michel barnier

IL NUOVO GOVERNO FRANCESE DI BARNIER È STATO CREATO A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI MACRON - IL PARTITO NEOGOLLISTA TORNA AL POTERE DOPO PIÙ DI UN DECENNIO. CON SOLI 47 DEPUTATI CONQUISTA 6 DICASTERI, TRA CUI GLI INTERNI - AL MINISTERO DELL’ECONOMIA ARRIVA 33ENNE ANTOINE ARMAND, DEPUTATO DEL PARTITO DEL PRESIDENTE FRANCESE - L’APERTURA A SINISTRA NON C’È STATA. I VARI NOMI DELLA GAUCHE CHE IL NEOPREMIER HA PROVATO A IMBARCARE HANNO RIFIUTATO - MÉLENCHON: "È IL GOVERNO DEI PERDENTI. BISOGNA SBARAZZARSI DI LORO"

Estratto dell'articolo di Anais Ginori per www.repubblica.it

https://www.repubblica.it/esteri/2024/09/21/news/governo_barnier_francia_nomi-423514041/?ref=RHLF-BG-P11-S1-T1

 

michel barnier

Il partito neogollista torna al potere dopo più di un decennio. Con soli 47 deputati conquista 6 dicasteri, tra cui quello simbolico dell’Interno. Il “primo poliziotto di Francia” è infatti Bruno Retailleau, capogruppo al Senato e rappresentante della corrente più dura del partito. La sarkozysta Rachida Dati conserva il ministero della Cultura. [...]

 

Il macronismo si presentava sette anni fa come “di destra e di sinistra”. Ormai è tutto sbilanciato su un solo lato dell’emiciclo. L’apertura a sinistra – auspicata nelle prime dichiarazioni di Barnier - non c’è stata. I vari nomi della gauche che il neopremier ha provato a imbarcare hanno tutti rifiutato. Alla fine, l’unico transfuga è Didier Migaud, ex presidente della Corte dei Conti con un passato, ormai lontano, nel partito socialista.

 

Jean-Luc Melenchon

Poche le riconferme rispetto al precedente governo, com’era inevitabile anche se il blocco centrale con circa 170 seggi resta l’azionista principale di una coalizione lontanissima dalla maggioranza assoluta all’Assemblée Nationale (289 deputati). Macron – che non ha voluto dare l’incarico alla coalizione di sinistra - riesce a conservare persone di sua fiducia alla Difesa (confermato l’attuale ministro Sébastien Lecornu) e agli Esteri dove arriva Jean-Noel Barrot, già sottosegretario all’Europa e affiliato al centrista Bayrou.

 

Al ministero dell’Economia, Bruno Le Maire aveva già annunciato l’addio, dopo una permanenza record di sette anni. In questo dicastero cruciale, che deva affrontare la partita della Legge di Bilancio, arriva il giovane (33 anni) Antoine Armand, deputato del partito di Macron. Altri ministri uscenti sono stati fatti fuori: Eric Dupond-Moretti alla Giustizia e Gérald Darmanin agli Interni. Il caso vuole che Marine Le Pen li aveva pubblicamente messi sulla sua personale lista nera, perché colpevoli di aver “offeso” gli elettori del Rassemblement National con alcune dichiarazioni.

MICHEL BARNIER

 

Con una sinistra che ha organizzato nuove manifestazioni in piazza contro l’Eliseo e minaccia di presentare una mozione di sfiducia appena aprirà il Parlamento, la leader dell’estrema destra tiene in pugno il destino del governo Barnier. Se si unisse nei voti alla gauche, l’esecutivo del nuovo premier cadrebbe.

 

Le Pen ha promesso una “non sfiducia” nella fase iniziale ma senza impegnarsi su un orizzonte preciso. Ieri, dopo l’annuncio della lista dei ministri, ha parlato di «governo transitorio», frutto di un «rimpasto» che «non rispecchia la voglia di cambiamento e alternanza dei francesi». Il suo delfino, Jordan Bardella è stato ancora più netto: “È un governo che non ha futuro”. Non sorprende il commento di Jean-Luc Mélenchon che punta addirittura a una mozione di destituzione di Macron. “È il governo dei perdenti delle legislative” ha detto il leader della France Insoumise. “Bisogna sbarazzarsi di loro il prima possibile”.

Olaf Scholz Emmanuel Macron e Pedro SanchezEMMANUEL MACRON E I BARCHINI SULLA SENNA - MEME BY EDOARDO BARALDI cerimonia inaugurale giochi parigi macron bachmacron bachemmanuel macron nuota tra le nutrie nella senna - memeJean-Luc Melenchon

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...