juric mancini friedkin de rossi ranieri

JURIC, UN UOMO SOLO ALLO SBANDO! SCARICATO DAI SENATORI (INDICATIVA LA RISSA CON MANCINI A FIRENZE CON TANTO DI BOTTIGLIETTA LANCIATA DAL TECNICO CONTRO IL DIFENSORE) IL TECNICO CROATO E’ UN "DEAD MAN WALKING" ALLA VIGILIA DELLA PARTITA COL TORINO CHE PUO’ COSTARGLI LA PANCHINA – QUEI PERACOTTARI DEI FRIEDKIN, CHE NON HANNO ANCORA TROVATO UN DIRETTORE GENERALE, PENSANO AL DUPLEX RANIERI-DE ROSSI – IL RITORNO DI DDR SAREBBE LA SOLUZIONE PIÙ GRADITA ALLA TIFOSERIA E ALLA SQUADRA. MA DA QUANDO I CALCIATORI FANNO ANCHE I DIRIGENTI? - DOMENICA L'EX CEO LINA SOULOUKOU ERA DA PERILLI A PRANZO CON LA FAMIGLIA...

Da corrieredellosport.it

 

ivan juric

Con i Friedkin gli esoneri arrivano sempre il martedì. E’ successo a gennaio con Mourinho, è successo a settembre con De Rossi. Un giorno di riflessioni poi il comunicato del mattino che chiude un rapporto. La notte quindi avrà portato consiglio nel pieno della terza crisi tecnica della Roma versione 2024. Ivan Juric ha resistito almeno 24 ore dopo l’umiliante sconfitta di Firenze e dopo la rissa con Gianluca Mancini. Ha diretto l’allenamento dopo aver analizzato con la squadra i problemi che hanno prosciugato il credito emozionale del gruppo.

 

Ma niente è stato ancora definito, non ci sono certezze. Tanto è vero che Florent Ghisolfi, il general manager, non è andato a Parigi insieme ai candidati Dovbyk e Hummels per partecipare al gala del Pallone d’Oro. E’ rimasto a Trigoria, tenendo allacciati i contatti con New York, dove i Friedkin si sono stabiliti da qualche giorno.

de rossi dan ryan friedkin

 

Roma, lo scenario tra De Rossi e Ranieri 

A New York, dove la moglie Sarah ha una casa, c’è anche Daniele De Rossi con la famiglia. Ma non risultano contatti che preludano a un bizzarro dietrofront, un mese dopo il comunicato nel quale la proprietà annunciava di averlo allontanato «per vincere trofei». Il ritorno di De Rossi sarebbe la soluzione più gradita alla squadra e alla tifoseria. Ma secondo quanto filtra non è (ancora) un’opzione, a dispetto del contratto triennale firmato solo pochi mesi fa.

ivan juric

 

La vera idea dei Friedkin, dopo un giro di consultazioni, è chiamare un altro allenatore romano e romanista: Claudio Ranieri, reduce da un biennio straordinario a Cagliari. Già ma con quale ruolo? I padroni della Roma, in particolare il presidente Dan, si sono resi conto che nell’organigramma della società manca un collante tecnico, un dirigente che abbia competenze calcistiche e il carisma per rappresentare la linea politica del club anche all’esterno.

 

Ranieri, che ha appena compiuto 73 anni, sarebbe una figura adatta e accetterebbe l’incarico operativo. Seduto in un ufficio e non in panchina. Non è da escludere che i Friedkin, ove non trovassero un allenatore credibile per la successione a Juric, gli possano anche chiedere di guidare la squadra fino a giugno, per poi trattenerlo a Trigoria in qualità di direttore tecnico. E’ presto ancora per indicare una linea definitiva, anche a causa del fuso orario che ha prolungato le riflessioni americane.

DAN FRIEDKIN

 

 

I Friedkin, con Ghisolfi, hanno studiato ogni possibilità pur di sbloccare l’impasse e non continuare lo stillicidio: immaginate cosa potrebbe succedere se la Roma dovesse battere il Torino, spinta da un moto d’orgoglio, e poi steccare nuovamente domenica a Verona. Uno stillicidio, che per una beffa del destino coincide con la settimana in cui Juric dovrebbe (in teoria, sempre) affrontare le due squadre del suo recente passato.

 

friedkin

Eppure la sequenza di tante partite ravvicinate può essere un sostegno per il tecnico croato, in sella ormai da 41 giorni e quasi mai davvero convincente, al di là dei risultati complessivamente scadenti. Cambiare tanto per cambiare, dopo l’evidente errore commesso con De Rossi, potrebbe essere controproducente. E allora, dopo un giro di consultazioni tra gli allenatori teoricamente disponibili, i Friedkin decideranno. A freddo, di martedì. Un colpo solo. 

 

 

 

JURIC VS MANCINI

Jacopo Aliprandi e Roberto Maida per il Corriere dello Sport - Estratti

juric mancini

 

 

 Lo spogliatoio della Roma è diventato un lungo cavo dell’alta tensione: basta sfiorarlo per accendere scariche elettriche. Nell’intervallo della partita di Firenze, sul risultato di 3-1, il nervosismo è esploso in una lite furibonda tra l’allenatore, Ivan Juric, e un giocatore molto influente, il fiorentino Gianluca Mancini. Prima di raccontare quello che le telecamere non hanno svelato, occorre ricordare che all’inizio del secondo tempo Mancini non è rientrato in campo, perché Juric lo ha sostituito con Baldanzi. La squadra, prima che riprendesse il gioco, si è riunita in circolo per farsi forza ma non ha comunque reagito, incassando velocemente il quarto gol del rimpianto ex, Edoardo Bove, arrendendosi senza condizioni alla superiorità della Fiorentina. 

 

 

 

de rossi ranieri

Ora però torniamo nello spogliatoio della Roma, intorno alle 21.35 di domenica sera. Alla scena hanno assistito tante persone, anche della squadra avversaria, perché Mancini era molto agitato per la situazione di caos e impotenza che si era venuta a creare nel primo tempo. Con la porta rimasta aperta, Juric è entrato e ha rimproverato Mancini per il comportamento. La risposta non si è fatta attendere e non è stata esattamente gentile. A quel punto l’allenatore avrebbe reagito scagliando all’indirizzo del “ribelle” una bottiglietta d’acqua.

 

Mancini, che ha il suo carattere, ha accettato lo scontro fino al faccia a faccia. A questo punto le versioni divergono. C’è chi giura che i due si siano scontrati anche fisicamente, prima che intervenissero altri giocatori e uomini dello staff tecnico a separarli. Da dentro invece minimizzano: discussione aspra sì, mani addosso no. Sta di fatto che Juric, davanti a tutta la squadra, è stato delegittimato da uno dei senatori. E’ un altro segnale di un feeling professionale inesistente, non solo per la nostalgia di De Rossi ma anche per la difficoltà dei giocatori di applicare i dettami indicati dal successore. 

 

 

de rossi ranieri

(…)

 

 

 

ivan juric

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO