marina pier silvio piersilvio berlusconi antonio tajani latizia moratti mediaset forza italia

DAGOREPORT! - FORZA ITALIA, SI CAMBIA MUSICA: LETIZIA MORATTI RITORNA PREPOTENTEMENTE IN FORZA ITALIA MA NON NEL RUOLO DI COMPARSA: PER IMPRIMERE UNA SVOLTA MODERATA AL PARTITO DEL FU CAVALIERE, PIER SILVIO E MARINA HANNO SCELTO UN POLITICO DISTANTE 'ANNI DUCE' DALLA DESTRA DEI FEZ-ZOLARI, UNA CHE NON MANCA MAI DI RICORDARE IL PADRE PARTIGIANO, TANT'È CHE ALLE REGIONALI IN LOMBARDIA SCESE IN CAMPO, E FU SCONFITTA, DA MELONI-SALVINI - L'ADDIO ALL'ERA POLITICA DI SILVIO BERLUSCONI E' GIÀ INIZIATO A MEDIASET CON LO SBARCO DELLA BERLINGUER. SI È AVUTA ULTERIORE PROVA DEL CAMBIO DI STRATEGIA DI PIER SILVIO CON LA MIELOSA PROFFERTA DI ASSUNZIONE RIVOLTA PUBBLICAMENTE A FABIO FAZIO, SBARCATO NON A CASO SU CANALE5 COME CONDUTTORE DELLO SPECIALE IN MEMORIA DI MAURIZIO COSTANZO - IL NUOVO BISCIONE SECONDO IL BERLUSCONINO: MENO TRALLALA' PER CASALINGHE E PIU' PROGRAMMI INTELLETTUALMENTE VIVACI. I TALK DI RETE4? CALMA. FINCHE' C'E' CONFALONIERI... - VIDEO

 

 

DAGOREPORT

letizia moratti antonio tajani

L’intervista con cui Letizia Moratti annuncia il suo impegno con Forza Italia ha molto colpito gli attenti osservatori delle vicende berlusconiane. L’ex sindaca di Milano sbarca nel partito fondato dal Cav non certo per fare la comparsa o la bella statuina: avrà potere e possibilità di influenzare l’azione politica.

 

Altro segnale. “Mestizia” non è certamente un profilo politico di destra, è lontana "anni duce" dai Fez-zolari di Colle Oppio, tanto è vero che alle ultime elezioni regionali in Lombardia è scesa in campo, sostenuta dal Terzo Polo, contro la destra di Meloni e Salvini.

 

Ancora, l'antifascismo. Lady Moratti non ha mai mancato di ricordare il padre partigiano, il suo impegno civile con San Patrignano e l’intervista che la consacra nuovo astro di Forza Italia non l’ha certo rilasciata al “Corriere della Sera” filo-meloniano né all’antipatizzante “Repubblica”, ma ha scelto una via di mezzo, cioè “La Stampa” di Andrea Malaguti.

 

pier silvio berlusconi in collegamento con la serata ricordo per maurizio costanzo 1

La “moderazione” sarà probabilmente al centro della sua avventura: un baluardo da opporre a certi estremismi di Salvini e ad altre sbandate del trio Scurti-Fazzolari-Meloni. Aver coinvolto Letizia Moratti nel partito è la dimostrazione che Pier Silvio e Marina Berlusconi vogliono imprimere un cambiamento concreto, evidente, per rendere il giocattolino sempre meno supino a Fratelli d’Italia.

 

fabio fazio maria de filippi 1

L’arrivo di Brichetto Arnaboldi non ha trovato la resistenza del merluzzone con origini ciociare, Antonio Tajani. Dovendo tutto a Silvio Berlusconi, e avendo ottenuto dalla politico più di quanto il suo carisma floscio avrebbe lasciato immaginare, l’ex monarchico si fa concavo e convesso per rispettare la volontà dei figli del Cav.

 

Giunto a 70 anni, Tajani deve solo correre al più vicino santuario e ringraziare tutti i santi per i tanti miracoli che hanno costellato la sua carriera: ha ricoperto il ruolo di ex presidente dell’Europarlamento, poi di commissario UE, e adesso ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio. Mejo stare buoni e tranquilli e qualche poltrona spunterà anche domani.

