osama almasri meloni nordio piantedosi

“OSAMA ALMASRI È STATO RILASCIATO SENZA PREAVVISO O CONSULTAZIONE CON LA CORTE”. L’IRA DEI GIUDICI DELLA CORTE PENALE DELL’AJA CONTRO IL GOVERNO MELONI SUL CASO DEL TORTURATORE LIBICO (ACCUSATO DI CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ) ARRESTATO, LIBERATO PER UN "VIZIO DI PROCEDURA" E RIPORTATO A CASA SUA CON UN VOLO DI STATO: “ROMA CI DEVE DELLE SPIEGAZIONI. GLI STATI MEMBRI DEVONO COOPERARE” – PERCHE’ IL GOVERNO NON HA SANATO L’ERRORE PROCEDURALE (LA MANCATA COMUNICAZIONE AL MINISTRO NORDIO PRIMA DELL’ARRESTO)? OGGI PIANTEDOSI, CHE HA FIRMATO L’ESPULSIONE, RIFERIRÀ IN PARLAMENTO - IL GENERALE E’ STATO ACCOLTO A TRIPOLI COME UN EROE…

Alessandra Ziniti per "la Repubblica" – Estratti

 

 

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

«Il signor Osama Almasri Njeem è stato rilasciato senza preavviso o consultazione con la Corte». Non nascondono la loro irritazione i giudici penali de L’Aia che, dopo la scarcerazione e il rimpatrio-lampo del comandante libico accusato di crimini contro l’umanità, chiedono spiegazioni formali al governo italiano a cui ricordano «il dovere di tutti gli Stati di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei suoi procedimenti penali».

 

Insomma, il caso del torturatore di migranti arrestato domenica a Torino dalla Digos in esecuzione di un mandato della Corte penale internazionale e liberato 48 ore dopo dai giudici della Corte d’appello di Roma per un errore procedurale non finisce affatto con la festa in piazza e i mortaretti che martedì sera a Tripoli hanno accolto il ritorno del generale Almasri riportato a casa in fretta e furia con un Falcon dei Servizi segreti italiani.

 

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

Già oggi toccherà al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha firmato il provvedimento di espulsione e rimpatrio di Almasri ritenendolo pericoloso per la sicurezza nazionale, spiegare al question time alla Camera il perché delle scelte del governo. Poi la prossima settimana arriverà l’informativa ufficiale al Parlamento. Che dovrà fare i conti con la ricostruzione, che viene fuori dalle carte dei giudici italiani e di quelli de L’Aia, dei quattro giorni in cui si è dipanata la vicenda, viziata da un errore procedurale (la mancata comunicazione al ministro Nordio prima dell’arresto) che il governo non ha ritenuto di dover sanare per assicurare alla Corte penale una figura di spicco dell ’establishment libico sospettato — ricorda la Corte — «di crimini contro l’umanità e crimini di guerra, tra cui omicidio, tortura, stupro e violenza sessuale, presumibilmente commessi in Libia da febbraio 2015».

 

giorgia meloni carlo nordio

Ecco perché il 2 ottobre il procuratore presso L’Aia chiede l’arresto di Almasri. Richiesta accolta sabato 18 gennaio, data in cui viene emesso il mandato di cattura che viene notificato a sei Stati, tra cui l’Italia. « La richiesta — chiarisce la Corte — è stata trasmessa attraverso i canali designati da ciascuno Stato». E infatti sabato 18 arriva all’ambasciata italiana nei Paesi Bassi.

 

Dunque, il governo è formalmente informato ma il relativo fascicolo non viene tempestivamente trasmesso al ministero della Giustizia dove Nordio dice di essere stato informato solo lunedì. Ad arresto ormai avvenuto. 

 

(...)

 

MATTEO PIANTEDOSI GIORGIA MELONI

Dunque — precisano a L’Aia — «la Corte inoltra una richiesta all’Interpol di emettere un Avviso Rosso». Che è quello che balza agli occhi degli uomini della questura di Torino che sabato consultano la piattaforma del servizio “Alloggiati web” che registra le presenze negli alberghi. Almasri viene fermato con tre amici di ritorno dallo stadio dove ha assistito a Juve-Milan e finisce in manette. La notizia già sabato sera mette in subbuglio Via Arenula dove nessuno sa chi sia questo libico sulla cui testa pende un alert dell’Interpol.

 

Domenica mattina l’informativa della questura di Torino alla Procura e a tutti gli uffici interessati chiarisce i contorni della vicenda, ma nessuno solleva obiezioni. Neanche il lunedì quando il procuratore generale di Roma, che ha ricevuto le carte da Torino, rilevando «l’irritualità» dell’arresto in assenza di una richiesta del ministero, scrive a Nordio chiedendo se intende proporla. Nessuna risposta e così il procuratore chiede di non convalidare l’arresto.

 

Martedì mattina la Corte presieduta da Flavio Monteleone dispone l’immediata scarcerazione di Almasri, ben prima che — alle 16 — Nordio emetta una sconcertante nota in cui comunica di star valutando «un caso complesso». Peccato che a quell’ora sia stato tutto deciso: Piantedosi ha già firmato l’espulsione e sulla pista dell’aeroporto di Torino, dalle 12.30, c’è un Falcon 900 dei Servizi che attende il libico. Alle 19.51 l’aereo decolla, meno di due ore dopo Almasri è a Tripoli, atteso da una grande festa di piazza.

Najeem Osema Al masri Habish CARLO NORDIO GIORGIA MELONI - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANONjeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoliNjeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoliNjeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?