2023filmgiusti

LE CLASSIFICHE DEI GIUSTI – I MIGLIORI FILM DELL’ANNO? AIUTO! TANTO SI SBAGLIA SEMPRE. LE MIE SCELTE SONO: “OCCUPIED CITY”, DI STEVE MCQUEEN, INCREDIBILE FILM DI QUATTRO ORE SULL’OCCUPAZIONE NAZISTA DI AMSTERDAM; “ANATOMIA DI UNA CADUTA”, FILM DELL’ANNO HA VINTO LA PALMA D’ORO E VEDRETE AGLI OSCAR; - DI FRONTE A “SUPER MARIO” SONO RIMASTO CON GLI OCCHI APERTI COME UN BAMBINO DAVANTI AL PAESE DEI BALOCCHI, MA NON HO PENSATO DI METTERLO TRA I MEI DIECI FILM PREFERITI. “BARBIE” MI HA ANNOIATO, ANCHE SE NE CAPISCO L’IMPORTANZA. TRA I PEGGIORI… - VIDEO

 

 

 

marco giusti red carpet di roma santa e dannata

Il meglio e il peggio di un anno.

Marco Giusti per Dagospia

 

Tempo di classifiche. I dieci migliori film dell’anno? I dieci peggiori film dell’anno?  Aiuto! Tanto si sbaglia sempre. E poi, almeno per me, è sempre più difficile sentire davvero piacere nell’andare al cinema o nel vedere un film.

 

Ecco, di fronte a “Super Mario”, uno dei campioni della stagione, sono rimasto con gli occhi aperti come un bambino davanti al Paese dei Balocchi, ma non ho pensato di metterlo tra i mei dieci film preferiti.

 

 

barbie margot robbie

“Barbie” di Greta Gerwig, il film più visto dell’anno, mi ha annoiato, anche se ne capisco l’importanza. Ma quasi tutti i film, soprattutto americani (ma non solo) della stagione hanno la chiave della rilettura al femminile di una storia. Non facciamoci illusioni.

 

“Maestro”, bellissimo biopic di Bradley Cooper dedicato alla vita di Leonard Bernstein, un genio della musica, si rivela un film sulla moglie del Maestro, già pronta, truccata e vestita per la notte degli Oscar.

 

florence pugh cillian murphy oppenheimer

Magari “Oppenheimer” di Christopher Nolan no. E’ un bel film, l’ho visto senza annoiarmi, per la grande fotografia di Hoyte van Hoytema soprattutto, ma, come cinema, non mi ha insegnato nulla. E l’Albert Einstein di Tom Conti è un po’ ridicolo. E non puoi ridurre tutta la storia a due ore di esperimenti e un’ora di dramma processuale un po’ da tv anni 60.

 

killers of the flower moon

“The Killer” di David Fincher ha un bellissimo inizio alla Melville. Il killer solitario un po’ samurai funziona sempre, si sa. Ma poi non ha storia. Ecco. “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese, tre ore e mezzo, me lo sono visto senza batter ciglio. Dopo le prime due ore e mezzo mi sono detto “ma come fa Scorsese a costruire un’altra ora con due personaggi odiosi, uno solo odioso, l’altro anche stupido, e una protagonista destinata al martirio per scelta sentimentale che sembra non rendersi conto di nulla”.

 

 

napoleone joaquin phoenix

E invece Scorsese riesce improvvisamente a cambiare angolazione al film e a fare del dramma orrendo di una donna che sa di avere un marito idiota e omicida, che ha ucciso le sue sorelle, schiavo di un criminale che sta uccidendo il suo popolo, il dramma di una donna che vuole capire fino in fondo quanto sia calcolato il suo tradimento e se c’è ancora qualcosa da salvare”.

 

Una sorta di autoanalisi cattolica in cerca di una espiazione all’orrore che ha intorno. E’ un film bellissimo, ma non me la sento di metterlo fra i migliori dieci film dell’anno. Forse sbaglio.

 

 

il ragazzo e l airone di hayao miyazaki

Ma mi sembra, come il “Napoleon” di Ridley Scott con Joaquin Phoenix, che ha delle battaglie bellissime, un film di un vecchio grande regista per un pubblico di vecchi spettatori. Non serve a nulla metterlo tra i dieci film da segnalare. In fondo penso la stessa cosa riguardo a “Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki, che esce domani e che considero un capolavoro al pari di tanti altri film di Miyazaki.

 

rapito di marco bellocchio

Bellissimo film di un ottantenne per un pubblico, magari, più largo, ma che nulla aggiunge a ciò che ha già scritto, diretto e disegnato Miyazaki.

 

Anche “Rapito” di Marco Bellocchio, che pure ha una prima parte che mi ha davvero emozionato, non aggiunge molto a quanto ci ha già detto Bellocchio.

 

E’ come se il cinema si fosse avvitato su se stesso e ci stesse riproponendo a noi pubblico ormai distrutto dalla serialità televisiva, sempre le stesse cose. Vogliamo qualcosa di nuovo, insomma. Anche se rischiamo così di segnalare dei film non perfetti e di non così grande livello come possono essere quelli di Scorsese, Miyazaki e Bellocchio.

 

Le mie scelte allora sono.

occupied city

 

1.     Occupied City di Steve McQueen, visto a Cannes, appena uscito in Inghilterra. Incredibile film di quattro ore sull'occupazione nazista di Amsterdam scrupolosamente ricostruita da Steve McQueen. Al tempo stesso ci mostra, in una sorta di percorso parellelo, la realtà della città di oggi, dalla pandemia alla guerra d'Ucraina, tutti i luoghi dove si svolsero le vite dei protagonisti per lo più ebrei che le hanno vissute, finendo quasi sempre uccisi nei campi di concentramento tedeschi.

