“NON AVRA’ PIU’ RAPPORTI CON NOI” - LA LEGA ESPELLE IGOR BOSONIN, UNO DEI QUATTRO FASCISTELLI INDAGATI PER L’AGGRESSIONE AL GIORNALISTA DE LA STAMPA ANDREA JOLY - NEL 2018 IL 46ENNE SI CANDIDO’ COME SINDACO (PER CASAPOUND) A IVREA. POI PASSÒ AL CARROCCIO – DAL QUARTIER GENERALE LEGHISTA SPIEGANO: “È UN TESSERATO DEL CARROCCIO MA COME SOSTENITORE E NON COME MILITANTE. AVEVA FATTO DOMANDA PER DIVENTARLO, MA A QUESTO PUNTO LA RICHIESTA NON VERRÀ NEANCHE VAGLIATA. IL 4 APRILE PERÒ DEFINIVANO BOSONIN "UN MILITANTE DI CUI LA LEGA DI IVREA È ORGOGLIOSA”
Luca Monaco per la Repubblica - Estratti
Non sono più giovanissimi. Hanno quasi tutti moglie e figli da mantenere, ma non hanno perso la passione per la strada e per il duce. La voglia di sentirsi «scudo e spada dell’Italia». Solo nel chiuso di una sezione, però. Al massimo nelle sue adiacenze.
Ambigui, ma violenti come solo i neofascisti sanno essere, adesso gli aggressori del cronista della Stampa Andrea Joly, tutti militanti di CasaPound (Cpi), alcuni con vecchi precedenti solo di polizia per rissa, hanno un nome e un cognome. Sono i due torinesi Euclide Rigato, 45 anni, e Maurizio Galiano, 53 anni, meglio conosciuto col soprannome di “Maurizione”. Le loro generalità sono annotate sugli atti che la polizia ha inviato in procura.
Rigato, tassista di Beinasco, nel Torinese, e Galiano tecnico per le ferrovie a Porta Nuova, dovranno rispondere di violenza privata e lesioni aggravate dai futili motivi, per aver agito in molti contro uno.
I due sono indagati dal pm Paolo Scafi insieme a Igor Bosonin, 46 anni, nativo di Donnas (Aosta), ex capo delle tartarughe frecciate in Valle d’Aosta e trapiantato a Ivrea, una delle città più importanti del Piemonte, dove il tecnico industriale aveva corso da sindaco con la casacca di Cpi nel 2018, prima di trasmigrare tra le file della Lega. Con la benedizione del deputato Alessandro Giglio Vigna che ieri sera l’ha espulso dal partito, Bosonin alle ultime amministrative si era candidato come capolista della Lega, ed era stato il più votato dei suoi, senza riuscire a entrare in consiglio.
(...) E poi, nella pancia del partito guidato da Matteo Salvini, l’uomo che amava farsi fotografare allo stadio con i giubbini della Pivert, il marchio riconducibile a CasaPound, la militanza estremista non scandalizza.
maurizio galiano e igor bosonin
Prendete il deputato Giglio Vigna. Dopo aver scoperto che Bosonin è indagato afferma: «È un tesserato della Lega, ma come sostenitore e non come militante (il partito prevede infatti un doppio grado di tesseramento, ndr ) ». Poi aggiunge: «Aveva però fatto domanda per diventarlo, ma a questo punto la richiesta non verrà neanche vagliata ». Il 4 aprile diceva diversamente: «Bosonin è un militante di cui la Lega di Ivrea è orgogliosa». Eppure anche allora non era un mistero che Bosonin militasse in CasaPound, che suonasse la batteria nella band “Ribelli d’Indastria” del capo torinese di Cpi Marco Racca. Tutto questo non disturbava. Finché non si sono accaniti in branco contro Joly.
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