1. IN CARROZZA! ALL’ARA PACIS SI CELEBRA LA PACIFICAZIONE DEL GOVERNO LETTA-ALFANO, IL FUNERALE DI MANI PULITE, E LA TUTELA DEGLI INTERESSI AD ALTA VELOCITÀ DI NTV 2. L’OCCASIONE È IL LIBRO DI MEMORIE SU LORENZO NECCI, CHE NEGLI ANNI ’90 SPINSE PER LA MODERNIZZAZIONE DELLE FERROVIE E FU IMPUTATO IN 40 PROCESSI, CHE RISULTARONO IN UNA CONDANNA. MORÌ DURANTE L’APPELLO, INVESTITO IN BICICLETTA 3. L’EX MAGISTRATO VIOLANTE: “UN INNOVATORE CHE SUBÌ UNA CAMPAGNA DI CRIMINALIZZAZIONE”. L’EX MAGISTRATO FINOCCHIARO: “SERVE UNA VISIONE PER L’ITALIA” 4. SCIARRONE, BRACCIO DESTRO DI NECCI E ORA ALLA GUIDA DEI TRENI SMONTEZEMOLATI: “BISOGNA INTITOLARGLI UNA STAZIONE”. GASPARRI È D’ACCORDO. ORMAI IL TRENINO PD-PDL-SCIOLTA CIVICA-AFFARI PRIVATI È PARTITO. E CHI LO FERMA PIÙ?

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

1. LORENZO NECCI. UN UOMO AD ALTA VELOCITÀ NEL PAESE BLOCCATO
(DIRE) - Lorenzo Necci: un uomo ad alta velocita' in un paese bloccato. Un innovatore, un manager con una 'visione', con il sogno dell'alta velocita' ferroviaria.
All'Ara Pacis il convegno organizzato dalla Fondazione Lorenzo Necci, da Roma Incontra e dall'Agenzia Dire sul libro che raccoglie tutti gli scritti del manager: 'Memento, la mia storia', delle Edizioni Magi. Tanti gli interventi di esponenti del mondo politico ed economico.

Ha aperto la figlia Alessandra che ha ricordato il padre, scomparso sette anni fa, come convinto sostenitore delle infrastrutture e che "per tutta la vita ha lottato contro la svendita del paese, concentrando l'attenzione su 4 emergenze: quella morale, istituzionale, competitiva e, appunto, infrastrutturale". Alessandra Necci racconta l'alta velocita' "di mio padre, che non voleva essere un record, ma un tassello di un sistema che comprendeva le merci, i pendolari e lo sviluppo di tutto il paese".

Gianni Letta ha sottolineato "la visione non comune di un manager che sapeva pensare in grande, vedere in anticipo e piu' in la' degli altri". Su quella rete immaginata da Necci, ricorda l'ex sottosegretario, oggi corrono i treni di Fs e Ntv.

Il presidente della commissione Lavoro al Senato, Maurizio Sacconi, ricostruendo le vicende giudiziarie di Lorenzo Necci, 42 procedimenti e solo una condanna per un episodio marginale, ha fatto un parallelo sulla recessione di oggi e i primi anni 90.
"L'Italia smette di crescere- sottolinea- per mano interna, per un trauma non assorbito che e' stato quello di Tangentopoli che ha avuto un effetto devastante sul paese e l'economia". Per il giornalista Massimo Tosti fu "una vera persecuzione giudiziaria, in otto mesi lo trasformarono da Mago Merlino ad Al Capone"

Ercole Incalza, capo della struttura tecnica di missione del ministero Infrastrutture e trasporti, ripercorre lo scetticismo dei giornali e del mondo economico di allora sul progetto dell'alta velocita'. "Dissero che era irrealizzabile, arrivarono critiche gratuite e pesanti".
Per il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, "se l'Italia e' in po' piu' moderna lo deve anche a Lorenzo Necci, la sua vita ha segnato la nostra storia contemporanea". E oggi, sottolinea la presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, Anna Finocchiaro, "non e' piu' il tempo di agire fuori da una visione, da una strategia. Per l'Italia il rilancio puo' venire dal Mezzogiorno, come primo luogo dell'Europa nel Mediterranneo".

Anche per Luciano Violante "la visione" e' fondamentale, ieri come oggi. Ma per questo serve la continuita': "Non e' possibile che chi viene dopo cambi tutto. Quando ci si alterna nei luoghi delle decisioni- spiega- bisognerebbe proseguire quello che di buono hanno fatto i propri predecessori. Sarebbe importante per lo sviluppo perche' non puo' esserci crescita senza stabilita'".

Infine Violante si e' chiesto perche' un uomo come Lorenzo Necci ha trovato "la porta chiusa" e ha subito "una campagna di criminalizzazione". Perche', prova a rispondere l'ex presidente della Camera, e' stato "un innovatore" che ha provato ad aprire e scardinare "le nicchie corporative", le quali, per mantenere il potere hanno messo in moto "meccanismi che hanno fermato l'innovazione".

Infine, la proposta di Giuseppe Sciarrone, ex collaboratore di Necci e oggi ad di Ntv: intitolargli una stazione, "glielo dobbiamo. E' assurdo che non ci sia ancora, lui e' il realizzatore dell'alta velocita'".

2. TRASPORTI. SCIARRONE (NTV): INTITOLARE A NECCI UNA STAZIONE AV
(DIRE) - "Sarebbe giusto intitolare una delle grandi stazioni dell'Alta velocita' a Lorenzo Necci". A dirlo e' Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato Ntv, nell'ambito del convegno 'Un uomo ad alta velocita' in un Paese bloccato' organizzato dalla Fondazione Necci in collaborazione con Roma Incontra.

"Lo sviluppo economico di un Paese e' legato alle infrastrutture. Il miracolo del dopoguerra e' legato all'autostrada del Sole- prosegue Sciarrone- ora per sbloccare il Paese serve l'Alta velocita'. E a Necci per questa infrastruttura gli hanno tagliato le ali con le persecuzione giudiziaria, e per 10 anni hanno impedito che le ali ricrescessero".

3. TRASPORTI. GASPARRI: GIUSTO INTITOLARE A NECCI UNA STAZIONE AV
(DIRE) - Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, intervenendo al convegno 'Un uomo ad alta velocita' in un Paese bloccato' organizzato dalla Fondazione Necci in collaborazione con Roma Incontra, ha appoggiato la proposta di Giuseppe Sciarrone di intitolare una stazione dell'alta velocita' a Lorenzo Necci. "Quando faremo un bilancio delle figure che hanno rilanciato il nostro Paese- dice Gasparri- insieme a Enrico Mattei, c'e' sicuramente anche Lorenzo Necci".

 

Romana Liuzzo Presentazione libro Necci Presentazione libro Necci Pomicino Costa e Gasparri Pellegrino Capaldo Presentazione libro Necci Pellegrino Capaldo Paolo Costa

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