 

STEFANO BENIGNI SILVIO BERLUSCONI

Per questo non si opporrà al nuovo progetto di Forza Italia tendenza Moratti-Berlusconini.

L’idea del trio è dare una nuova identità e un profilo più marcato, in chiave centrista-popolare, al partito. Anche la scelta dei quattro vicesegretari, che dovranno coadiuvare Tajani, risponde a una strategia più ampia di riorganizzazione.

 

I “fab four” prescelti sono Alberto Cirio, in quota Nord, Roberto Occhiuto in quota Sud (la Calabria è un feudo azzurro e proprio Occhiuto, vicino a Tajani, potrebbe essere il dibattuto “vicario”), Deborah Bergamini, in quota Roma (dovrebbe raccogliere l’eredità diplomatica di Gianni Letta) e infine il “golden boy” Stefano Benigni, in quota “giovani”, in quota Marta Fascina, con l’imprimatur del mondo siciliano (Dell’Utri).

 

marta fascina - eredità berlusconi - meme

Il governatore della Sicilia, Renato Schifani, avrebbe voluto essere tra i vice, ma, dimostrando una certa ingordigia, sembra non ricordare come sia diventato presidente della Regione: per consegnargliela, Berlusconi convinse Giorgia Meloni a immolare l’incolpevole Musumeci, che avrebbe ottenuto facilmente un secondo mandato, e invece ha dovuto levare le tende da Palermo per far posto all’ex presidente del Senato.

 

Nell’intervista alla “Stampa”, Letizia Moratti manda un avvertimento anche alla “vedova inconsolabile”, Marta Fascina: la sprona a impegnarsi di più in politica, e dunque a sloggiare da Arcore, per tornare finalmente a Roma, tra gli scranni di Montecitorio. A tal proposito, la giovane deputata dovrà iniziare a pagare di tasca proprio le due segretarie che ha a disposizione, visto che Forza Italia non intende più provvedere all’incombenza.

 

letizia moratti antonio tajani

La strategia della moderazione, che Pier Silvio e Marina vogliono imprimere a Forza Italia attraverso Letizia Moratti, è già in corso a Mediaset: l’ennesima conferma di questa tendenza è la mielosa profferta di “Pierdudi” a Fabio Fazio, con cui gli ha spalancato le porte del Biscione nel prossimo futuro.

 

La scelta di affidare a Fabiolo, tanto caro al Pd tendenza Veltroni, la conduzione dello speciale per ricordare Maurizio Costanzo, è il chiaro segnale di un cambio di strategia: Fazio non è mai stato molto vicino a Costanzo, che non lo considerava, a differenza di altri talenti da lui scovati e allevati, una sua “creatura”. Il conduttore savonese, inoltre, non ha mai nascosto le proprie simpatie politiche, che non solo non si sono mai incrociate con l’epopea del Cav, ma che lo hanno trasformato in uno dei televolti più detestati dal centrodestra.

 

pier silvio marina berlusconi

Pier Silvio non vuole che Mediaset sia ancora una tv per casalinghe, ma immagina un polo editoriale intellettualmente più vivace, motivo che lo ha spinto a ingaggiare le “sinistrelle” Bianca Berlinguer e Myrta Merlino, e a congedare la Regina del trash, Barbara D’Urso, tanto cara a Babbo Silvio.

 

Non è, probabilmente, una scelta solo editoriale. A muovere “Pier Dudi” c’è, da un lato, l’esigenza di rendere più pluraliste le sue reti (una televisione al servizio di Forza Italia fa meno ascolti e rende meno).

 

Dall’altro, emergono profili personali quasi freudiani: Pier Silvio vuole dimostrare la sua autonomia di giudizio nella gestione dell’azienda. Per questo, pur ricordando sempre e con toni amorevoli il padre, non perde occasione per discostarsi dalle sue scelte. Vuole rendere evidente la diversità della sua guida.

