cinema porno

ZOZZONI, GIOITE! I CINEMA A LUCI ROSSE ESISTONO ANCORA E "TENGONO DURO" – PORNO-MEMORIES DEL GESTORE DEL “DIANA”, ANDREA TREVISANI, SALA DI UDINE DOVE VENGONO ANCORA PROIETTATI FILM HOT (E LE DONNE ENTRANO GRATIS): "TEMPO FA ABBIAMO AVUTO ANCHE UN PRETE. LA MAGGIOR PARTE DEI CLIENTI SONO ANZIANI, CHE NON SANNO TANTO SMANETTARE SU INTERNET - È CAPITATO DI TROVARE COPPIE CHE FACEVANO SESSO MENTRE GUARDAVANO IL FILM, LE ABBIAMO SBATTUTE FUORI - ANNI FA UN SIGNORE SULLA CINQUANTINA ENTRÒ IN SALA E NEL BEL MEZZO DELLA PROIEZIONE EBBE UN INFARTO..."

Estratto dell’articolo di Marco Consoli per “Il Venerdì - La Repubblica”

 

cinema a luci rosse 10

A passeggio per Udine in cerca di una pizzeria, mi imbatto nel Diana. Cinema a luci rosse. Osservo la vetrina su cui compare il poster di Pretty Anal e la scritta "Ingresso gratuito per le donne". Ma come è possibile che, nell'era di Youporn e Onlyfans, un reperto del genere possa ancora resistere? Entro.

 

«La maggior parte dei clienti sono anziani, persone che magari non sanno tanto smanettare su internet. Ogni tanto vengono rappresentanti di commercio, o gente di passaggio a Udine per lavoro» mi racconta il gestore, Andrea Trevisani, 63 anni. «Giovani effettivamente se ne vedono pochi, ogni tanto qualche coppia. Tempo fa abbiamo avuto anche un prete, uno di zona, l'ho riconosciuto anche se non è che indossava l'abito talare».

 

cinema a luci rosse 5

È un sabato sera, dentro conto sette spettatori, tutto sommato anche più di quanti ne avrei potuti trovare in una qualsiasi normalissima sala, tutti uomini, 70 euro d'incasso. Temo di vedere qualcuno che compia atti osceni, e invece è un'altra la cosa che mi colpisce. […]

 

Cerco di documentarmi. Quanti altri cinema a luci rosse in Italia hanno ascoltato l'incitamento a «tenere duro», come scherzosamente commenta un fan che, sulle recensioni online, al Diana attribuisce nientepopodimeno che 5 stelle? Una mappa aggiornata e attendibile è impossibile da fare, ma da ricerche sommarie diciamo che forse si arriva a qualche decina di sale, sparse tra piccoli centri […]

 

cinema a luci rosse 6

Il capostipite fu il Majestic, aperto nel novembre del 1977 a Milano, come si può leggere nell'imprescindibile Luce Rossa - La nascita e le prime fasi del cinema pornografico in Italia di Franco Grattarola e Andrea Napoli (Iacobelli Editore). Da quel momento i "cinema per adulti" sorgeranno come funghi, ovunque, fino ad arrivare al numero di 1.500 sale nel 1981 (28 nella sola Lombardia, un record).

cinema a luci rosse 7

 

«In realtà il Diana come cinema esiste dal 1948» racconta Trevisani «e noi lo gestiamo dal 1976, quando ancora era una normale sala di "seconda visione"» quelle in cui film, per tutti, venivano proiettati settimane dopo la première ma a prezzo ridotto. Dopo aver rischiato di chiuderlo subito, a causa del terremoto del Friuli, proprio nel ‘76, la famiglia di Trevisani sarà presto costretta a cambiare programmazione:

 

«I film di seconda visione hanno iniziato a passare in tv e quindi il cinema era vuoto. Così lo abbiamo trasformato in sala a luci rosse. All'inizio non c'erano neanche pellicole esplicite, solo commedie sexy, quelle con Alvaro Vitali, in cui il noleggiatore accanto al seno nudo di Edwige Fenech inseriva di nascosto due o tre minuti di scene pornografiche».

 

cinema a luci rosse 2

È il cosiddetto fenomeno dell'hardizzazione: per aggirare i sequestri di film, molto in voga in quegli anni, le scene di coiti e sesso orale venivano tagliate prima del visto di censura, e reinserite successivamente. Oppure aggiunte anche a casaccio in film innocui e, persino, come spiegano ancora Grattarola e Napoli, «a opere d'autore come Mica scema la ragazza! di François Truffaut».

 

cinema a luci rosse 1

Solo più tardi, aggiunge Trevisani, «sono iniziati ad arrivare i film hard dagli Stati Uniti o dal Nord Europa, e noi da allora abbiamo proiettato solo pellicole rigorosamente a luci rosse». Il successo all'inizio fu travolgente, la sala di un cinema in quegli anni era l'unico luogo dove poter vedere scene pornografiche: «Negli anni 80 c'erano due caserme a Udine, migliaia di soldati che in libera uscita venivano qui. A volte dovevamo abbassare la saracinesca perché la sala era piena, e così molti andavano al Cristallo, l'altro porno della città».

 

cinema a luci rosse 9

Gli incassi, che l'Associazione generale italiana dello spettacolo ha smesso di rilevare nel 1981, erano eccellenti: secondo Luce Rossa, I porno amori di Eva, sempre di Grattarola, dal ‘79 all'84 la Siae avrebbe incassato 700 milioni di lire (ovvero circa un milione di euro attuali).

 

Di nuovo Trevisani: «I bei tempi sono durati fino al 1990, Cicciolina e Moana con Mondiali fecero il tutto esaurito per un mese intero». Ma già prima, negli anni 80, con la diffusione del VHS prima e l'approdo del porno, a tarda notte, sulle emittenti televisive private, iniziava inesorabile il declino:

cinema a luci rosse 8

 

«A dare l'ultima mazzata furono i Dvd e la fine della leva obbligatoria (anno 2005, ndr). E poi ovviamente internet: oggi la pornografia è ovunque, mentre in quegli anni era inaccessibile, quindi suscitava curiosità. All'epoca, prima di entrare, i clienti gironzolavano davanti al cinema per evitare di farsi riconoscere. Oggi entrano senza vergogna. Pubblico prettamente maschile, ma di recente c'è stata anche una donna. Veniva da sola, per un po', poi non si è vista più».

 

Il disagio che ho provato entrando al Diana, al pensiero di dover incrociare qualche "maniaco", non è del tutto infondato. Le cronache dei giornali locali sono piene di notizie di cinema a luci rosse chiusi dalla polizia perché all'interno alcune persone venivano pizzicate a compiere, appunto, "atti osceni".

 

cinema a luci rosse 2

Succede anche qui, nel Diana? «A me qualche volta è capitato di trovare coppie di spettatori che facevano sesso mentre guardavano il film» risponde Trevisani «e non ho esitato neppure un secondo a sbatterle fuori dal cinema, proprio per evitare guai del genere – e anche perché tra i nostri clienti fissi c'erano alcuni poliziotti.

 

Qualcuno mi ha pure chiamato per sapere se potevano venire a consumare in sala, e gli ho detto di no. So per certo che alcuni non vengono da noi proprio perché certe cose non sono ammesse. Ma in generale il massimo che abbiamo dovuto fare è stato, durante gli anni d'oro, mandar via dei militari che disturbavano la proiezione, gridando o facendo scherzi».

cinema a luci rosse 1

 

Nostalgia per quegli anni d'oro dopo 40 anni di attività? «Che dirle, una volta la sala era sempre piena, oggi se entrano in trenta dobbiamo festeggiare. I film ci arrivavano in pellicola, adesso riceviamo dei file, come tutti, perché anche per noi la distribuzione si è digitalizzata». E però «va detto che i film di oggi in media son girati meglio, almeno hanno una trama e di sicuro una qualità maggiore».

 

Di sicuro sono proiettati su grande schermo. Emozioni forti, e forse non per tutti: «Molti anni fa» conclude Trevisani prima di congedarci «un signore sulla cinquantina entrò in sala e nel bel mezzo della proiezione, beh, ebbe un infarto. Noi provammo a rianimarlo, senza riuscirci. Poveretto...».

cinema a luci rosse 4

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...