proteste francia macron le pen

MAL DI FRANCIA! - APERTI I SEGGI PER IL SECONDO TURNO DELLE ELEZIONI POLITICHE, MA IL PAESE SI BLINDA: TRENTAMILA AGENTI SONO STATI DISPIEGATI PER PREVENIRE GLI SCONTRI DOPO L'USCITA DEGLI EXIT POLL ALLE 20 - SECONDO I SONDAGGI L'ESTREMA DESTRA DI MARINE LE PEN È LONTANA DALLA MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI SEGGI - IL TIMORE È CHE A PARIGI, IN SERATA, AI GRUPPI DI BLACK BLOC POSSANO UNIRSI BANDE IN ARRIVO DALLE BANLIEUE PER DAR VITA AD UNA GUERRIGLIA CON LA POLIZIA...

Estratto dell'articolo di A.Gi. per "La Repubblica"

 

MARINE LE PEN - JORDAN BARDELLA - EMMANUEL MACRON - MEME BY EDOARDO BARALDI

Francia sotto alta tensione per i risultati delle elezioni politiche attesi questa sera. Il governo ha schierato 30mila agenti per prevenire ed arginare ogni disordine. Gli ultimi rolling degli istituti di sondaggi danno l'estrema destra ancora in calo: 170-210 seggi secondo Ifop e 175-205 secondo Ipsos, per una maggioranza assoluta fissata a 289 deputati. L'alleanza delle sinistre sarebbe tra 155 e 185 seggi secondo Ifop, 145 e 175 secondo Ipsos.

 

A seguire il blocco centrale di Ensemble (120-150 seggi secondo Ifop, 118-148 secondo Ipsos). Sulla carta, i patti di desistenza tra centristi e sinistra sembrano aver funzionato per fermare il Rassemblement National. Il partito di Marine Le Pen — che ha ribadito in un'intervista alla Cnn la sua volontà di non inviare armi per colpire il territorio russo e truppe francesi all'Ucraina — è inciampato in una serie di gaffe su candidati impresentabili, dimostrando di non essere affatto «pronto» come invece rivendicava.

marine le pen emmanuel macron

 

Sull'esito finale del voto pesa l'incognita dell'astensione di elettori orfani dei loro candidati e che potrebbero non aderire al «fronte repubblicano», ovvero votare esponenti di altri schieramenti per fermare l'estrema destra. Incerta anche un'eventuale contro-mobilitazione di elettori del Rn davanti al rischio di una «vittoria rubata» come ha cominciato a martellare Le Pen. [...]

 

I risultati del ballottaggio che appariranno alle 20 con i primi exit poll sembrano dover preludere a scontri di piazza in Francia, dove nelle città serpeggia la paura nonostante l'inedito dispiego di uomini e mezzi annunciato dal ministro dell'Interno, Gérald Darmanin.

 

ELEZIONI FRANCESI VISTE DA GIANNELLI

Nella capitale, prima di abbassare le saracinesche per la domenica elettorale, i negozi hanno blindato le loro vetrine con l'aiuto di apposite ditte che forniscono lastre di metallo su misura. Nella zona fra place de la République e Bastille, dove si attendono eventuali raduni o manifestazioni, i distributori bancomat sono inaccessibili o in qualche caso sono stati addirittura smontati.

 

Il timore è che, in serata, ai gruppi di black bloc possano unirsi bande in arrivo dalle banlieue per dar vita ad una guerriglia con la polizia e i gendarmi. Giorno dopo giorno, la campagna express — venti giorni per il primo turno, solo sette per il ballottaggio — è stata costellata di aggressioni, minacce, violenze.

 

Sono stati 51 i candidati o i semplici militanti aggrediti mentre distribuivano volantini o affiggevano manifesti. Darmanin ha ricordato che la minaccia terroristica, anche per l'imminenza delle Olimpiadi, è «estrema» in tutto il Paese.

 

GERALD DARMANIN EMMANUEL MACRON

E la chiusura della campagna è stata all'insegna di una polemica tra il premier Gabriel Attal e il Journal du Dimanche. Prima che scattasse il silenzio elettorale, la testata del gruppo di Vincent Bolloré ha infatti sostenuto che il governo stava per sospendere la controversa legge sull'immigrazione. Un modo, secondo il Jdd, per favorire un dialogo tra i macronisti e la sinistra in vista di una possibile coalizione dopo il voto. «Fake news», ha tuonato Attal, denunciando «metodi trumpiani». [...]

 

LE PAROLE DI GERALD DARMANIN - VIGNETTA ELLEKAPPA

E se il "fronte repubblicano" riuscirà a fermare l'estrema destra nella corsa verso il potere non sarà sufficiente per immaginare un governo di coalizione dove ogni partito sta già rivendicando la propria supremazia in termini di leadership e programma.

soldati all arco di trionfo di parigi banlieue parigina in rivoltabanlieue parigina Clichy-sous-Boisbanlieue parigina Clichy-sous-Boissoldati a parigi

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...