matteo messina denaro floriana calcagno laura bonafede

“LE DONNE INTELLIGENTI NON ME LE FILO NEANCHE DI STRISCIO” – MATTEO MESSINA DENARO USAVA LE AMANTI NON SOLO PER LA LATITANZA, MA PER ACCRESCERE IL SUO EGO SMISURATO DA NARCISISTA PATOLOGICO. NEL SUO DIARIO IL BOSS SCRIVEVA: “QUANDO PARLO CON UNA DONNA SUSCITO IN LEI UNA SENSAZIONE LIQUIDA CHE LA FA TREMARE. UNA MI DISSE CHE AVEVO LA BOCCA DISEGNATA DA DIO” – E LORO? LANCIAVANO FRECCIATINE AL VETRIOLO NEI PIZZINI QUANDO CAPIVANO CHE IL BOSS STAVA DANDO PIÙ ATTENZIONI A UN’ALTRA. IL DATO SCONCERTANTE È CHE NON SI TRATTA DI IGNORANTI MA, NEL CASO DI LAURA BONAFEDE E FLORIANA CALCAGNO, DI DUE PROFESSORESSE CRESCIUTE, PERÒ, IN AMBIENTI CRIMINALI…

1 - AIUTÒ MESSINA DENARO LATITANTE IN CELLA L’ULTIMA DONNA DEL BOSS

Estratto dell'articolo di Lara Sirignano per il “Corriere della Sera”

 

matteo messina denaro durante la latitanza 2

Ha provato a giocare d’anticipo presentandosi in Procura con l’avvocato a meno di una settimana dall’arresto del suo amante: Matteo Messina Denaro. E ai pm ha raccontato una storia apparsa subito poco credibile. «Non sapevo chi fosse davvero — ha detto, evidentemente agitata —. A me si era presentato col nome di Francesco Salsi, anestesista in pensione. Abbiamo avuto una storia breve». Solo la tv — ha ripetuto più volte — le aveva svelato che l’uomo con cui si era incontrata clandestinamente era in realtà il boss più ricercato d’Italia

 

Un castello di menzogne, quello propinato ai pm da Floriana Calcagno, 40 anni, l’insegnante di matematica che per mesi ha protetto il capomafia stragista. […] accudente favoreggiatrice pronta a fare da staffetta all’amante in mezza provincia di Trapani per controllare che carabinieri e polizia non fossero in giro, a portargli soldi nel covo, a ospitarlo nella casa estiva di Tre Fontane.

floriana calcagno 1

 

Ieri l’insegnante è stata arrestata per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena dai carabinieri del Ros che, nella sua casa, hanno trovato tre Rolex, probabilmente regalo dell’ex latitante. Dalla cattura dell’ultimo stragista di Cosa nostra è la diciottesima fiancheggiatrice a finire in prigione.

 

Che la donna avesse mentito i magistrati l’hanno sospettato subito: difficile che la nipote del boss del luogo, Francesco Luppino, non sapesse la vera identità dell’amante.

 

 Con il tempo sono arrivate le prove. Incrociando i documenti trovati nel covo di Messina Denaro, che appuntava su un calendario in rosso gli incontri con la donna, con le lettere dell’altra amante, anche lei insegnante, Laura Bonafede, si è arrivati a ricostruire il ruolo che Floriana Calcagno ha avuto nella latitanza del boss. Materiale importante a cui si sono aggiunte le immagini estrapolate dalle centinaia di videocamere

floriana calcagno 2

 

[…] Una coppia qualunque che andava al ristorante in riva al mare. «Luce» l’aveva soprannominata Messina Denaro. Meno dolci erano invece i nomignoli che per indicare la donna usava Laura Bonafede: «handicap», «sbreghis» (termine siciliano che indica chi si atteggia, ndr ). Di Luce la maestra era gelosissima. Non solo perché era l’amante del suo stesso uomo, ma anche per il ruolo che la donna aveva conquistato nella protezione del latitante […]

 

2. “LE DONNE INTELLIGENTI NON ME LE FILO NEANCHE DI STRISCIO”. MESSINA DENARO BOSS NARCISO E MASCHILISTA

Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

 

«Quella ragazza fu sempre fidanzata con lo stesso ragazzo e con lo stesso si è sposata», scriveva Matteo Messina Denaro di una giovane che secondo lui era da prendere a modello. Al contrario della figlia Lorenza, che chiamava “degenerata nell’infimo”, solo perché voleva vivere la sua adolescenza in libertà, senza le pressioni delle zie e della nonna paterna. Il padrino di Castelvetrano aveva un modo becero di intendere l’universo femminile. Da vero narciso patologico e maschilista. Così scriveva nei suoi diari per la figlia: «Ad una donna intelligente fa sempre piacere che le si chieda quello che è disposta a dire. Questo tipo di donne non me le filo neanche di striscio».

laura bonafede 1

 

