roma brighton de rossi

“L’ALLIEVO DE ROSSI STRAVINCE LA PRIMA SFIDA COL MAESTRO DE ZERBI” – IVAN ZAZZARONI: “TUTTO IL MEGLIO DI DE ROSSI SI È VISTO NEL PRIMO TEMPO QUANDO LA ROMA HA ALTERNATO LA PRESSIONE AI RECUPERI TENENDO SEMPRE ALTO IL RITMO E METTENDO IN CAMPO LA NECESSARIA AGGRESSIVITÀ. DA QUANDO È ARRIVATO SULLA PANCHINA DELLA ROMA DDR NON HA SBAGLIATO UNA MOSSA: HA “USATO” L’ATTENZIONE E LA LIBERTÀ DI CHI SA COSA PRENDERE DA UN’ALTRA GESTIONE PER…”

Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

 

DE ROSSI ROMA BRIGHTON

Sbrighton è il titolo che ci è venuto in mente non appena la Roma ha segnato il quarto gol: l’onomatopea ci ha assistito nel momento in cui abbiamo provato a riassumere con una sola parola il senso di una partita mai nata.

 

La Roma, la Lupa, ha realmente sbranato il Brighton riuscendo ad approfittare dei suoi tanti errori difensivi e lasciandogli pochissimo spazio d’offesa: due reti nel primo tempo e altrettante nel secondo confermano una superiorità tecnica e atletica impressionante. Dybala e Lukaku, Mancini e Cristante gli autori materiali dello scempio, ma anche e soprattutto De Rossi che per qualche minuto è addirittura riuscito a far apparire a Celik i piedi di Cafu, un miracolo che nemmeno a Trevignano. 

 

DE ROSSI KOLAROV GUARDIOLA DE ZERBI

Daniele, l’allievo confesso, ha stravinto la prima sfida con De Zerbi, il maestro involontario, al quale ieri mancava la qualità di João Pedro, Mitoma, Jamie Milner e del mito dei seagulls Solly March, ma non hanno fatto difetto il coraggio, la coerenza e la spregiudicatezza che lui sintetizza di solito nella formula “princìpi di gioco”. 

 

Solo che nei princìpi di gioco di Roberto sono contemplati (anche) la difesa altissima e tanti uno contro uno difensivi e allora succede che si può prendere il primo gol su una verticalizzazione di Paredes sulla quale il difensore resta piantato come nei tornei Giovanissimi Uisp e il secondo per un errore nel controllo di Dunk al quale Big Rom ruba il pallone per andare a realizzare il ventottesimo centro personale in Europa League, il settimo stagionale. 

 

de rossi

Tutto il meglio di De Rossi si è visto nel primo tempo quando la Roma ha alternato la pressione ai recuperi tenendo sempre alto il ritmo e mettendo in campo la necessaria aggressività: Lukaku tra i più presenti e lucidi, bene anche Spinazzola e benissimo El Shaarawy che all’Olimpico regala sempre il meglio di sé.

 

Di controllo nell’intensità, la ripresa. Il terzo gol è stato un altro regalo della difesa inglese che sul lancio di El Shaarawy è salita senza curarsi di Mancini, Cristante e Pellegrini: perfetto l’intervento in estirada del difensore.

 

Subito dopo è arrivato il quarto e definitivo - di Cristante - e buonanotte (con la b minuscola) al Brighton suonato. Da quando è arrivato sulla panchina della Roma De Rossi non ha sbagliato una mossa: ha “usato” l’attenzione e la libertà di chi sa cosa prendere da un’altra gestione per esprimere al meglio la propria.

DE ROSSI ROMA BRIGHTON

 

roma brightondaniele de rossiDE ROSSIDE ROSSI

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…