GLI ANTICORPI AL COVID NON DURANO: DOPO POCHI MESI IL LORO LIVELLO DIMINUISCE - UN TEAM DELL'IMPERIAL COLLEGE DI LONDRA HA SCOPERTO CHE IL LIVELLO DI ANTICORPI RAGGIUNGE IL SUO PICCO DOPO CIRCA TRE SETTIMANE DALLA COMPARSA DEI SINTOMI PER POI GRADUALMENTE DIMINUIRE. TRE MESI DOPO L'INFEZIONE SOLO IL 17% DI CHI AVEVA CONTRATTO IL VIRUS MANTIENE LA STESSA POTENZA DI RISPOSTA IMMUNITARIA - MA PER IL VACCINO DOVREBBE ESSERE DIVERSO PERCHÉ…
Silvia Turin per il “Corriere della Sera”
Un team dell' Imperial College di Londra ha scoperto che il numero di persone risultate positive agli anticorpi è diminuito del 26% tra giugno e settembre. Nel primo ciclo di test - a fine giugno - circa 60 persone su 1.000 avevano anticorpi rilevabili. Ma nell' ultima serie di test, a settembre, solo 44 persone su 1.000 erano positive. La caduta è stata maggiore negli over 65, rispetto ai gruppi di età più giovane, e in persone senza sintomi, rispetto a chi aveva avuto una malattia sintomatica.
Il numero di operatori sanitari con anticorpi è rimasto relativamente alto, il che, secondo i ricercatori, potrebbe essere dovuto alla regolare esposizione al virus. Alcuni studiosi commentano con allarme i risultati paventando un' immunità di breve durata che esporrebbe al rischio di contrarre il virus più volte.
Non è la prima volta che uno studio ha rilevato questo dato: ne aveva scritto una ricerca del King' s College di Londra in cui si era visto che il livello di anticorpi raggiunge il suo picco dopo circa tre settimane dalla comparsa dei sintomi per poi gradualmente diminuire. Lo studio aveva monitorato come, tre mesi dopo l' infezione, solo il 17% di chi aveva contratto il virus mantenesse la stessa potenza di risposta immunitaria, destinata a ridursi in certi casi fino a non essere più rilevabile.
Gli studiosi non hanno ancora certezze su quanto gli anticorpi ci proteggeranno da nuove infezioni, ma non tutti sono pessimisti riguardo ai risultati di questi studi perché, in certa misura, è normale che gli anticorpi diminuiscano dopo la guarigione da un' infezione. Gli anticorpi scendono a livelli base non rilevabili dai test sierologici comunemente usati.
Ad esempio, le persone con sintomi lievi o nulli possono aver prodotto meno anticorpi rispetto a quelle con malattia grave, ma anche una piccola diminuzione della quantità di anticorpi può far scendere i loro livelli al di sotto del limite di rilevamento. Se è normale che gli anticorpi diminuiscano, lo è anche che bassi livelli di anticorpi possano produrre ugualmente una risposta del sistema immunitario in caso di riesposizione al virus.
Per quanto riguarda i possibili vaccini le preoccupazioni sono limitate: «Un vaccino genera cellule che possono fornire una protezione duratura - hanno scritto sul New York Times Akiko Iwasaki e Ruslan Medzhitov, professori di immunobiologia all' Università di Yale -. Uno dei vantaggi rispetto alla reazione naturale è che gli antigeni del vaccino possono essere progettati per focalizzare la risposta immunitaria sul tallone d' Achille di un virus».