 

Una discontinuità editoriale nella continuità affettiva, utile ad affermare la sua leadership, che ha tra i piedi un unico ostacolo: il presidente del Biscione, Fedele Confalonieri, ieri leghista oggi oggi trafitto dal melonismo senza limitismo. E finché c'è l'antico compagno di avventure del Cavaliere,  Pier Silvio sa che deve solo pazientare: i vari talk di Rete4 che fanno capo a Mauro Crippa, con i vari Porro, Del Debbio, Sallusti non potrà metterci mano. La Famiglia deve sempre portare rispetto verso chi ha contribuito alla grandezza dell'Impero del Biscione.

 

letizia moratti e silvio berlusconi nel 2002

“CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI SOSTERREMO FORZA ITALIA”

Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “La Stampa”

 

«Il Partito Popolare europeo è l'unico argine al sovranismo da una parte e alle derive anti-industriali dall'altra». A tre giorni dal congresso di Forza Italia Letizia Moratti […] spiega le ragioni che l'hanno spinta a rientrare nel partito (dopo la candidatura con una lista civica sostenuta dal Terzo Polo alle Regionali lombarde). E perché ha scelto di spendersi in prima persona, accanto al ministro degli Esteri e segretario in pectore Antonio Tajani […]: «Sto dando il mio contributo, anche economico, ma la famiglia Berlusconi continuerà a sostenere il partito pur senza avere ruoli diretti».

 

ANTONIO TAJANI PIANGE AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI

Dottoressa Moratti, cosa l'ha convinta del progetto di Tajani?

«Sono mesi fondamentali per l'Europa. Ho deciso di rientrare in Forza Italia perché rappresenta, nel nostro Paese, il Partito popolare europeo.  […] Il Ppe è da un lato un argine a populismi e sovranismi, dall'altro un partito che, pur nel rispetto della necessaria transizione energetica, non ha quelle derive anti-industriali che il Partito socialista e Renew Europe hanno dimostrato nell'attuale legislatura».

 

Nelle scorse settimane ha incontrato i figli di Berlusconi e Fedele Confalonieri. Che riflessioni avete fatto sul futuro di Forza Italia?

LETIZIA MORATTI AL SEGGIO PER LE REGIONALI DELLA LOMBARDIA

«La mia percezione è quella di una famiglia che ha sostenuto e continuerà a sostenere Forza Italia nello spirito del fondatore, ma senza ruoli diretti. Poi non so se le cose, in futuro, potranno cambiare».

 

Cosa farà Marta Fascina, l'ultima compagna di Berlusconi?

«Ha già un ruolo perché è parlamentare e in quanto tale interagisce con il partito e può portare avanti delle istanze».

 

Qualcuno sostiene che la sua sia una «Opa non ostile» su Forza Italia. È pronta a fare la sua parte anche sotto il profilo economico?

L'EREDITA DI BERLUSCONI - MEME BY EMILIANO CARLI

«La volontà del segretario, che io condivido, è quella di avere un partito che si allarga.

E che, allargandosi, aumenti anche le sue capacità finanziarie. In circa due mesi abbiamo fatto più di 100 mila tessere nuove, che significano comunque anche introiti. Detto questo, anch'io ho deciso di contribuire attraverso un versamento volontario».

 

Al congresso verrà formalizzata la nuova governance del partito: il ministro Tajani segretario e quattro vice. Avrà un ruolo nuovo anche lei?

letizia moratti funerali silvio berlusconi

«Io sono e resto presidente della Consulta, un ruolo di valore dato che la Consulta è un organo statutario. Sono anche certa che l'intenzione del segretario sia quella di valorizzare il lavoro nostro».

 

[…] A giugno ci sono le elezioni europee e già si parla di sorpassare la Lega. Se Tajani insistesse sarebbe pronta a candidarsi?

«Devo dire che diversi mondi, ovviamente a partire dal partito, me lo stanno chiedendo. Però adesso è prematuro. Siamo alla vigilia di un importante congresso ed è giusto concentrarsi su questo».

 

Se dopo il voto di giugno ci fosse un rimpasto e le proponessero un incarico ministeriale ci penserebbe?

«Ho detto che mi sembra prematuro parlare di Europee, figuriamoci di un eventuale rimpasto che non mi pare in modo più assoluto all'orizzonte. Per quanto mi riguarda io sono a disposizione del partito».

TAJANI e il nome di berlusconi nel simbolo di forza italiaLETIZIA MORATTI - MEME BY VUKIC

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…