
GONG! SALVINI VS TAJANI, SCONTRO A TUTTO CAMPO – OGGI SI APRE A FIRENZE IL CONGRESSO DELLA LEGA MENTRE A ROMA SI CELEBRA IL CONSIGLIO NAZIONALE DI FORZA ITALIA – I DUE VICEPREMIER SONO DIVISI SU TUTTO: ARMI, DAZI, SICUREZZA – TAJANI SPINGE PER L’ESERCITO EUROPEO, SALVINI RISPONDE PICCHE (“SE LO AVESSIMO E COMANDASSE MACRON, OGGI SAREMMO SULL'ORLO DELLA GUERRA”) – SUI DAZI IL LEADER LEGHISTA VUOLE ACCORDI BILATERALI CON GLI USA, IL MINISTRO DEGLI ESTERI PUNTA SULLA DIPLOMAZIA EUROPEA - CON TAJANI CI SARÀ IL PRESIDENTE DEL PPE MANFRED WEBER MENTRE SALVINI ASPETTA IL VIDEO-COLLEGAMENTO CON MUSK, CHE IN PASSATO SFILAVA AD ATREJU, MA ORMAI È LONTANO DA FDI CHE NON VUOLE FIRMARGLI SUBITO L’ACCORDO PER STARLINK...
Federico Capurso per la Stampa - Estratti
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
Due vicepremier allo specchio, per un giorno. Immagine riflessa e dunque opposta, l'una il contrario dell'altra. Oggi Matteo Salvini inaugura a Firenze il congresso nazionale della Lega, Antonio Tajani apre a Roma il consiglio nazionale di Forza Italia.
Per la coincidenza temporale - «Davvero una coincidenza?», si chiedono i più maliziosi - saranno costretti a contendersi i riflettori, le telecamere, i titoli dei giornali.
La gara in simultanea offrirà con chiarezza il ritratto di un governo bifronte, che riesce ad essere populista, sovranista, e al tempo stesso moderato ed europeista. Come possano convivere idee così antitetiche è un mistero che si risolve nella sconvenienza per entrambi, sondaggi alla mano, di un ritorno al voto. Ma è altrettanto evidente il crescente problema, per Giorgia Meloni, di trovare una sintesi credibile (...)
Finora è stato soprattutto il leader della Lega a dover annacquare le proprie convinzioni. Lo ha fatto ieri sul decreto Sicurezza, cedendo alle modifiche chieste dal Quirinale dopo un braccio di ferro interno alla maggioranza durato 6 mesi, e allo stesso modo ha accettato una linea di politica estera che non condivide affatto: sui dazi, sul rapporto con l'amministrazione Trump e con l'Ue, sulla Difesa europea.
Per dire, Tajani oggi presenterà al Consiglio nazionale di Forza Italia una mozione da portare al congresso del Partito popolare europeo - che si terrà a fine mese a Valencia -, in cui chiede di promuovere «un'Unione europea di Difesa». Insomma, una sorta di esercito che, si legge, dovrebbe «integrare le forze militari nazionali, allineate al nuovo modello di forza della Nato, con una capacità di dispiegamento rapido di una forza permanente e immediatamente disponibile».
ARTICOLO DI POLITICO SULLE DIFFICOLTA DI GIORGIA MELONI CON SALVINI E TAJANI
Salvini, dall'altra parte, offre questa sua opinione sul tema: «Se avessimo un esercito europeo e comandasse Macron, oggi saremmo sull'orlo della guerra. Quindi, no grazie». Le cose non sono così semplici come le mette il segretario del Carroccio, già solo per il fatto che nessun leader in Europa potrebbe «comandare» sugli altri Stati membri. Ma al di là di questo, resta di fondo la dissonanza politica tra Lega e Forza Italia.
Stesso problema sui dazi.
Salvini ha fatto capire più volte di non avere alcuna fiducia nella trattativa portata avanti dall'Unione europea con l'amministrazione Trump, vorrebbe bypassare Bruxelles e lavorare a degli accordi bilaterali con Washington. Lo ribadisce al Tg1: «Il governo deve dialogare con gli Stati Uniti perché non è il momento di fare guerre commerciali. L'Europa, invece, può azzerare subito la sua burocrazia, i suoi vincoli, le sue regole, i suoi divieti, il green deal».
