“BISOGNEREBBE VALUTARE QUALCHE INTERVENTO SUI MEZZI PUBBLICI…” - L’INFETTIVOLOGO MASSIMO GALLI: “SENTO POI PARLARE DI IMMUNITÀ DI GREGGE, MA SENZA VACCINO È DEL TUTTO IMPROBABILE - IN ITALIA ABBIAMO SPRECATO IL SACRIFICIO DEL LOCKDOWN CON UN'ESTATE SCONSIDERATA. ZANGRILLO? TOCCA ESSERE CORTESI PURE CON CHI HA AVUTO TORTO, MA NON È IL SOLO: IN MOLTI QUEST' ESTATE HANNO ALLEGGERITO LA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE. LE DISCOTECHE, PER ESEMPIO, NON ANDAVANO APERTE”
Francesco Rigatelli per “la Stampa”
«Stiamo facendo una più che discreta scommessa e tra dieci giorni sapremo se l' avremo vinta oppure persa». Massimo Galli, 69 anni, professore ordinario di Malattie infettive all' Università Statale di Milano e primario al Sacco, vede il suo reparto riempirsi ogni giorno di più e arrivato a sera fa un bilancio del mese di ottobre che sta finendo.
Quando si capirà se le misure del governo sono efficaci?
«Purtroppo non prima di dieci giorni e questo è molto preoccupante. Potrebbe andare bene, ma anche male. Se la curva non si flettesse ci troveremmo in una situazione difficile da gestire, e già ora in diverse regioni non si scherza checché molti ne dicano».
Lei cosa prevede?
«Non ci sono studi su situazioni simili. Qualsiasi cosa dica sarebbe una semplice opinione.
Solo il lockdown ha funzionato, il resto è sperimentazione e scopriremo solo vivendo come andrà a finire».
massimo galli e alberto zangrillo porta a porta 1
Vuole suggerire che il lockdown sia l' unica risposta possibile?
«No, trovo sia stato giusto da parte del governo dare un segnale forte e chiaro di stare a casa il più possibile. Questa è la regola che conta per cercare di preservare scuola e lavoro e ristorare il resto, mentre mi pare che si indugi troppo sui dettagli dei decreti. Attenzione però che se Roma discute Sagunto viene conquistata».
Cosa servirebbe subito?
«Sarebbe importante, come auspicato dal penultimo Dpcm, un maggiore contributo locale. Mi sembra per esempio che la situazione di Milano sia peggiore di altre e, senza farsi trascinare dall' emotività, bisognerebbe valutare qualche intervento sui mezzi pubblici».
Regioni e comuni dovrebbero assumersi maggiori responsabilità?
«Non sono un' entusiasta dei localismi, soprattutto nei momenti di emergenza, ma un conto sono gli interventi in libertà, mentre un altro i miglioramenti e gli adattamenti su misura».
Sia sulle chiusure sia sulle riaperture?
«Sì, ma ricordiamoci che le regioni sono comunicanti e non hanno tutte lo stesso livello sanitario. Il Molise magari sta meglio, ma è molto vicino a territori preoccupanti. Anche i paesini isolati sono in una situazione particolare, però in questa fase suggerirei a tutti prudenza».
massimo galli e alberto zangrillo porta a porta 2
Se la curva scendesse poi come si terrebbero bassi i contagi?
«Non ripetendo gli errori estivi, dunque mantenendo molte prudenze e limitando alcune attività. Anche i contatti con l' estero andrebbero vigilati, perché non siamo un' isola felice separata dal mondo. Sento poi parlare di immunità di gregge, ma senza vaccino è del tutto improbabile».
Dovremmo investire di più nel tracciamento?
«Se la curva scendesse contribuirebbe a non farla risalire, così come un rinforzamento del sistema territoriale su cui si è troppo disinvestito».
notti fuorilegge di bar e discoteche
La seconda ondata era evitabile?
«Se rispondo c' è qualcuno che dice che ce l' ho con lui, ma forse invece di prendersela con me dovrebbe farsi qualche domanda».
Si riferisce al professor Zangrillo?
«Non voglio fare polemica. Tocca essere cortesi pure con chi ha avuto torto, ma non è il solo: in molti quest' estate hanno alleggerito la gravità della situazione. Le discoteche, per esempio, non andavano aperte».
Pensa che facendo tutto bene i contagi non sarebbero saliti?
«Certo, lo dimostra il fatto che altre nazioni ora sono messe peggio perché hanno deciso chiusure minori. In Italia abbiamo sprecato il sacrificio del lockdown con un' estate sconsiderata, speriamo di non ricascarci».