IL ''GOVERNO COESO'' DELLA MELONI SEMPRE PIU' ALLA DERIVA - LA LEGA FERMA AL CASELLO LA LEGGE SULLA CONCORRENZA (UNA DELLE RICHIESTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA) - A CHIEDERE E OTTENERE IL RINVIO È STATO MATTEO SALVINI CONTRARIO A UNA RIFORMA “SPEZZATINO” DELLE CONCESSIONI AUTOSTRADALI – IN BALLO LA SETTIMA RATA DEL PNRR: LA RIFORMA DELLE CONCESSIONI FIGURA TRA I 69 OBIETTIVI DA PORTARE A TRAGUARDO ENTRO IL 31 DICEMBRE (E A SETTEMBRE IL GOVERNO DUCIONI DOVRA' AFFRONTARE LA LEGGE DI BILANCIO E LA RATIFICA DEL MES)
Giuseppe Colombo per repubblica.it - Estratti
Concorrenza lenta. Così lenta che il disegno di legge annuale non sarà oggi pomeriggio sul tavolo dei Consiglio dei ministri, come il governo aveva programmato. A chiedere e ottenere il rinvio, spiegano fonti della Lega, è stato Matteo Salvini, contrario a una riforma “spezzatino” delle concessioni autostradali. Il provvedimento è rinviato a data di destinarsi. E non è detto che riesca ad essere approvato prima della pausa estiva: al momento, infatti, Palazzo Chigi ha messo in conto solo altre due riunioni del Cdm, il 26 luglio e il 7 agosto.
Il segnale del rinvio si affaccia al mattino, quando sul tavolo dei tecnici del pre-Consiglio non arriva il testo del disegno di legge. Al ministero delle Imprese, che ha il compito di coordinare le norme, si rimanda a “criticità sulle autostrade”. Il capitolo compete a Salvini, ministro titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti. È lui che chiede di prendere tempo per provare a chiudere positivamente le interlocuzioni in corso con Bruxelles. E arrivare così a una riforma organica delle concessioni autostradali, come auspica da tempo. “L’obiettivo – sottolineano le stesse fonti - è evitare un aumento dei pedaggi”.
MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI
La norma al centro dei rilievi della Commissione europea è la cosiddetta “spalma-lavori”.
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Di fronte ai rilievi, Salvini decide di tirare dritto: non intende ridimensionare la riforma delle concessioni. Per questo il rinvio del Cdm.
L’alternativa sarebbe stata l’approvazione di un pacchetto ultra leggero, limitato allo stop dei rinnovi automatici per le concessioni, un obbligo prescritto dal Pnrr. Questo e altri impegni, infatti, figurano tra i 69 obiettivi da portare a traguardo entro il 31 dicembre per richiedere la settima rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Intanto il rilancio leghista ferma l’intero provvedimento. Un disegno di legge al ribasso perché il governo non ha messo in programma interventi su spiagge, ferrovie e commercio. Concorrenza lenta. Anzi lentissima.
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