infortunio infortuni ginocchio

I CALCIATORI GIOCANO TROPPO? UNA BUFALA! GIOCANO LE STESSE PARTITE DI VENT’ANNI FA. MA GUADAGNANO OLTRE IL 300% IN PIÙ - LA RICERCA DI "STANDARD FOOTBALL" (DATI ANNO PER ANNO) SMENTISCE MESI E MESI DI CHIACCHIERE. È COMPARSA PERSINO LA PAROLA SCIOPERO, COME SE SI TRATTASSE DI METALMECCANICI - IL BUON ALDO AGROPPI DISSE CHE LO STRESS POTEVA AVERLO TUTT’AL PIÙ SUO COGNATO CHE LAVORAVA ALLE ACCIAIERIE DI PIOMBINO, NON CERTO I CALCIATORI…

Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

infortuni

Una bugia ripetuta all’infinito, diventerà una verità. Non ci soffermiamo sul presunto autore della frase (che viene erroneamente attribuita Goebbels). Focalizziamoci sul contenuto e applichiamolo a quel che da tempo, con sempre maggiore insistenza, ascoltiamo nel mondo del calcio a proposito dell’usura dei giocatori. Si gioca troppo. Il fisico non regge più. Aumentano gli infortuni. È comparsa persino la parola sciopero, come se si trattasse di metalmeccanici. La parola sciopero ci ricorda quando si cominciò a parlare di stress dei calciatori. Il buon Aldo Agroppi disse che lo stress poteva averlo tutt’al più suo cognato che lavorava alle acciaierie di Piombino, non certo i calciatori.

 

rodri infortunio

Ma è vero che oggi si gioca più rispetto a vent’anni fa? È vero che i club giocano più partite di quanto avveniva dieci o venti anni fa? No. Non è vero. È invece vero che i calciatori del 2024 guadagnano il triplo rispetto ai loro colleghi di dieci e venti anni fa. A dircelo è uno studio di Standard Football che ha analizzato e messo in relazione i match giocati e gli stipendi lordi degli ultimi vent’anni dei calciatori di undici top club europei e di due top club sudamericani.

 

I top club europei sono: Real Madrid. Barcellona, Manchester City, Chelsea, Liverpool, Psg, Juventus, Manchester United, Bayern, Arsenal, Inter. Per il Sudamerica ci sono Palmeiras e Flamengo (del Brasile). Si tratta dei club che qualificandosi più spesso per le competizioni internazionali e superando in media più turni nelle coppe nazionali e internazionali, finiscono inevitabilmente per giocare più partite.

 

INFORTUNIO BREMER

I risultati sono a dir poco sorprendenti. Totalmente in controtendenza con quel che ascoltiamo da mesi. “I risultati – scrive Standard Football – rivelano una significativa disparità tra l’aumento esponenziale dei salari dei giocatori e il numero relativamente stabile di partite stagionali”. Insomma il numero delle partite è rimasto più o meno lo stesso (dipende dalle stagioni: per uno specifico club possono esserci cinque sei partite in più o cinque sei partite in meno, dipende dalle annate, dalle coppe, dai turni superati). Quel che invece ha subito uno stravolgimento sono gli stipendi dei calciatori che sono aumentati nell’ordine del 300 per cento. Come ha scritto l’altro giorno il Wall Street Journal, il calcio in Europa (almeno per alcuni) è una sorta di paradiso marxista: “il lavoro ha finito con l’avere più potere del capitale, le entrate finiscono nelle tasche di calciatori e intermediari”. Va peggio ai calciatori che giocano in Sudamerica. Lì giocano effettivamente più partite rispetto ai colleghi europei e i salari sono rimasti più o meno gli stessi.

INFORTUNIO DANI CARVAJAL

 

Di esempi possiamo farne tanti.

 

 

 

Come sono cresciuti in vent’anni i salari lordi del Manchester City mentre le partite giocate sono rimaste praticamente le stesse

 

 

La curva del salari lordi del Real Madrid dal 2004 ad oggi e la curva (che è una retta) del numero di partite giocate anno per anno

 

Nel 2003-2004 il Real Madrid ha giocato 59 partite e aveva un monte ingaggi di 98 milioni di euro. Vent’anni dopo, le partite sono scese a 55 e il monte ingaggi è salito a 326,95. Più che triplicato. Vale per tutti i club europei presi in considerazione.

