
LA GUERRIGLIA DEL PACIFISTA CONTE STA FACENDO ESPLODERE IL PD – IL LEADER DEL M5S HA CAPITO CHE PER CONQUISTARE VOTI A SINISTRA NON CONVIENE CONTRASTARE IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN, MA PORTARLO SUL SUO TERRENO, METTENDO A NUDO LE SPACCATURE TRA I DEM SU ARMI E PACE – MENTRE GUERINI E PINA PICIERNO ATTACCANO I GRILLINI, ANDREA ORLANDO ACCUSA “PEZZI” DEL SUO PARTITO DI “FARE UN INSISTENTE BOICOTTAGGIO DEL CAMPO LARGO”
Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
giuseppe conte manifestazione contro il riarmo foto lapresse
«Conte alla fine, prima delle elezioni, potrebbe dire “Il leader voglio farlo io”»: chissà se la «profezia» di una decina di giorni fa di Carlo Calenda resterà lettera morta o meno. Va detto, però, che il leader M5S ha cambiato passo e adesso il Pd deve adeguarsi a quel mutamento.
L’ex premier ha capito che contrastare apertamente i dem, con la loro segretaria «testardamente unitaria», portava voti non al Movimento ma al Pd. Perciò adesso ha adottato una nuova strategia e così facendo sembra aver conquistato la leadership dell’elettorato di sinistra pacifista. Nessuna ostilità verso i dem. Anzi.
Conte ha sollecitato più volte Schlein a partecipare alla manifestazione del 5 aprile e, addirittura, ha fatto mostra di non accorgersi che il Pd, mercoledì della scorsa settimana, a Strasburgo ha votato per un testo che accoglieva il piano per il riarmo e ha rinnovato quell’invito. Poi sabato è corso a salutare la delegazione dem al «suo» corteo.
[…] Quindi l’ex premier ha cambiato gioco e vuole portare il Pd sui terreni a lui più favorevoli: il pacifismo, innanzitutto. Poi sarà la volta della sicurezza e della giustizia. Senza nessuna polemica, anzi, in nome dell’unità.
giuseppe conte francesco boccia manifestazione contro il riarmo foto lapresse
Eppure la mozione dei 5 Stelle contro il riarmo, come ha sottolineato Lorenzo Guerini, «sembra fatta apposta per metterci a disagio». Così è, ma Conte pubblicamente continua a dire: «Non c’è nessun intento strumentale contro il Pd».
Fatto sta che i dem, quando la settimana prossima si voteranno le mozioni sul riarmo, diranno un ovvio si al loro testo e saranno costretti ad astenersi su tutti gli altri documenti presentati dalle forze d’opposizione per non farsi scavalcare da Conte sul pacifismo e per non dividere il partito. Morale della favola: un’astensione per la mozione 5 Stelle e una per quella di Azione che sostiene una tesi diametralmente opposta.
Del resto, anche la manifestazione del 5 aprile aveva spiazzato i dem. Andrea Orlando ammette: «Quella piazza parlava anche al nostro mondo, c’erano volti e storie che abbiamo visto tante volte alle nostre manifestazioni».
Però la risposta da dare a questo nuovo tipo di offensiva contiana non è la stessa nel Pd. Schlein continua con determinazione a occuparsi di temi concreti: ieri ha lanciato il piano casa del Pd. E prosegue la sua campagna sulla sanità e i suoi tour tra i lavoratori. Solo che adesso anche il leader del M5S insiste su quei cavalli di battaglia. E se un giorno la segretaria dem vede i lavoratori dei call center, quello dopo Conte incontra i lavoratori campani del Dema.
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Schlein evita le polemiche, anzi, continua a ripetere che alcune proposte di Pd e 5 Stelle, come quella sulla casa, siccome sono «sovrapponibili», si possono «spingere insieme». Poi dice ai dem di non litigare con il M5S,. Il suo partito, però, si divide. Orlando accusa «pezzi» del Pd di fare «un insistente boicottaggio del campo largo». Mentre Guerini è convinto che alle volte siano i 5 Stelle a «giocare» contro il Partito democratico.
E se sempre Orlando sostiene che quella dei 5 Stelle non era una manifestazione più vicina alle posizioni di Putin che alla resistenza ucraina, Pina Picierno, invece, non ha dubbi: «Nei titoli del tg del primo canale di stato russo si rivendica che in questi giorni in Italia ci sarebbe stata una ribellione contro la Ue. È la dimostrazione che è un grave errore non aver pronunciato parole chiare di condanna verso l’aggressione criminale di Putin al popolo ucraino».
Andrea orlando
giuseppe conte manifestazione contro le armi foto lapresse