Eppure, le sue ultime amanti erano delle insegnanti. Ma lui aveva un modo tutto suo di considerarle. «Una volta – scriveva ancora parlando dell’ennesima amante – mi disse di essere attratta dal mio fascino selvatico». Era davvero un gran narciso. «Una mi disse: «Hai la bocca perfetta, disegnata dal dio delle labbra». E lui stesso ammetteva di essere un “presuntuoso”: «Quando parlo con una donna suscito in lei una sensazione liquida che la fa tremare. Sì sono presuntuoso, ma è comunque la realtà delle cose senza alcun dubbio».

matteo messina denaro durante la latitanza 3

Il suo narcisismo lo esprimeva anche in altro modo, segnando in modo morboso gli incontri che faceva. Su alcuni post-it segnava la data in cui aveva “dipinto”. Il suo narcisismo lo aveva portato anche ad uccidere un uomo sospettato di corteggiare la sua amante austriaca, Andrea Haslehner. […]

 

Il narcisismo patologico lo ha portato anche a violare le rigide regole di Cosa nostra. […] Le relazioni amorose che l’ex latitante ha intrattenuto con la maestra Laura Bonafede, moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile, e con la professoressa Floriana Calcagno, moglie di Paolo De Santo, legato al sottobosco mafioso, sono un caso di non poco conto all’interno della galassia di Cosa nostra.

matteo messina denaro durante la latitanza con floriana calcagno

 

Nel codice mafioso, ritrovato fra i pizzini del boss Salvatore Lo Piccolo, era addirittura al secondo posto fra i “Divieti e i doveri”: «Non si guardano mogli di amici nostri».

 

[…] è certo che anche lui viveva la relazione con Laura Bonafede con un certo disagio, addirittura provava a nasconderla. E lei l’aveva capito, ecco perché scriveva in un pizzino: «Una volta, al limoneto, mi dicesti che al ritorno di Uomo e, successivamente, di Bamby la nostra Amicizia si interrompeva». “Uomo” è probabilmente il padre della donna, lo storico capomafia di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, un altro devoto della famiglia Messina Denaro. “Bamby” è invece probabilmente il marito della maestra, chissà perché quel riferimento al celebre cerbiatto. […]

matteo messina denaro durante la latitanza 1

 

3 - LA PASSIONE DEL PADRINO PER LE PROF

Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per “la Repubblica”

 

Due donne. Due cattedre. Due vite dedicate a insegnare a scuola la grammatica delle regole, mentre fuori dall’aula recitavano a memoria il codice della mafia imposto da Matteo Messina Denaro. Il boss si considerava irresistibile. Era un narcisista, convinto che ogni donna fosse portata a innamorarsi di lui con la stessa cieca adorazione con cui lui si ammirava.

 

[…] Alle professoresse u Siccu sembrava essere appassionato, e loro ricambiavano aiutandolo, nascondendolo, coprendolo e proteggendolo. Le ultime “amiche” arrestate facevano lezioni in due scuole del trapanese. Nel territorio del padrino ricercato.

 

laura bonafede matteo messina denaro

Quando nei suoi appunti scriveva delle “sue” donne, Messina Denaro non raccontava mai di passioni, di calore, al contrario era sempre freddo e misurato, ci teneva a far vedere di avere comunque la situazione sotto controllo. Le amanti, in definitiva, per u Siccu non erano altro che una frazione del piccolo esercito al femminile che gli ha permesso di creare la sua nera leggenda.

 

Il boss si era costruito un’immagine seduttiva, potente, quasi messianica. Non chiedeva amore, pretendeva devozione e venerazione. E la otteneva da queste donne che non sono ignoranti, né intimidite. Sono donne consapevoli, ma spesso cresciute dentro famiglie mafiose, abituate a vedere il crimine come normalità, il potere come onore, e il silenzio come virtù. Istruite e laureate, diventate insegnanti, sembravano essersi emancipate dall’ambiente mafioso in cui erano cresciute.

 

floriana calcagno 3

Entrambe figlie o parenti di uomini d’onore. Questo non le rende automaticamente colpevoli, certo. Ma suggerisce un filo rosso culturale che la laurea non ha reciso.

 

E qui il cortocircuito diventa evidente: un’insegnante che insegna le regole e poi le infrange per lealtà verso un boss latitante.

 

La vera tragedia è questa. La scuola è l’unica istituzione che può rompere il ciclo mafioso, ma non è immune.

[…]

Non è detto che insegni i “valori mafiosi”. Ma con il suo esempio, silenzioso e ambiguo, mina la credibilità della scuola come presidio di legalità. I ragazzi lo sentono, lo percepiscono. A volte lo scoprono. E imparano che si può vivere a cavallo tra due mondi senza pagare subito il prezzo.

 

[…]

matteo messina denaro 3matteo messina denaro 6laura bonafede 1LAURA BONAFEDE E MATTEO MESSINA DENARO AL SUPERMERCATO A CAMPOBELLO DI MAZARAlaura bonafede 2laura bonafede 3laura bonafede 4matteo messina denaro 8laura bonafede matteo messina denaro 4matteo messina denaro 7

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…