 

 

Chelsea. Nel 2003-04: 59 partite, 56,56 milioni di monte ingaggi.

2023-24: 51 partite, 205 milioni di stipendi

Barcellona. 2003-04: 52 partite, 45,42 milioni di stipendi

2023-24: 53 partite, 244,21 milioni di stipendi

INFORTUNIO DUVAN ZAPATA - FOTO LAPRESSE

Liverpool. 2003-04 – 52 partite 39,21 milioni di stipendi

Vent’anni dopo, 56 partite, 181,75 milioni

 

In vent’anni il monte ingaggi del Manchester United si è quintuplicato

Nel 2003 il monte stipendi lordo era di 52,52 milioni di euro a fronte di 55 partite giocate.

Nel 2013, sempre 55 partite giocate ma il monte stipendi lordo è più che raddoppiato: 127,36 milioni di euro.

Nel 2023, le partite giocate sono scese a 52. Il monte stipendi è schizzato a 265,2 milioni di euro. Vent’anni dopo, dunque, i calciatori dello United giocano più o meno lo stesso numero di partite (persino tre in meno) ma il monte stipendi si è quintuplicato.

 

 

Nel 2004 i tre calciatori dello United più pagati erano Roy Keane, Van Nisterlooij, e Ryan Giggs.

Keane guadagnava 12,8 milioni di euro, 48 partite giocate, stipendio di 300mila euro a partita.

infortunio marc andre ter stegen - foto lapresse

Van Nisterlooj: 10,4 milioni di ingaggio, 27 partite giocate, stipendio di 380mila euro a partita.

Giggs: 9,7 milioni, 44 partite, 220mila euro a partita.

 

Guardate cosa è successo dopo vent’anni.

Casemiro: 21,7 milioni, 30 partite, 720mila euro a partita.

Rashford: 18,8 milioni, 38 partite, 490mila euro a partita

Bruno Fernandes: 17,9 milioni, 27 partite, 660mila euro a match.

 

 

(...)

 

infortunio marc andre ter stegen

Conclude Standard Football: l’analisi – scrivono gli autori della ricerca – evidenzia un drammatico aumento degli stipendi medi, in particolare tra i giocatori di medio livello, non solo tra gli atleti di punta. Questo aumento della retribuzione riflette una tendenza di mercato più ampia, in cui i club stanno investendo tantissimo nei salari dei giocatori a tutti i livelli. L’aumento dei salari non è più legato alle prestazioni, a quel che definiremmo il merito. No.

 

L’analisi indica una crescente disconnessione tra gli aumenti salariali e il contributo effettivo sul campo. Questa tendenza – prosegue Standard Football – solleva preoccupazioni per l’equilibrio competitivo nel calcio globale, in particolare per i club con minori opportunità di generare entrate. Lo studio sottolinea come l’aumento dei salari dei giocatori, a parità di partite giocate, abbia creato pressioni finanziarie che potrebbero influire sulle dinamiche competitive dello sport.

 

E anche se è vero che i club hanno aumentato il loro fatturato, è altrettanto vero che hanno aumentato i costi e negli ultimi 15 anni le prime 5 leghe al mondo registrano significative perdite aggregate e un altrettanto incremento dell’indebitamento.

 

INFORTUNIO RODRI

Quindi è vero che i club incassano di più ma è altrettanto vero che la buona parte dei maggiori introiti finisce ai calciatori i quali giocano lo stesso numero di partite. È pur vero che l’intensità di gioco è aumentata ma sono aumentate anche le rose e il numero di sostituzioni. In ultima analisi va ricordato che i calciatori sono il principale fattore di produzione dell’industria del calcio e infatti vengono ben pagati e in maniera crescente per le prestazioni che erogano in costanza di impegno. Quindi tutto va come deve. Non si capisce dove sia il problema.

infortunio rodri

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI