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"CONOSCIAMO LA SENSIBILITÀ DI RENZI VERSO I GIORNALISTI: NE È TESTIMONIANZA L’AMICIZIA CON BIN SALMAN, CHE FECE FARE A PEZZI JAMAL KHASHOGGI" - "IL FATTO QUOTIDIANO" TRITURA MATTEONZO, CHE HA CHIESTO ALLA MELONI DI CONVOCARE UN VERTICE CON LE OPPOSIZIONI PER LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA, GIORNALISTA DETENUTA IN IRAN - A FINE MESE RENZI PARTECIPERÀ A UNA CONFERENZA (RETRIBUITA) A PANAMA: SFRUTTERÀ I CAVILLI DELLA LEGGE CHE OBBLIGA I SENATORI A NON INCASSARE COMPENSI SUPERIORI A 100 MILA EURO DA PAESI EXTRA-UE, BASTERÀ CHE I COMPENSI ARRIVINO DA ENTI CON UNA SEDE IN EUROPA...

 

RENZI, LEADER VERO E AMICO DEI GIORNALISTI

Da “Il Fatto Quotidiano”

 

bin salman renzi

“Torniamo dalle vacanze”. Un arrembante Matteo Renzi, in cerca d’attenzione come nei suoi momenti migliori, ha provato ad alzare il volume del discorso politico sul rapimento di Cecilia Sala. Cosa succede quando un grande ego incrocia un politico che non conta più nulla? Escono fuori tweet illuminanti come questo: “Chiedo alla Presidente Meloni di riunire in sua presenza i leader di maggioranza e opposizione o semplicemente i capigruppo già oggi. O al più tardi domani.

 

Siamo pronti a raggiungerla a Palazzo Chigi oggi o domani, interrompendo tutti le vacanze”. Conosciamo bene la sensibilità di Renzi nei confronti dei giornalisti: ne è testimonianza l’amicizia con bin Salman, l’uomo che fece fare a pezzi Jamal Khashoggi. Ma l’ex premier si sente ancora un trascinatore, parla come se fosse il leader delle opposizioni. E soprattutto farebbe qualsiasi cosa purché si parli ancora un po’ di lui.

matteo renzi bin salman meme

 

RENZI PARTE PER PANAMA: “NON CHIEDERÒ MAI L’OK”

Estratto dell'articolo di Lorenzo Giarelli per “Il Fatto Quotidiano”

 

Tanti cari saluti da Panama. Mittente: Matteo Renzi. Destinatari: Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e la maggioranza tutta. L’ex premier prepara valigie e cartoline, perché a fine gennaio sarà impegnato in una delle consuete conferenze in giro per il mondo, questa volta nella città di Panama, capitale dell’omonimo Stato che separa il Mar dei Caraibi dall’oceano Pacifico.

 

CECILIA SALA

Renzi sarà ospite al Foro economico Internacional America Latina y el Caribe, organizzato il 29 e 30 gennaio dalla Caf, banca di sviluppo di riferimento nel Sud e Centro America con sede a Caracas, Venezuela. Non sarà però questa la prima conferenza renziana a doversi sottoporre alla ormai nota autorizzazione preventiva del Senato imposta dalla legge di bilancio appena approvata, quella che vieta ai parlamentari compensi superiori a 100 mila euro provenienti da Paesi extra Ue, condizionando gli importi inferiori al parere della Camera di appartenenza.

 

jamal khashoggi

A quanto risulta al Fatto, la missione panamense fa parte infatti di un accordo siglato e fatturato nel 2024, dunque rientra nella normativa precedente, al pari delle varie trasferte in Arabia Saudita. Ultima delle quali, due settimane fa, per partecipare all’international Mice Summit promosso dal governo nella nuova area urbana chiamata, non senza un certo effetto scenico, Mohammed bin Salman Nonprofit City.

 

Ma non sarà soltanto la conferenza di Panama a non sottoporsi al giudizio del Senato. Nei giorni scorsi infatti Renzi ha chiarito ai suoi che non chiederà mai nessuna autorizzazione per i suoi viaggi futuri, pur ovviamente rispettando tutte le regole della nuova legge di bilancio. Che significa? Se potrà fatturare in automatico, rientrando nei casi consentiti a priori, farà fattura. Se non potrà fatturare, perché alle prese con introiti o committenti sottoposti ai vincoli della legge, allora non incasserà il compenso.

 

È lo stesso Renzi però ad aver chiarito pubblicamente che questo secondo caso, ovvero la rinuncia, riguarderà meno di un decimo degli introiti provenienti dall’estero (l’ultima dichiarazione dei redditi è da 2,3 milioni), segno che per tutto il resto l’ex premier sa già di poter approfittare dei “buchi” del provvedimento, che per esempio non prevede limitazioni per i compensi da enti con almeno una sede in Europa.

 

MATTEO RENZI A PANAMA

Comunque, secondo l’interpretazione del leader di Italia Viva, per come è scritta la norma dovrebbe essere il presidente del Senato Ignazio La Russa a dare l’ok agli incarichi extra Ue e non, come altri ritengono, la giunta per le Elezioni e le Immunità guidata da Dario Franceschini. E allora, sostiene Renzi con una battuta, “meglio non prendere soldi che farsi autorizzare da La Russa”.

 

Se così fosse, coi redditi dell’ex premier quasi invariati e nessun controllo in Senato, il leader di Iv sarebbe soltanto sfiorato da quella norma che da giorni definisce “sovietica”. La risposta sarà nelle prossime dichiarazioni patrimoniali di Renzi. Il quale, nel frattempo, ha già i biglietti aerei in mano. [...]

LAWRENZI D'ARABIA

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