 

anatomia di una caduta

2.     Anatomia di una caduta di Justine Triet con Sandra Huller. Film dell’anno, ha vinto la Palma d’Oro a Cannes, 6 premi EFA, candidato a ben quattro Golden Globes, vedrete agli oscar. Quello che ha stupito tutti è la costruzione narrativa del film che, da semplice giallo, si espande nella parte processuale, proprio come “Anatomia di un delitto” di Otto Preminger, a rivelare i rapporti più intimi tra un uomo e una donna.

 

les filles de olfa 6

3.     Les filles d’Olfa di Kaouther Ben Hania. Un film, tratto da una storia vera, che spiega come sia possibile che quattro belle ragazze tunisine si siano illuse di poter cambiare vita con Daesh e il velo.

 

4.     Trenque Lauquen di Laura Citarella. Diviso in due parti da due ore l’una. Racconto della scomparsa di una giovane accademica nella pampa argentina alle prese con una narrazione in grado cambiare sempre punto di vista e perfino genere. In realtà una specie di esperimento complesso e coltissimo sulla logica stessa della narrazione. Miglior film dell’anno secondo i Cahiers.

 

 

Trenque Lauquen

5.     Poor Things di Yorgos Lanthimos con Emma Stone. Leone d’oro a Venezia, Lo vedrete a febbraio. Scritto da Tony McNamara, lo sceneggiatore di “La favorita”, tratto dal romanzo dell’inglese Alasiar Gray, da poco scomparso, Rilettura al femminile del mito di Frankenstein e della sua Creatura, ma anche una Moll Falnders capovolta, condito da dialoghi strepitosi, una interpretazione da Oscar di Emma Stone, una sorta di Barbie/Barbara Steele immortalata in un bianco e nero alla Mario Bava.

 

 

poor things 5

6.     La zona d’interesse di Jonathan Glazer. A Cannes si vide soffiare il Leone d’Oro da “Anatomia di una caduta”, ora punta agli Oscar. Tratto dal romanzo del 2014di Martin Amis, meravigliosamente fotografato da Lukasz Zal come fosse una fotografia dell’epoca col colore dell’Ufa, ci riporta dritti a Auschwitz.

 

Ma non per farci vedere gli ebrei che soffrono e muoiono, ma come vivono e si fanno ricchi coi beni dei deportati, nella loro bella casetta vicino ai forni crematori, il comandante del campo, interpretato da Christian Friedel, e la moglie, interpretata da Sandra Hüller. L’orrore, la banalità del male, presentata come se fosse la normalità casalinga. In questi giorni diventa un film ancora più importante

 

 

 

Foglie al vento

7.     Foglie al vento di Aki Kaurismaki. Amore tra i marginali della classe operaia finlandese spaventati dalla guerra in Ucraina e massacrati dalle politiche sociali inesistenti dei governi europei. Piccolo film di un grande maestro. Perfetto.

 

8.     Pictures of Ghosts di Kleber Mendonça Filho. Qualcosa in più di un documentario semiautobiografico sui cambiamenti della casa a Recife dove il regista è cresciuto, o di un quartiere e di una città massacrata dalla speculazione e dalla mancanza di rispetto del tessuto urbano e umano. Un documentario ricchissimo di idee e di immagini sul nostro stesso futuro.

 

 

il maestro giardiniere 8

9.     Il maestro giardiniere di Paul Schrader. Un film perfetto. Lo avrei messo volentieri tra i registi ottantenni, ma è un film talmente ben costruito che non può che essere ancora innovativo.

 

Aggiungerei un film italiano. Come “Io capitano” di Matteo Garrone, “Adagio” di Stefano Sollima, “Bassifondi” di Trash Secco, forse il più innovativo.

 

JENNIFER JASON LEIGH - FARGO 5

Tra i peggiori film dell’anno metterei “Mission Impossible. Dead Reckoning Part One”, “Jeanne Du Barry” con Johnny Depp al capolinea, “The Flash”, invedibile, “The Marvels”, idem.

 

Le mie serie preferite sono:

 

1.     Fargo 5, Sky, favolosa. Con Juno Temple e Jennifer Jason Leigh come vere eroine della storia in guerra con lo sceriffo trumpiano Jon Hamm.

 

2.     Blue Eye Samurai, Netflix, L’unica anime che mi sono visto quasi tutta di seguito.

 

lily rose depp the idol

 

3.     The Curse

 

4.     The Last of Us

 

5.     Dead Ringers

 

6.     The Idol di Sam Levinson. Non so se metterla tra le migliori o le peggiori. Certo è stata un flop, ma vederla è stata un piacere, con Lily Rose Depp ultrasexy ma completamente inespressiva e quel terribile The Weeeknd.

the idol 1abel tesfaye the idol

PROIEZIONI DI TRENQUE LAUQUEN Trenque Lauquenles filles de olfa 3les filles de olfa 7les filles de olfa 5

poor thingsfargo quinta stagione 9il maestro giardiniere 6il maestro giardiniere 7poor things 4poor things 3Foglie al vento fargo quinta stagione 8fargo quinta stagione 7fargo quinta stagione 6

anatomia di una caduta anatomia di una cadutaoccupied city

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