lufthansa

CI SONO AIUTI E AIUTI – LO STATO TEDESCO HA VENDUTO L’ULTIMA QUOTA DI LUFTHANSA, CHE AVEVA COMPRATO NEL 2020 PER SALVARE LA COMPAGNIA, E CI HA PURE GUADAGNATO 764 MILIONI! – NOI ITALIANI INVECE ABBIAMO SPESO INUTILMENTE 13 MILIARDI NELL'ALITALIA IN 47 ANNI. E NON CI ABBIAMO RICAVATO NIENTE...

Paolo Stefanato per “il Giornale”

 

lufthansa

Strane asimmetrie. Il Germania lo Stato tedesco esce dal capitale di Lufthansa, che torna a essere completamente privata, e per giunta ci guadagna. In Italia il governo ha creato Ita sulle ceneri di Alitalia, la sta finanziando con cifre a nove zeri e ora, costretta dall'Ue a privatizzarla, cede solo il 50% più un'azione e mantiene poteri strategici e di veto facendo pensare a una privatizzazione mutilata.

 

CARSTEN SPOHR - CEO LUFTHANSA

La notizia, che già era nell'aria, è che lo Stato tedesco ha venduto l'ultima quota ancora in suo possesso del capitale di Lufthansa: nell'estate del 2020 aveva acquistato il 20% delle azioni per sostenere la compagnia di fronte alle difficoltà provocate dal Covid.

 

In quell'occasione il governo federale aveva investito 306 milioni di euro impegnandosi a vendere la partecipazione entro ottobre 2023. Altri prestiti e finanziamenti erano già stati restituiti nel novembre 2021, anch' essi in anticipo; ora le 74,4 milioni di azioni cedute a 6,11 euro, pari al 9,92% del capitale, hanno portato il ricavo totale dello Stato a 1,07 miliardi: una semplice sottrazione (1,07 miliardi meno 306 milioni) permette di evidenziare la plusvalenza realizzata da Berlino nell'operazione 764 milioni di euro.

CARSTEN SPOHR - CEO LUFTHANSA 1

 

Un esempio virtuoso, insomma, che ha permesso alla compagnia grazie a una buona gestione, di risollevarsi dalla crisi più devastante della sua storia e al contribuente - esplicitamente ringraziato ieri dal ceo della società, Carsten Spohr - di guadagnarci: ha dell'incredibile.

 

Intanto in Italia Ita, creata dal governo dopo il fallimento di Alitalia con un percorso definito dalla Commissione europea, si trova a misurarsi con tutte le difficoltà di una start-up e con l'obbligo di diventare privata entro l'anno: altrimenti il denaro che il governo italiano è stato autorizzato a investire (in tutto 1,35 miliardi di cui 720 milioni già versati) verrà considerato aiuto di Stato.

 

CARSTEN SPOHR - CEO LUFTHANSA

Ma la cultura economica italiana, soprattutto quella più influenzata dalla politica, è diversa da quella tedesca: là per privatizzare si vende tutto mentre qui per privatizzare si vende la metà più un'azione così lo Stato le cui azioni non si contano ma si pesano continua a indirizzare le scelte, dando all'operazione le sembianze di una via di mezzo, di una decisione ibrida presa per barcamenarsi tra le segreterie dei partiti.

 

Anche la scelta, non ancora definitiva, di un fondo finanziario come acquirente mostra quasi una volontà di non confrontarsi con una major del settore (ricordiamo che il ruolo di Air France-Klm e di Delta insieme a Certares è puramete commerciale).

aereo lufthansa

Lufthansa proprio quella che ha fatto guadagnare i contribuenti tedeschi aveva avanzato una sua proposta insieme al colosso dello shipping Msc ma non è stata preferita nonostante il suo piano industriale apparisse solido e affidabile.

 

Lufthansa sciopero

Da osservare che il governo tedesco avrebbe ceduto la sua quota secondo da fonti tedesche tra gli altri a Klaus-Michael Kuene, l'uomo più ricco di Germania (33,4 miliardi di patrimonio), salito così al 17,5%, anch' egli imprenditore nel settore trasporti, esattamente come Gianluigi Aponte di Msc.

piloti lufthansa

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…