meloni salvini santalucia

GONG! SALVINI ATTACCA ANCORA “I GIUDICI COMUNISTI” SUL CASO MIGRANTI DOPO LA PRONUNCIA DEL TRIBUNALE DI CATANIA CHE HA DISAPPLICATO IL DECRETO DEL GOVERNO SUI PAESI SICURI PER CONTRASTO CON LA NORMATIVA EUROPEA – “PER COLPA DI ALCUNI MAGISTRATI L’ITALIA È INSICURA”. FRATELLI D’ITALIA RINCARA: “LE TOGHE ROSSE TORNANO A COLPIRE” – IL FORZISTA GASPARRI: “LA MAGISTRATURA E’ UN PROBLEMA SERIO” – LA REAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI: “IL CLIMA E' INSOSTENIBILE, NON ABBIAMO PAURA E NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE...” (LA CONTROREPLICA DELLA LEGA)

Da ilfattoquotidiano.it

 

salvini meloni

“Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo!”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini commenta la pronuncia del Tribunale di Catania che ha disapplicato il decreto del governo sui Paesi sicuri per contrasto con la normativa europea.

 

Nei giorni scorsi il leader della Lega si era già scagliato contro i giudici di Bologna, che invece – come fanno oggi anche quelli di Roma – avevano rinviato il decreto alla Corte di giustizia dell’Ue: “Ennesima sentenza anti-italiana da parte di un giudice comunista”, aveva detto. “Signor giudice, se sotto la tua toga hai la bandiera rossa, togli la toga, cambia mestiere, candidati con Rifondazione comunista però non puoi non applicare le leggi che governo e Parlamento fanno”.

 

 

 

giuseppe santalucia

Attacchi alla decisione di Catania anche da Fratelli d’Italia: “Le toghe rosse tornano a colpire. È l’ennesima sentenza che dimostra come alcuni giudici ideologizzati vogliano arrogarsi il diritto di stabilire quale sia un Paese sicuro pur non avendo le informazioni necessarie per farlo, che invece possiede un governo attraverso una serie di scambi con intelligence e organizzazioni internazionali.

 

salvini meloni

Di qui il decreto approvato il mese scorso, che queste toghe rosse vorrebbero aggirare contravvenendo così alla richiesta degli elettori italiani di avere più sicurezza nelle proprie città”, dichiara Salvo Sallemi, vicecapogruppo al Senato del partito di Giorgia Meloni. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia a palazzo Madama, si spinge ancora più in là:

 

“Arriva puntuale un’altra decisione sorprendente da un giudice di Catania. Nessun Paese è sicuro, nemmeno forse la città di Catania, che ha magistrati di questo genere. Assisto esterrefatto al continuo uso politico della giustizia con modalità tali che usurpano le competenze del potere legislativo e del potere esecutivo. La magistratura in questo Paese è diventato un problema davvero serio“.

 

 

La nuova offensiva politico-mediatica arriva mentre l’Associazione nazionale magistrati, l’organismo di rappresentanza di giudici e pm, è riunita in assemblea a Bologna per manifestare solidarietà a Marco Gattuso, presidente del collegio che ha rinviato il decreto alla Corte di giustizia, finito oggetto di attenzioni sulla sua vita privata da parte della stampa di destra. “Chiediamo di poter esercitare il nostro ruolo delicatissimo senza subire condizionamenti di sorta“, ha detto il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia. “Vogliamo continuare ad essere giudici indipendenti e autonomi.

 

giuseppe santalucia

Non abbiamo paura e non ci lasciamo intimidire”, ha aggiunto. “È un momento delicatissimo: questo scavare negli archivi per delineare la figura del magistrato “cattivo”, nemico del popolo, o di sinistra, è un modo di fare che sposta totalmente l’attenzione dal provvedimento, dalle sue ragioni fondanti. Tutto può essere criticato all’interno del processo, ma spostare dal provvedimento alla persona è un modo di impostare la questione che ovviamente mette in difficoltà i magistrati”.

 

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

“C’è un clima di tensione, di scontro che non è sostenibile e va stemperato. Una volta”, sottolinea Santalucia, “erano i pubblici ministeri, le “toghe rosse” delle Procure a essere attaccate, e i giudici erano tenuti da parte. Ora sono proprio i giudici ad essere accusati di parzialità, di pregiudizialità e addirittura i giudici civili. Questa insofferenza nei confronti del potere giudiziario sembra allargarsi a macchia d’olio.

 

Non solo alle Procure ma a tutta la giurisdizione e questo è motivo di rinnovata preoccupazione. La funzione giudiziaria deve essere rispettata per quello che è, un potere indipendente dal governo che non può soggiacere alle attese del governo”.

 

Alle parole del rappresentante delle toghe replica una nota della Lega: “Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, afferma che i magistrati chiedono solo di poter esercitare il loro delicatissimo ruolo. Santalucia e tanti suoi colleghi magistrati vanno rassicurati: l’unico ostacolo all’esercizio del loro delicatissimo lavoro sembra essere la tendenza a partecipare a convegni e talk show quando sarebbe auspicabile vederli sempre di più in tribunale”.

 

 

 

GIUSEPPE SANTALUCIA - TAGADA

MIGRANTI, PER IL TRIBUNALE DI CATANIA IL DECRETO SUI PAESI SICURI È ILLEGITTIMO. “NON C’È NECESSITÀ DI RIVOLGERSI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE”

 

Franz Baraggino per ilfattoquotidiano.it - Estratti

Nemmeno il tempo di rimettere in mare la nave Libra della Marina militare, che oggi a Sud di Lampedusa ha effettuato un primo, nuovo trasbordo per selezionare gli “eleggibili” per i centri in Albania, che i Tribunali mettono in discussione il nuovo decreto del governo sui Paesi sicuri. “Sono fiducioso che il decreto approvato nei giorni scorsi possa superare la mancata convalida dei trattenimenti da parte dell’autorità giudiziaria: se non lo fossi stato non le avremmo fatto”, ha dichiarato oggi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (video).

migranti in albania - vignetta by vukic

 

Che parla come se il Tribunale di Roma non avesse appena deciso di rinviare il provvedimento alla Corte di Giustizia dell’Unione europea (Cgue), come già quello di Bologna nei giorni scorsi. Peggio, come se il Tribunale di Catania non l’avesse bocciato del tutto. Il Presidente della sezione immigrazione, Massimo Escher, ha infatti disapplicato il decreto e invalidato il trattenimento nel centro siciliano di Pozzallo di un egiziano sottoposto all’esame accelerato della domanda d’asilo in quanto proveniente da Paese “sicuro”.

 

Insomma, il conflitto con la normativa europea evidenziato dalla nota sentenza della Cgue del 4 ottobre, poi applicata dai giudici di Roma nel caso dei 12 richiedenti trattenuti in Albania, non è affatto risolto. Nemmeno aver inserito la nuova lista dei Paesi sicuri in una norma primaria, il decreto legge del 23 ottobre scorso, basta a evitare che un giudice ne valuti la legittimità in base alle prevalente normativa Ue e per questo decida di disapplicarlo.

maurizio gasparriantonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

 

Giuseppe Santalucia - presidente anm

 

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…