GIORGIA MELONI STRETTA TRA SALVINI E TAJANI SU POLITICO
In altre parole, Bruxelles si occupi d'altro. La risposta di Tajani, contenuta nella mozione che presenterà al congresso del Ppe, punta invece sulla diplomazia europea, sull'integrazione a sostegno dei settori produttivi strategici all'interno dell'Unione, «come il recente piano d'azione industriale per il settore automobilistico o il piano d'azione per l'acciaio e i metalli». Questa, per Salvini, è una voce proveniente da un pianeta lontano. Invece, a parlare è il suo alleato.
La contrapposizione salta agli occhi anche solo scorrendo la lista degli ospiti delle due manifestazioni. A Roma, tra i forzisti, ci sarà il presidente del Ppe Manfred Weber, che punta a una riconferma al congressodi Valencia, così come Tajani nel ruolo di suo vice.
PRIMA I TAJANI - MEME BY EMILIANO CARLI
A Firenze invece interverranno con dei videomessaggi gli alleati europei di Salvini, quelli che sono stati a lungo dipinti come antieuropei: Marine Le Pen e Jordan Bardella, a capo del Rassemblement National, il premier ungherese Viktor Orbán, il leader del Partito per la Libertà olandese Geert Wilders, il presidente del portoghese Chega, André Ventura, e quello dello spagnolo Vox, Santiago Abascal. Un lungo elenco di interventi, che arriveranno nella giornata di domenica, a precedere la scontata incoronazione di Salvini alla guida della Lega (per mancanza di avversari).
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SALVINI
Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti
MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI - MEME IN VERSIONE STUDIO GHIBLI
È il video-collegamento con Elon Musk il colpaccio della Lega che si raduna oggi e domani alla fortezza da Basso di Firenze. Un congresso senza suspense, perché incoronerà Matteo Salvini per la terza volta segretario in una corsa senza sfidanti: anni di sbuffi di malumore dal Nord, ma al dunque nessuno si è fatto avanti per insidiarne la leadership. E così il vicepremier può placidamente blindarsi fino al 2029 (la durata del mandato sarà allungata a 4 anni) in modo da gestire sia le liste delle Politiche del ’27 che le trattative sul Quirinale.
La conta sui vice-segretari è stata rimandata più in là: i posti saranno 4, anziché 3 come oggi, ma si sono volute evitare tensioni sulla promozione di Roberto Vannacci, che ancora non si è nemmeno tesserato ma potrebbe farlo in questo weekend, a favor di camera. L’unico voto vero sarà sui 22 membri del consiglio federale. Si sono candidati in 36, 6 per la Lombardia che punta a fare l’en plein, 6 per il Veneto, 4 dalla Calabria, che forse ha osato troppo, per il peso politico nel partito: in 3 si ritireranno. È l’unica ruggine alla vigilia di un appuntamento in cui le tensioni interne sembrano smorzate.
antonio tajani matteo salvini meme by edoardo baraldi
Ci si concentrerà su mozioni tematiche: 17 in tutto, ce n’è pure una «contro l’islamizzazione». I testi riportano posizioni spesso antitetiche alla linea ufficiale del governo. No al Rearm Eu. Sì alla trattativa bilaterale con gli Usa sui dazi. Salvini insiste sull’aumento delle pensioni, da agganciare insieme agli stipendi «al costo della vita». Un documento è incentrato sulla sicurezza e qualcuno potrebbe rilanciare l’idea di Salvini al Viminale. Un altro è sull’autonomia, tema su cui Roberto Calderoli è pronto a fare «il kamikaze» senza un’accelerazione.
giorgia meloni antonio tajani matteo salvini
Salvini, nonostante il calo di consensi rispetto al biennio d’oro 18-19, è qui per restare. Anzi, il fedelissimo Andrea Crippa già avverte: dopo il congresso, basta stecche. Tregua interna, forse vera. E almeno di facciata con gli alleati. Potrebbe mandare un video-messaggio persino Antonio Tajani, dopo le sberle mediatiche scambiate con i leghisti in questi mesi, ma chissà: in contemporanea oggi riunirà il consiglio di FI e farà votare un documento per la difesa europea, detestata dall’alleato. È possibile che appaia in video pure la premier, Giorgia Meloni.
MANFRED WEBER - PARTITO POPOLARE EUROPEO - PPE
Salvini punta forte sugli ospiti internazionali. Su Musk, atteso in video stasera o domani, e che in passato sfilava ad Atreju, ma ormai è lontano da FdI che non vuole firmargli subito l’accordo per Starlink. Mentre Salvini lo difende, pure dalla maxi-multa miliardaria minacciata dall’Ue: «Una follia».
giorgia meloni antonio tajani matteo salvini
GIORGIA MELONI MANFRED WEBER
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