giorgia meloni giancarlo giorgetti orsini confindustria landini cgil

IL MIRACOLO DEL GOVERNO: RIUNISCE SULLO STESSO FRONTE INDUSTRIALI E SINDACATI – CONFINDUSTRIA USA TONI DURISSIMI PER BOCCIARE LA MANOVRA: “È INADEGUATA, MANCA IL SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI E ALLE IMPRESE CHE LI REALIZZANO” – NETTI ANCHE I COSTRUTTORI (ANCE): “UNA LEGGE DI BILANCIO SENZA UNA VISIONE CHE RISCHIA DI FAR TORNARE IL NERO” – CGIL E UIL DENUNCIANO CHE IL TAGLIO AL CUNEO, NELLA NUOVA VERSIONE FISCALE ANZICHÉ CONTRIBUTIVA, “FARÀ PERDERE SOLDI AI LAVORATORI FINO A 35 MILA EURO”…

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

GIORGIA MELONI EMANUELE ORSINI

Industriali, costruttori, sindacati, commercialisti, esperti di sanità: un coro unanime di critiche alla terza manovra del governo Meloni nelle audizioni parlamentari iniziate ieri. Il giudizio più severo da Confindustria che la definisce «inadeguata» perché «non offre risposte ai rischi» che corre l’Italia ritornata a una crescita da zero virgola. L’assenza di «sostegno agli investimenti e alle imprese che li realizzano» rischia di far scappare «la componente più vitale della nostra economia» all’estero. […]

 

[…]  severissimo il giudizio dei costruttori dell’Ance: «Manovra senza visione di futuro» che affossa l’edilizia e il Pil e «rischia di far tornare il nero». Cgil e Uil confermano le ragioni dello sciopero generale di otto ore proclamato per il 29 novembre. Mentre la Fondazione Gimbe calcola in 19 miliardi l’ammanco alla sanità.

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 1

Argomenti che sollevano la reazione dell’opposizione. La leader dem Elly Schlein parla di «manovra recessiva» che «dà il colpo di grazia» al sistema sanitario nazionale. «La salute non è merce: ci occuperemo della questione del payback che sta mettendo in crisi il settore dei dispositivi medici». Anche il presidente del M5S Giuseppe Conte martella il tema sanità: «Siamo al minimo storico e di fronte a un’emergenza nazionale. Serve una terapia d’urto, altro che armi ».

 

[…] Critica ripetuta anche da Cgil e Uil che, insieme alla Cisl, chiedono il ripristino del fondo per l’automotive tagliato di 4,6 miliardi in cinque anni. Confindustria suggerisce di «recuperarne almeno una parte» per salvare la filiera della componentistica. È proprio il direttore generale dell’associazione degli industriali Maurizio Tarquini a suonare il campanello d’allarme: «La crescita al +1% prevista dal governo è improbabile. E difficile anche quella stimata dal nostro centro studi a +0,8%». L’economia italiana «è in stallo». La produzione industriale «è caduta del 7,4% negli ultimi 24 mesi».

 

Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri

Il settore dell’automotive «vive un crollo del 26% e gli autoveicoli del 34%». La Germania è in crisi e «il nostro export verso i tedeschi vale il 12%». Proprio per questo, dice Tarquini, la legge di bilancio non risulta incisiva. «Il 60% dei 30 miliardi complessivi, pari a 17,7 miliardi, va al sostegno ai redditi», ovvero al taglio del cuneo e dell’Irpef.

 

«Misure che Confindustria apprezza», ma non del tutto incisive e da cui ricavare, con un riordino, 1,7 miliardi utili a limare di 5 punti l’Ires. Gli industriali credono che il taglio dell’Irpef sia «poco significativo e percepibile ». Mentre è «incomprensibile » il taglio delle detrazioni sopra i 75 mila euro, proprio a quei redditi, «3.500 euro al mese», che hanno «più capacità di spesa». Da una parte si taglia il cuneo, dall’altra lo si aumenta.

 

GIORGIA MELONI EMANUELE ORSINI

Valutazione che Federica Brancaccio, presidente Ance, applica subito all’edilizia: «Portare i bonus edilizi sotto il 50% e limitare le detrazioni può dare impulso al lavoro nero. Senza poi rinnovare le misure per il caro materiali, 10 miliardi di investimenti nel 2025 sono in bilico, c’è il rischio di un Pil azzerato e del taglio alle rate Pnrr». […]

 

Cgil e Uil lamentano che il taglio al cuneo, nella nuova versione fiscale anziché contributiva, «farà perdere soldi ai lavoratori fino a 35 mila euro». Confermano anche i consulenti del lavoro.

 

I commercialisti notano che la norma sulla presenza di un revisore del Mef nei collegi sindacali di imprese, associazioni e fondazioni che ricevono più di 100 mila euro di contributi pubblici «probabilmente è incostituzionale e forse verrà bocciata dall’Europa». Ne chiedono la cancellazione. Come pure Confindustria: «Norma troppo intrusiva, sproporzionata, denota eccessiva diffidenza verso le imprese». Un altro motivo per bocciare la manovra.

Pierpaolo Bombardieri Maurizio Landini

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...