "NON È STATO FACILE RICOSTRUIRSI, AVEVO I SOLDI E A UN TRATTO SONO FINITI. ORA POSSO ESSERE UN BELL’ESEMPIO, POSSO RACCONTARE STORIE DI CALCIO MA ANCHE…"

FRANCESCO FLACHI

Estratto da www.corriere.it

 

«La droga? Era diventato un divertimento, sbagliatissimo. Il malessere mi ha portato a sentirmi meglio soltanto in quel modo. Pensi sempre di smettere ma diventano problemi accumulati. Poi sono rientrato, ma la tentazione rimaneva. […] Davo continuità alla cosa perché mi faceva sentire più forte. […]e». Così Francesco Flachi intervistato a RadioTV Serie A con RDS. […]

FRANCESCO FLACHI

 

Oggi Flachi ha 48 anni. È stato il terzo marcatore più prolifico della storia della Sampdoria con 111 gol alle spalle di due leggende come Roberto Mancini (173) e Gianluca Vialli (141) […] Nel 2007 viene trovato positivo alla cocaina dopo un Sampdoria-Inter e squalificato due anni per doping. Ma la vera mazzata arriva nel 2010: trovato di nuovo positivo alla cocaina nel controllo antidoping del 19 dicembre 2009, dopo la partita contro il Modena quando giocava nel Brescia. C’è recidiva, la punizione esemplare è di 12 anni di squalifica. Una pena scaduta a gennaio del 2022. Torna a giocare nel Signa, squadra dell’Eccellenza toscana. Oggi è responsabile del settore giovanile del Golfo Paradiso.

francesco flachi 8

 

«Fa tutto parte della vita - ha detto nell’intervista -. A volte ripensi agli errori, ma si va avanti perché l’importante è rialzarsi ed andare avanti a testa alta. Ora posso essere un bell’esempio, posso raccontare storie di calcio ma anche di vita. Non è stato facile ricostruirsi, avevo i soldi e ad un tratto sono finiti. Ora sono ripartito dal settore giovanile e cerco di far capire ai bambini che il calcio è divertimento ma anche che bisogna saper crescere».

 

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